Saronno, poesia in classe e fuori: alla Rodari, Pizzigoni, Chiesa e Vittorio i progetti con il festival della poesia
SARONNO – Il festival di poesia Giorni diVersi ha avuto un suo secondo svolgimento parallelo, e straordinario, grazie al coinvolgimento delle scuole elementari. Molte classi infatti sono state coinvolte dalle insegnanti in un lavoro di lettura, studio, componimento, disegni, che non è rimasto ‘chiuso’ nelle loro classi ma è stato appeso, esposto, distribuito negli atri e all’ingresso delle loro scuole, e in tanti luoghi della città, e chi ha avuto la fortuna di incontrarlo, magari casualmente, difficilmente lo dimenticherà.
Proviamo a raccontarlo, grazie anche al prezioso lavoro di sintesi fatto dagli insegnanti.
Alla scuola Damiano Chiesa, partendo dalla lettura di storia, poesie e albi illustrati che facevano riferimento al sogno, il tema portante di questa edizione di Giorni diVersi, i bambini hanno fatto proprie alcune suggestioni e con differenti modalità hanno scritto le loro poesie ispirate al sogno, ed è con i loro testi e disegni che i negozi saronnesi hanno cominciato a riempirsi di poesia e di giallo, il colore del festival.
All’Ignoto militi le attività sono state diverse in ciascuna classe: alcuni piccoli sognatori hanno composto la loro poesia stando stesi, con gli occhi chiusi; altri hanno confidato dei propri dolori forse troppo grandi per vite così piccole. Un’ altra classe ha prodotto una breve filastrocca intitolata “ La fata dei sogni “, che poi è stata illustrata ed esposta all’ingresso della scuola. Altri hanno trasferito le loro composizioni sulle ali di una farfalla che unendosi a tutte le altre, han preso il volo nell’atrio della scuola e della sede del nostro Comune. Gli alunni più grandi si sono cimentati con i rudimenti tecnici della poesia, come le rime, gli acrostici, i mesostici, le similitudini, le metafore, le onomatopee Limerick, i calligrammi, il metodo Caviardage.
Alla scuola Pizzigoni, le poesie dei bambini esposte nell’atrio non sono bastate: anche i genitori e il personale della scuola hanno potuto cimentarsi e appendere il proprio pensiero poetico, ispirandosi alla strofa della canzone di Roberto Vecchioni “Sogna, ragazzo, sogna. Ti ho lasciato un foglio sulla scrivania. Manca solo un verso…” Inoltre una copia delle poesie è stata donata da ogni alunno ad uno dei negozianti saronnesi che hanno aderito con simpatia all’iniziativa.
Alla Rodari, tutte le 13 classi hanno svolto laboratori di poesia. Le classi terze ,quarte e quinte hanno incontrato tre poeti: Hebe Munoz, Fabio Clerici, Federica Franzetti con cui si confrontati sull’essere poeta.
Alla Vittorio da Feltre, durante i diversi brain storming relativamente alle parole “magia” e “sogno”, i bambini si sono trasformati in piccoli poeti in modo inconsapevole, cogliendo pienamente il vero obiettivo: riconoscere le emozioni e la bellezza della poesia, semplice e profonda, di come ci insegni la bellezza del vivere più semplice ed autentico, portandoci a contatto con la verità segreta delle cose.
Gli alunni più grandi, lavorando sul tema del sogno, hanno riconosciuto e ragionato sui sogni notturni, quelli delle proprie aspirazioni individuali, fino ai sogni tendenti ai valori universali. Altri si sono liberamente ispirati al viaggio immaginario attraverso i tre mondi dell’Aldilà di Dante, inteso come viaggio per ampliare le proprie conoscenze attraverso l’osservazione del mondo circostante. E con le loro poesie e i loro disegni, gli alunni e le alunne della Vittorino da Feltre hanno riempito di poesia la cancellata della scuola e i corridoi della nostra Biblioteca Civica comunale.
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