Per Uboldo lancia l’allarme: “Il 10 per cento dei cittadini resterà al buio”
UBOLDO – “E all’improvviso molti cittadini di Uboldo resteranno privi di luce sulle proprie strade. Così ha deciso a partire dal 1 luglio l’Amministrazione comunale di Uboldo “illuminata” dopo cinque lunghi anni di studio a seguito dell’avvio dell’intervento di riqualificazione dell’illuminazione pubblica: le lampade, attualmente presenti nelle vie e nelle aree di proprietà privata e che attualmente sono collegate alla rete di illuminazione pubblica, saranno scollegate”, come si legge sul foglio informativo distribuito dall’Amministrazione comunale non a tutte le famiglie”.
Inizia così il comunicato della lista civica d’opposizione Per Uboldo rappresentata in consiglio comunale da Alessandro Colombo.
Chi abita in una delle 47 vie private o consortili o presunte tali se vorrà continuare ad avere la luce dovrà rivolgersi in primis alla società che ha vinto l’appalto e chiedere a proprie spese (ma a costi convenzionati dice il Comune) l’installazione delle nuove luci a Led e poi rivolgersi ad Enel o ad altro gestore per attivare una nuova utenza privata e pagare il consumo di corrente.
E se quel palo illumina più privati (come normalmente succede) chi lo fa il contratto? Chi paga la bolletta? E se qualcuno degli utilizzatori non paga la bolletta? Abbiamo chiesto la documentazione al Comune per poter esaminare nel dettaglio la pratica, ma già qualche considerazione possiamo farla. La decisione dal punto di vista teorico potrebbe non fare una grinza. Peccato che nella realtà – perché è in questa che noi viviamo – qualche problemino lo crea. Sì perché le lampade presenti nelle vie e aree di proprietà privata o presunta tale o consortili sono circa 150 (numero fornito dall’Ufficio tecnico comunale) distribuite in 47 vie o tratti di vie private o presunte tali o consortili, in un paese, Uboldo, che dispone di circa 925 lampade di illuminazione pubblica. Si tratta di Lampade che sono state posizionate in quei punti non certo da privati cittadini bensì dal Comune e che da sempre (alcune da oltre 40 anni) sono state considerate parte dell’illuminazione pubblica e quindi “ingiustamente” pagate dal Comune.
Ma il sindaco, Lorenzo Guzzetti, che ama sgravarsi di ogni responsabilità e addossarla a qualcun altro riporta su Facebook che se tanti uboldesi, circa 1500 (più del 10 per cento della popolazione), per anni hanno avuto la loro via privata o consortile o presunta tale, illuminata gratuitamente è solo per colpa di funzionari del Comune di Uboldo che c’erano prima del 2009, infatti “il primo atto di questa Amministrazione nel 2009 è stato quello di cambiare, praticamente, tutti gli apicali (eccetto qualcuno) del Comune di Uboldo”.
08072015
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Commenti
Ha vinto le elezioni fratello Guzzetti, pure riconfermato, fatevi una ragione e rosicate in silenzio, e subite.
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“… in silenzion e subite”. Grande spirito democratico!