Pd Saronno al vertice milanese dei sindaci: “Autonomia ma in linea con la Costituzione”
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SARONNO – Questo l’intervento del segretario del Pd saronnese, Giorgio Marturano, dopo il vertice dei sindaci Pd che si è tenuto l’altro giorno a Milano.
A Milano per tutto il pomeriggio si sono alternati i sindaci del Pd di quattro regioni del nord insieme ai nostri parlamentari di Camera e Senato per ribadire che se di Autonomia di deve parlare, allora che sia il linea con la Costituzione e che serva a migliorare la gestione del bene comune dei cittadini italiani e non il caos legislativo prospettato dal disegno di legge di Calderoli.
Innanzitutto un primo chiarimento di tipo tecnico:
– Calderoli e la Lega hanno presentato un disegno di legge ordinaria che come tale non può definire competenze esclusive che la costituzione non specifica, D.dL. che può essere superato e vanificato da qualsiasi altra legge di ordinamento superiore, lasciando in ogni caso temi complessi ( vedi per esempio la natura o meno di irreversibilità nei casi in cui una Regione non è in grado di soddisfare la funzione richiesta ) senza un preciso cammino legislativo
– Il Pd ha presentato invece una Legge Costituzionale, che invece pone regole e discipline per poter realmente fare un trasferimento di funzioni e non di materie. L’autonomia locale, all’interno del quadro costituzionale che garantisca piena equiparazione di tutti i cittadini italiani in un costruttivo confronto tra le funzioni centrali e quelle territoriali è patrimonio da decenni del centro sinistra, ma non l’autonomia secessionista proclamata da decenni da una Lega in cerca di consensi.
E’ facile quindi proclamare la possibilità di avocare a se addirittura 23 materie adesso di compito nazionale, non facendo capire ai cittadini che dietro questa manovra risiede solamente la voglia di trattenere quanti più soldi nel proprio territorio creando invece un caos legislativo ed una nazione non più governabile. Il contributo di ogni regione al mantenimento di una nazione che possa dare ai cittadini in quanto italiani i servizi universali riconosciuti dalla costituzione ( vedi ad esempio il diritto alla salute pubblica ) verrebbe meno – vedi gli slogan prima gli italiani – e diventerebbe invece un diritto per luogo di nascita.
Il trasferimento di alcune materie come ad esempio l’educazione, creerebbe un stato italiano in cui una famiglia che dovesse spostarsi per ragioni di lavoro da una regione all’altra si troverebbe a combattere con anacronistiche differenze di quadri educativi a danno dell’educazione dei propri figli. Pensate ad una materia come la gestione dell’energia o del gas , la sua produzione, il suo trasferimento, lo stoccaggio, in un quadro sempre più mondiale in cui la geopolitica con le guerre , le varie crisi, deve allearsi almeno in un quadro europeo per far fronte a crisi ripetute di disponibilità delle materie prime stesse. Il punto poi più ridicolo di questa Lega è che mentre proclama l’assoluta necessità di Autonomia, nei fatti si comporta da centralista:
– Come commissario straordinario per gestire i fondi a seguito alluvione in Emilia Romagna viene scelto il Generale Figliuolo al posto della legittima figura del territorio quale il governatore stesso, solo per mera scelta politica di non dare rilievo al governatore Bonaccini del Pd
– Il paladino dell’autonomia Salvini sta riscrivendo il codice della strada esautorando, di nuovo per meri scopi politici, i sindaci o qualsiasi altra figura territoriale, per poter sventolare la sua bandierina contro i sindaci o le giunte di Csx , quindi i territori
– A Pioltello, contro la semplice decisione di un consiglio di Istituto che all’unanimità aveva deciso per un solo giorno di vacanza per venire incontro ad una richiesta di una parte della scolaresca di religione mussulmana per l’inizio del digiuno del Ramadan, è intervenuto addirittura il Ministro dell’educazione a ribadire che è il governo che decide, anche solo per la decisione amministrativa di un singolo istituto.
Questa è solo Autonomia a due facce che la Lega usa quando gli conviene e quando invece per scopi politici non vuoel, Roma Ladrona impne i suoi diktat. Invece il Pd parla di autonomia sostenibile seria, quando i Sindaci di Alessandria, Vicenza, Ferrara, Bergamo e la vice sindaca di Milano invocano la necessità di maggior autonomia ad esempio amministrativa, dove il territorio necessità di valutare e risolvere problemi reali che potrebbero essere gestiti con maggior semplicità a livello territoriale invece di un centralismo tante volte soffocante, burocratico. I sindaci di questa quattro regioni del nord hanno infatti reclamato la loro voglia e necessità di autnomie regolate, reali necessarie dove la responsabilità dei primi cittadini necessita anche dei mezzi per attuarla. Il Ddl Calderoli non è una legge a costo zero perché la definizione del Lep ( livelli essenziali di prestazione ) definirà il costo di questa operazione mentre al tempo stesso non vengono trasferiti al territorio le raccolte di alcune tasse che darebbero queste si maggiori autonomie alle amministrazioni che invece vivono di soli trasferimenti centrali. Una legge che vorrebbe 23 legislazioni differenti moltiplicate per ogni regione in una nazione che invece ha bisogno di semplificazione amministrativa. Per queste e tante altre ragioni il Pf è favorevole ad una Autonomia Sostenibile ed è contraria a questa legge ordinaria di Calderoli, “baratellum” o legge di baratto con Fratelli D’Italia con l’altra pseudo riforma del premierato, altro arretramento che vuole l’uomo o la donna forte al comando contro un cittadino debole e sottomesso !
Giorgio Marturano
Segretario Partito Democratico Circolo di Saronno
27032024