Veronesi: “Simulazioni su bus urbani svelano orari non sincronizzati con le esigenze della città”
SARONNO – “Il servizio pubblico degli autobus non funziona. Il livello di
“Abbiamo ascoltato i cittadini e abbiamo verificato le loro affermazioni provando a fare delle simulazioni seguendo gli orari degli autobus cittadini facendo finta di impersonare uno studente che voglia recarsi ai licei o all’istituto tecnico, un pendolare che voglia arrivare in stazione, un anziano che voglia andare all’ospedale, una massaia saronnese che voglia andare in centro per far compere e un nonno che debba accompagnare il nipotino in piscina.
Simuliamo uno studente che voglia andare alle scuole superiori. Prima di tutto bisogna notare che c’è solo una linea che arriva ai Licei. Già questo dovrebbe mettere in agitazione i genitori facendo optare per l’uso dell’automobile.
Ci chiediamo se chi ha stilato gli orari si renda conto dell’assurdità di far convergere al mattino sulla stazione molteplici linee che arrivano da tutti i quartieri e poi chiedere a tutti gli studenti di salire su un unico autobus?
Lo studente che parte dalla Cassina Ferrara, dal Matteotti o dalla Colombara, ovvero dalla stazione di Saronno Sud che serve soprattutto i Comuni limitrofi, deve cambiare in stazione per arrivare a scuola in orario. Speriamo che non ci rispondano: sono giovani, vadano a piedi.
Al suo rientro lo studente che avrà la sfortuna di prendere la stessa linea di autobus, si troverà a viaggiare in via Volta prima di arrivare in stazione per ricambiare ancora e compiere un altro estenuante tragitto prima di tornare a casa. Ci chiediamo come sia possibile non aver verificato le uscite scolastiche in modo di rendere disponibili autobus per riportare a casa i ragazzi. Non vogliamo solo criticare la compagnia dei sette assessori. Siamo convinti che si possa cambiare facendo sì che le linee urbane in orario scolastico possano partire dai diversi quartieri e convergere in zona scuole passando dal centro e dalla stazione sfruttando Corso Italia in zona a traffico limitato (ZTL) per evitare code, come succede per altre Città. E’ assurdo che nella ZTL possano passare i camion e i TIR, ma non gli autobus di servizio pubblico.
Questo gioverebbe anche ai pendolari che ogni mattina devono andare in stazione per recarsi al lavoro. Sarebbe utile potenziare il servizio affinchè da ogni quartiere si possa raggiungere la stazione in orari consoni con quelli di lavoro. E’ incredibile che il primo autobus disponibile arrivi in stazione alle 7:06. Mi chiedo se chi ha stilato gli orari degli autobus abbia mai verificato le coincidenze con quelli delle Ferrovie. Il pendolare che dovesse andare a Milano, Como, Novara o Varese per arrivare intorno alle 8 non può usufruire del pullman!
Non parliamo poi dell’orario di rientro dei pendolari. Ammettendo che i pendolari non possano uscire prima delle 17 dal lavoro, si ritroveranno a tornare a casa a piedi dalla stazione con un pullman che passa una volta ogni mezz’ora o ogni ora nei quartieri sfortunati.
Mettiamoci poi nei panni dell’anziano che voglia andare
La massaia saronnese che si voglia recare in centro per compere avrà lo stesso problema dell’anziano.
Simuliamo poi il tragitto del nonno che dal Matteotti debba accompagnare il nipotino in piscina. Gli conviene andare a piedi saltellando tra i crateri dei marciapiedi rotti. Se non vuole rischiare di rompersi una gamba, con un pò di pazienza e facendo almeno un cambio di autobus si può arrivare in piscina: un’ora dopo! E’ ovvio che nessuno ha pensato di stilare degli orari decenti per rispondere alle esigenze sportive dei bambini, degli studenti o dei pendolari. Il pendolare che esce dal lavoro e vuole andare in piscina dovrà poi farsi il tragitto di ritorno a piedi perchè dopo una certa ora gli autobus spariscono dalla circolazione. Lo studente che voglia andare ad allenarsi ai campi di calcio cittadini, dovrà muoversi sulle proprie gambe o essere accompagnato in auto dai parenti.
Dure le conclusioni di Veronesi al termine delle analisi delle simulazioni:” Non ci possono venire a raccontare che questa è una città a 30 all’ora, dove bisogna ridurre l’uso dell’auto, dato che non ci sono servizi pubblici sostituivi in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, i marciapiedi sono per lo più impraticabili, le poche piste ciclabili esistenti sono pericolose.
Anzichè ridurre il numero dei parcheggi, bisogna investire sul trasporto pubblico, non tanto in termini economici, ma in termini di testa. Usino la testa regolando opportunamente gli orari e i percorsi come proposto, per venire incontro alle esigenze dei cittadini”.
29052013