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15 Luglio 2017

SARONNO - "Quando una coalizione non nasce “pro”, a favore, dalla condivisione di un programma o di ideali ma nasce “contro”, contro una persona, contro un movimento, contro un’idea o un’ideologia, non può che finire male, così come sta finendo male qui a Saronno".

Inizia così l'analisi dell'ex assessore Gianangelo Tosi (FdI) in merito alla delicata situazione politica che sta vivendo la maggioranza dopo il ritiro delle deleghe dell'assessore Novella Ciceroni.

"Perché in questa situazione non c’è una coalizione ma, come più volte già ho detto, un’accozzaglia di persone accomunate solo dal livore nei confronti di qualcuno o qualcosa. E così è stato qui. Basti ricordare che la campagna elettorale di un anno e mezzo fa, quella per il primo turno, è stata caratterizzata da reciproche accuse di inadeguatezza ed incapacità in un tutti contro tutti senza esclusione di colpi delle formazioni che si proponevano come alternative alla maggioranza uscente. Poi, miracolosamente, quando quella maggioranza ma soprattutto quel mostro del Sindaco uscente, è risultato il più votato del primo turno, ecco che, magicamente, gli altri competitori si sono ritrovati perfettamente d’accordo: è bastata la promessa di qualche posizione di rilievo nella rinnovanda amministrazione ed ecco che il collante è diventato la guerra comune a Alessandro Fagioli.

Verrebbe da dire, sorridendo, una specie di Berlusconi “de noartri”. Che ne dici, Ale? Se non fosse per l’età potresti proporti per il Colle! Ecco com’è nata l’accozzaglia e come ha operato fino ad ora: senza una visione comune, senza la condivisione di un’idea di città, soddisfatta dall’ ebbrezza di aver battuto il nemico.

E chi se ne importa di ciò di cui la città ha bisogno, di ciò che la cittadinanza si aspetta, della sicurezza, dell’aiuto alle fasce deboli, della Ciocchina e della Rodari.

Mi chiedevo, all’epoca del ballottaggio, e mi chiedo tuttora: gli elettori di Obiettivo Saronno e, soprattutto, quelli di Gilli (sì perché chi ha votato Gilli non ha votato un movimento civico, ha votato proprio lui) come hanno digerito l’accozzaglia? Sono contenti che il loro voto sia stato messo a disposizione dei cattocomunisti perché ne facessero ciò che credevano? Che poi: “catto” direi di no; sono rappresentate anche altre identità religiose in questa amministrazione. Ma nemmeno “comunisti”, che se lo fossero sarebbero certamente più coerenti e, probabilmente, meritevoli di miglior credito ed attenzione. E ora come affronterà i prossimi 3 anni e mezzo di governo della città il Signor Sindaco, con la risicatissima maggioranza su cui ora, forse, può contare? Come affronterà i numerosi e gravi problemi della città? È sicuro di avere il sostegno di chi ha votato i suoi improvvisati sodali? Non farebbe meglio, come per altro già suggerito, a gettare la spugna e tornare a confrontarsi con il gradimento dei cittadini? La strada da fare è davvero ancora tanta

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A tre mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria e dalle misure adottate cercando di rispondere alle esigenze dei cittadini, l’Amministrazione comunale ha cercato di aiutare i bisognosi in primis con le “Misure urgenti di solidarietà alimentari in relazione all’emergenza Covid-19”, stabilite con delibera di giunta comunale il 7 aprile 2020. A collaborare per la consegna dei pacchi alimentari a chi, durante questa emergenza, ne ha fatto richiesta, sono stati Cri Comitato di Saronno, Banco alimentare “Stefano Marzorati” e Casa di Marta tramite Emporio della solidarietà gestito dalla Cooperativa Intrecci.

“L’emergenza Covid-19 ha fatto emergere ancora di più il tessuto del terzo settore saronnese che ha collaborato con l’Amministrazione comunale a supporto della popolazione”. Dichiara il sindaco Alessandro Fagioli.

“Desidero tributare un pubblico riconoscimento ad un generoso cittadino, al quale ho già personalmente rivolto il ringraziamento dell’Amministrazione, che ha voluto donare al Comune un “pacco alimentare” da destinare ad una famiglia bisognosa, per ringraziare del servizio “spesa a domicilio” di cui ha fruito nel periodo di stretta clausura. Un atto di generosità e fulgido altruismo da prendere ad esempio, di segno assolutamente opposto alle critiche strumentali di chi ha cercato e continua a cercare pretesti per contestare o lamentarsi, anziché contribuire secondo le proprie possibilità ed attitudini alla soluzione dei problemi causati dalla pandemia.” Spiega l’assessore ai Servizi Sociali Gianangelo Tosi: “Colgo, così, l’occasione per aggiornare la situazione degli aiuti alimentari nella cosiddetta “fase 2”: le richieste da parte dei cittadini si sono drasticamente ridimensionate dalle oltre 500 del primo mese a circa 50 di questo secondo periodo. L’auspicio è che questo significhi che la drammatica emergenza della prima ora sia ormai superata ma il dubbio che la più circostanziata istruttoria adottata in questa seconda fase abbia scoraggiato qualcuno dall’avanzare richieste non del tutto giustificate, c’è. Verosimilmente nel corso della prossima settimana sarà dato corso all’esaudimento di queste richieste, mentre, come già ho avuto occasione di dire, i cittadini aiutati nella prima fase che abbiano nuovamente fatto richiesta, sono stati diversamente valutati ed aiutati dai Servizi Sociali. Ed ho così l’opportunità di annunciare che la Regione ha integrato il fondo distrettuale per il sostegno al pagamento degli affitti con oltre 90.000 euro ulteriori, che ci permetteranno di accogliere più domande del previsto”.

