Per la Caronnese in Lega Pro, il problema è lo stadio
CARONNO PERTUSELLA – La Caronnese non volerà in Lega Pro, ma se in futuro davvero ci sarà il salto fra i professionisti il problema è e resta quello “infrastrutturale”. L’impianto sportivo al confine con Saronno dispone solo di 800 posti, e considerando anche le opere connesse ed obbligate a fronte di una eventuale promozione (tornelli, aree di accesso rigorosamente separate per tifoserie opposte, un minimo di capienza), in corso della Vittoria c’è davvero molto da fare. Se, come viene dato quasi per scontato, ci sarà davvero la gioia di un salto al professionismo inseguito da tante stagioni, la Caronnese non vuole comunque essere costretta all’esilo, ovvero a cimentarsi nella peraltro non semplice ricerca di uno stadio alternativo. In zona non c’è neppura molta scelta, per trovarne uno davvero adeguato e potenzialmente disponibile bisogna arrivare a Solbiate Arno, oppure risistemare in tutta fretta e con notevole spesa il “Colombo Gianetti” di Saronno.
“Ovviamente è un problema che ci siamo posti e che stiamo valutando – fanno sapere dalla società – E’ presto per parlarne ma l’intenzione è di fare tutto il possibile per restare sempre nella nostra casa, a Caronno Pertusella”. Tanto che, con discrezione e senza clamori, al centro sportivo di Caronno, sono già stati avviati i lavori.
Già nelle scorse settimane la Caronnese aveva incassato la “solidarietà” del sindaco uscente, Loris Bonfanti:“Che rabbia, abbiamo in cassa 7 milioni di euro e non possiamo toccare neppure un euro per il Patto di stabilità. Non dico che andrebbero investiti in un enorme stadio che poi rischierebbe di essere una cattedrale nel deserto come quello di Saronno ma ci sarebbe almeno piaciuto dare il via libera al bel progetto del quale si parla da anni, ovvero di raddoppiare il centro sportivo della Caronnese, a livello di campi e infrastrutture. Noi siamo bloccati, e se qualcosa si sbloccherà bisognerà attendere almeno il 2017”.
19072016
Lascia un commento
Commenti
…ed il deserto é sempre segnato nelle amministrazioni comunali varie, a partire dall’emerito Tettamanzi, come dice compagno Licata, che invece di investire nella cura dello stadio ha preferito impegnare RISORSE nel campo rom attrezzato.vergogna
Se a Saronno ci fosse stata cura e manutenzione non ci sarebbe stata nessuna cattedrale.