25 aprile: in piazza anche un discorso dell’università delle migrazioni
SARONNO – “Ci vediamo il 25 aprile verso le 11 in piazza Caduti Saronnesi, dove l’Anpi ha chiesto alle associazioni che hanno aderito all’Università delle Migrazioni di tenere un discorso per la Festa della Liberazione che – dopo quello dell’Associazione dei Partigiani – tratterà di guerre e migrazioni”. Con questo appuntamento si è chiusa, dopo due ore di “lezione” e interessante dibattito, la terza lezione dell’Università delle Migrazioni, tenutasi all’Auditorium Aldo Moro venerdì 21 aprile. Si è parlato del sistema di accoglienza italiano, in prospettiva storica, ma soprattutto attuale e futura, con Roberto Guaglianone, saronnese ed operatore di lungo corso nel settore dei servizi per rifugiati.
Due ore di approfondimento, con un intenso dibattito, da parte del centinaio di persone che – ancora una volta – ha affollato l’auditorium: “I cittadini che tanto si arrabbiano con i migranti, numerosi o meno, che vengono inviati sul loro territorio, dovrebbero dirigere il loro risentimento nei confronti di quei Comuni che – non volendo accogliere – fanno sì che da loro ve ne siano di più”. Così il relatore, a proposito delle rivolte anti-richiedenti asilo (“che non sono clandestini, nemmeno dopo il diniego della domanda d’asilo, per tutto il periodo del ricorso”). Sono state anche proposte soluzioni concrete: “Bisognerebbe fare come all’arrivo dei profughi albanesi, all’inizio degli anni ’90: i Comuni devono essere obbligati all’accoglienza dello Sprar, in proporzione al numero di abitanti – c’è già un decreto, non applicato, che parla di 5 persone ogni 2000 abitanti. Chi non li accoglie, viene commissariato e i rifugiati arriveranno, in numeri equilibrati”.
Poca la tenerezza usata verso il sistema attuale, che vede il sistema Sprar, gestito da parte dei Comuni che volontariamente vi aderiscono, come “luce” e la gran parte – ma non tutto, si è tenuto a precisare – del sistema prefettizio (“figlio di una mentalità emergenziale che alimenta opacità”) dei Centri di Accoglienza Straordinaria come “ombra”, a causa dello scarso controllo, a monte e a valle, sui gestori. “Col problema che – mentre la legge prevede lo Sprar come forma prevalente e ordinaria di accoglienza e integrazione – dei quasi 200mila posti attualmente presenti in Italia, quelli dello SPRAR (che costano uguali agli altri e i soldi sono più controllati dai Comuni) superano di poco il 10%”. Non c’è quindi da stupirsi di fenomeni come Mafia Capitale e di tanti soggetti scoperti a lucrare sulla pelle di rifugiati e cittadini.
Preoccupazione, infine, è stata espressa nei confronti del recente Decreto Minniti, che – tra le altre cose negative, secondo il relatore – istituzionalizza i centri cosiddetti “hotspot”, vicini ai luoghi di sbarco, dove i cosiddetti “migranti economici” verranno avviati al rimpatrio forzato nei Cpr (già Cie), che sono stati definiti “capi di concentramento per stranieri”. “Bisognerebbe fare una nuova legge sull’immigrazione, gettando via la “Bossi-Fini”, che impedisce l’ingresso regolare per lavoro in Italia e permettendo a chi fugge in cerca di vita migliore di rifarsi una vita nel nostro Paese, come avviene nel resto d’Europa; e dedicare il sistema d’asilo a chi è costretto alla fuga per guerre e persecuzioni, allargando lo spettro dei motivi anche alle questioni ambientali, sempre più all’origine di questi spostamenti”.
Chi non avesse potuto partecipare a questa e alle precedenti “lezioni”, può scaricare il materiale audiovisivo dal blog di Attac Saronno. Il prossimo appuntamento dell’Università delle Migrazioni è previsto per venerdì 19 maggio alle 21 all’auditorium Aldo Moro con Michele Rossi dell’Università di Parma e Chiara Marchetti dell’Università di Milano, entrambi operatori sul campo, che porteranno le esperienze di buona gestione di servizi per rifugiati sul territorio, in armonia con la popolazione residente e capace di garantire buona accoglienza e integrazione sociale ai nuovi cittadini.
Università delle Migrazioni.
24042017
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Commenti
perché non copiamo le leggi canadesi, il loro premier piace così tanto alla sinistra… E poi si scopre che no, i migranti economici analfabeti non li vogliono…
Di questa facoltá se ne sentiva fortemente la necessitá!
Che titolo accademico si consegue?
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Dottore Migrazionista
È particolarmente a tema l’intervento. È proprio vero che i sinistri sono i migliori demagoghi della storia. ANPI che svilisce la nostra storia pur di giustificare l’invasione in atto. Ormai certificata dalla magistratura.
Bravi continuate così tenete gli occhi chiusi …e la Le Pen vola al 22%
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Infatti anche a Saronno c’è un giunta di estrema destra che governa con il quarto dei cittadini che l’hanno votata. Contento lei……..io no.
‘Chi non gli accoglie, deve essere commissariato e gli immigrati devono arrivare comunque.’
Bella libertà e democrazia che ci ha regalato il 25 aprile. Complimenti.