Si vantano della notte da Arancia meccanica su Facebook: arrestati
SARONNO – Con un gruppo di amici hanno aggredito e rapinato due ventenni distruggendo a colpi di catena due auto la notte del 31 ottobre per questo Halloween da “Arancia meccanica” due 18enni sono stati arrestati, su ordine della procura dei minori, e trasferiti all’ex carcere minorile Beccaria (sono maggiorenni da poche settimane e soprattutto nel momento in cui hanno commesso il reato erano ancora 17enni).
A loro carico ci sono accuse pesantissime: rapina, tentata rapina, lesioni e danneggiamenti.
Tutto è iniziato la notte di Halloween verso l’una quando decina di giovani saronnesi venne allontanata da un locale notturno. Proprio in quel momento sopraggiungevano davanti alla discoteca due ventenni di Busto Arsizio e il gruppo decise di prendersela con i nuovi arrivati.
Con spintoni, pugni, calci ma anche usando la stampella, che usava uno della banda per spostarsi, costrinsero le due vittime a sdraiarsi a terra. Gli aggressori riuscirono a sfilare le chiavi dell’auto, una Volkswagen Golf e il cellulare dalla tasca di uno dei due, un 24enne. Cercarono di prendere il portafoglio dai jeans dell’altro, un 23enne, ma divincolandosi il giovane riuscì ad allontanarsi.
Il gruppo di aggressori si divise: alcuni rimasero ad aggredire il 24enne (che riportò traumi da percosse giudicati guaribili in 7 giorni) mentre 4/5 andarono a caccia della sua auto. Senza troppe difficoltà la trovarono e vi salirono rimanendo nell’abitacolo con i finestrini abbassati e le portiere aperte fino a quando con un vero e proprio blitz un amico del proprietario non riuscì a riprendere le chiavi strappandole da cruscotto. L’azione provocò l’ira del gruppo che iniziò a minacciare i giovani urlando “Questo è la nostra zona, noi siamo di Saronno. Qui non ci dovete venire adesso vi facciamo vedere noi come ci comporta”.
Minacciarono il giovane con un coltello e sempre con l’arma tagliarono le gomme della Golf che venne completamente danneggiata con un’infinita serie di calci alla carrozzeria. Non solo: spaccarono gli specchietti ed anche i tergicristalli. Stesso trattamento anche ad una Toyota Yaris posteggiata nelle vicinanze. In questo caso mandarono in frantumi un finestrino e il lunotto posteriore con una pesante catena.
Presto però le vittime riuscirono a chiamare i carabinieri generando così il fuggi fuggi tra gli aggressori. Tre di loro scappando incapparono proprio in una pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile che si stava portando sul posto. I militari li hanno subito notati non solo perchè corrispondevano alla descrizione, fisica e dei vestiti, fornita dalle vittime ma anche perchè stavano rovesciando cestini. I due ammisero di arrivare dalla zona dell’aggressione e di lì a poco furono aggiunti da un terzo membro del gruppo in stampelle.
A ricostruire l’intera vicenda sono stati, con indagini lunghe e dettagliate, gli uomini del Nucleo operativo e radiomobile, grazie alle testimonianze delle persone coinvolte ed anche con l’ausilio delle pagine Facebook degli aggressori dove i militari hanno trovato non solo elementi che provano la presenza dei singoli nel luogo e nel momento della rapina e dell’aggressione ma anche la loro partecipazione visto che non mancano commenti in cui condividono le emozioni provate nel corso del raid.
A marzo i carabinieri hanno arrestato due maggiorenni su ordine della Procura di Busto Arsizio mentre mercoledì sera, davanti ai genitori davvero increduli, sono scattate le manette, su disposizione della procura dei minori ai polsi di due 18enni saronnesi entrambi incensurati. Complessivamente per la vicenda i militari hanno identificato 8, tra denunciati ed arrestati, ma le indagini sono ancora in corso.
24072014
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Commenti
no, no 8 saronnesi di pura razza amaretta…e anche stupidi che si vantavano su Facebook.
Qual’è la miniera più profonda? Un bel 10 anni di lavoro senza tornare in superficie nn sarebbe male….
Siamo sicuri che non siano nordafricani o dei centri sociali?