4 novembre da Guzzetti 3 richiami e un pensiero ai terremotati
UBOLDO – Pubblichiamo, così come riportato sul profilo Facebook, il discorso del sindaco Lorenzo Guzzetti durante la celebrazione per il 4 novembre.
Nella Giornata in cui festeggiamo e onoriamo l’Unità Nazionale e le nostre Forze Armate il nostro pensiero grato si rivolge innanzitutto a tutti coloro che ogni giorno mettono in gioco la propria stessa vita per garantire a noi cittadini sicurezza, pace e libertà.
Queste tre parole garantiscono a tutti l’esperienza e l’espressione democratica nella nostra Italia e la possibilità di un confronto civile e costruttivo per un vivere armonioso.
Preparando questo discorso riflettevo proprio su questa parola: unità.
Festeggiamo l’unità d’Italia e quindi la possibilità per tutti noi italiani di convivere insieme in una terra meravigliosa. Essere Uniti significa darsi delle regole e proprio su queste regole saremo chiamati a esprimerci tra un mese nel referendum costituzionale ormai alle porte. Mi sembra la giornata giusta per fare 3 richiami e inviti a tutti per prepararci a questo appuntamento. Innanzitutto andiamo a votare.
La massima espressione democratica di libertà è proprio il voto e la nostra Unità Nazionale è stata pagata col prezzo del sangue di molti valorosi caduti nelle guerre che hanno segnato tragicamente la nostra storia. Per il rispetto che dobbiamo portare e mostrare a queste persone che si sono sacrificate per noi, l’andare a votare deve tornare ad essere un obbligo morale, un dovere civico, un sentimento comune.
E’ vero, la politica in molte sue espressioni non ha dato buona prova di se stessa, ma noi non dobbiamo scoraggiarci e dobbiamo continuare a perseguire il bene comune esercitando le prerogative che sono appunto state conquistate col sangue dei Caduti di tutte le guerre.
Il secondo richiamo e invito che vi rivolgo è quello di informarsi bene e di riflettere ancor meglio sulla scelta che siamo chiamati a fare.
Non lasciamoci trascinare nella lotta tra fazioni e personalismi e non presentiamoci alle urne pensando, bambinescamente, “di farla a qualcuno”. Il referendum costituzionale ci chiede innanzitutto di riflettere e rileggerci (o leggere per la prima volta…) la nostra Costituzione che è null’altro che la base delle regole del nostro vivere insieme.
Il voto, oltre che secondo coscienza, sia anche l’espressione di una consapevolezza.
Non possiamo far diventare questo voto il “Sì” o il “No” nei confronti di una persona.Ne perderemmo noi e tutta l’Italia.
Infine, e questo invito vale per il referendum ma anche per tutto il nostro vivere civile, dopo 20 anni in cui siamo stati costretti ad assistere a una costante delegittimazione l’uno dell’altro torniamo a pensare che la politica è la più alta forma di carità e che l’altro, anche se la pensa diversamente da me, è un bene per me.
E’ proprio perché esiste un’altra possibilità, un altro punto di vista, un’altra visione delle cose che si può crescere. Siamo in una fase in cui la politica non può più vivere di appartenenze o schieramenti estremi che si fronteggiano, ma occorre tornare a lavorare sul campo del confronto.
Lo scopo del “far politica” non può essere l’annientamento dell’altro ma deve essere la tensione al bene comune per dare al nostro popolo un Paese più bello dove vivere, lavorare e realizzare se stessi e la propria famiglia.
Infine ma non da ultimo, un pensiero commosso di fratellanza lo voglio inviare anche a tutti i nostri connazionali che vivono ormai dallo scorso 24 agosto dentro all’incubo costante del terremoto che squarcia e distrugge tante comunità e, purtroppo, anche molte meraviglie del nostro immenso patrimonio artistico.
Questi fratelli e sorelle, aiutati e supportati dalle nostre Forze Armate che stanno lavorando ormai senza sosta da due mesi in quelle zone, siano tutti compresi in un grande abbraccio di solidarietà, quella solidarietà che anche la nostra comunità tutta unita e compatta ha voluto dimostrare e che ci ha resi orgogliosi di essere uboldesi e italiani.
Che Dio possa sempre benedire noi, la nostra comunità e l’Italia.
Viva le nostre Forze Armate!
Viva l’Italia!
06112016
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Commenti
La maestra in tal caso sbaglierebbe per due motivi.
Il primo è perché Saronno non è il circondario bensì il “centro”
Il secondo perché non vedo commenti da Gerenzano, Origgio, Cislago e come spesso accade Comasco!
Ma si sa che anche nella scuola il livello degli insegnanti a volte è scarso….
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A volte è meglio un assenza,che una presenza distratta/assente! Almeno evitano di fare discorsi idioti!
Hai fatto centro Luca!
Ricordo Guzzetti fiero sostenitore del CentroDestra berlusconiano.
Fedele all’ora governatore Formigoni e al suo braccio destro Cattaneo.
Poi Berlusconi e Formigoni caddero in disgrazia.
Dopo una breve indecisione iniziale (“seguo Formigoni che resta in Forza Italia o Cattaneo che va verso Monti?” si sarà domandato), la risposta fu ovvia: divento montiano!!!
Così Berlusconi divenne “il miliardario con nani e ballerine al seguito” e quello che serviva al nostro paese era la competenza di un tecnico, di un professore universitario di chiara fama.
Stessa sorte capitò al Monti. Lui simpatizzò per Letta ed il Monti divenne subito “un barone universitario con la puzza sotto il naso”.
Rottamato pure il Letta, lo ritroviamo ora nei panni del renziano … (“Renzi … uno di noi!”).
Mi chiedo quale credibilità politica (e non) possa avere un simile personaggio.
Solo ad Uboldo può governare uno così … (purtroppo lo dico da uboldese)
P.S.: tuti pronti al futuro selfie di Guzzetti con Grillo, Di Maio e Di Battista!
Interpreto il politichese del sindaco:
Guzzetti è per il SÌ.
Ma può dirlo solo a bassa voce per non indispettire Cattaneo e perché forse il Sì perderà.
Se vincerà il Si, salirà sul carro del vincitore.
Se vincerà il No, ci dirà che abbiamo frainteso e che lui era contro questa riforma troppo pasticciata.
La storia lo insegna: prima Formigon-Berlusconiano, poi Montiano, poi Lettiano ed infine Renziano.
A lui piace vincere facile!
La Maestra direbbe:
” Fuori tema. 4 “
Attendo fiduciosa di poter leggere il resoconto dei discorsi anche dei Sindaci del circondario.
Diversamente non si capisce infatti come mai si dia sempre spazio a questo Signore, visto che i contenuti non mi sembrano particolarmente illuminanti ed in qualità di amministratore pubblico è tutt’altro che un esempio!
Ora mi chiedo come rovinare un momento così importante,come la commemorazione delle forze armate! Fare il lavaggio di cervello ai nostri concittadini è stato un gesto disgustevole! Che comportamento poco professionale e poco rispettoso,per coloro che ogni giorno rischiano la vita!