13062020

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Per informazioni o aiuto riguardo all’emergenza coronavirus: Numero verde gratuito: in caso di sintomi influenzali o problemi respiratori 800894545. Evitare di utilizzare il numero 112 per non intasare le linee, lasciarlo libero per le emergenze sanitarie. Informazioni generali: chiamare il 1500, numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute o telefonare al proprio medico di medicina generale o al pediatra. 11052020 [post_title] => Coronavirus, ecco come lo sta affrontando Saronno. 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E' la risposta dell'assessore ai Servizi Sociali Gianangelo Tosi in merito alla polemica scoppia su Facebook dopo che saronnese ha postato le foto di alcuni prodotti ricevuti con il pacco alimentare ricevuto dall'Amministrazione tramite l'Emporio della solidarietà con una data di scadenza decisamente passata. A rispondere con una lunga nota i volontari di Casa di Marta e dell'Emporio della Solidarietà che hanno spiegato come non ci sia "nessun allarmismo quindi, nessuna inutile polemica; ci dispiace per la signora che probabilmente si è preoccupata per le indicazioni lette sui prodotti, ma possiamo confermare che tutto si sta svolgendo con attenzione e nel rispetto delle norme in materia di conservazione e consumo degli alimenti". 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Questa eloquente assenza naturalmente non giustifica la scelta dell’ Amministrazione, anzi la fa maggiormente risaltare in tutta la sua insipienza. Nel silenzio assordante degli altri membri della Giunta, è incaricato di andare avanti il fantaccino Tosi, che nella sua qualità di assessore ai Servizi sociali dovrebbe essere preoccupato del bene della salute pubblica, ma è piuttosto preoccupato di puntellare l’Amministrazione di cui fa parte. Naturalmente il suo tentativo, degno di miglior causa, va a vuoto, come si accorge chi legge il suo comunicato. Né egli deve preoccuparsi, come pure scrive, che lo si consideri “appiattito sulla linea leghista”. In verità egli non è appiattito, è sdraiato sulla Lega. 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Governare, amministrare una città comporta la necessità di fare scelte, di prendere decisioni che possono risultare impopolari e di doversene assumere paternità e responsabilità. Oggi il Sindaco di Saronno così ha fatto, esponendosi ad insulti, offese e dileggio quando gli è andata bene. E allora da assessore, cioè da amministratore di TUTTI i cittadini saronnesi voglio provare a dare una chiave di lettura, una spiegazione su come la decisione sia stata assunta, premettendo che parlo a titolo assolutamente personale, non come rappresentante di Fratelli d’Italia, perché nel Partito non se n’è ufficialmente parlato in un’assemblea né in un direttivo ma sottolineando che informalmente la base militante ha espresso anche in maniera veemente perplessità, per non dire contrarietà, riguardo alla scelta. Correrò il rischio di essere ancora una volta tacciato di appiattimento sulla linea leghista? Molto sinceramente: chissenefrega! Io so di non esserlo e tanto a me basta. Ed allora premetto ulteriormente che ieri pomeriggio sono entrato in Giunta alle 15 assolutamente contrario allo svolgimento del mercato e ne sono uscito 5 ore e mezza dopo convinto della correttezza formale e sostanziale della decisione, sulla base di 4 presupposti. Il primo: il DPCM dell’8 marzo stabilisce che i cittadini possano uscire di casa solo per recarsi al lavoro, per motivi di salute o per comprovate ragioni urgenti ed improrogabili. Fare la spesa è una di queste! Possono, non devono! Il secondo: lo stesso DPCM dispone che gli esercizi commerciali all’interno dei centri commerciali e dei mercati - unica locuzione in cui sono citati i mercati - siano chiusi nei giorni festivi e prefestivi mentre nei giorni feriali “il gestore dei richiamati esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro”. Il gestore del mercato in senso lato è la pubblica amministrazione e questa mattina la Polizia Locale in forze vigilerà affinché la disposizione sia rispettata. Il terzo: il pericolo di contagio è assai più marcato nei luoghi chiusi (supermercati e centri commerciali), che non in quelli aperti (mercati) dove è assai più agevole mantenere le distanze e disperdersi. Il quarto: fare la spesa al mercato è spesso più economico che non farla altrove e per i cittadini che abitano nella zona ove si svolge comporta un’uscita di casa più breve in termini di tempo. La considerazione finale è che se anziché ragionare come si suol dire “di pancia” si ragiona con razionalità ci si rende conto che consentire lo svolgimento del mercato non significa costringere o anche solo invogliare i cittadini ad andarci ma semplicemente dare loro un’opportunità in più in un momento di grande difficoltà. Chi ci vuole andare può farlo. Chi lo ritiene rischioso ne può stare ben lontano! Quindi, come il Sindaco, confido nel senso civico dei cittadini [post_title] => Coronavirus, mercato Tosi: "Cinque motivi per cui è giusto fare il mercato oggi" [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => coronavirus-mercato-tosi-cinque-motivi-per-cui-e-giusto-fare-il-mercato-oggi [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2020-03-11 07:29:52 [post_modified_gmt] => 2020-03-11 06:29:52 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://ilsaronno.it/?p=194044 [menu_order] => 0 [post_type] => post [post_mime_type] => [comment_count] => 23 [filter] => raw ) [7] => WP_Post Object ( [ID] => 189819 [post_author] => 2 [post_date] => 2020-02-04 12:12:55 [post_date_gmt] => 2020-02-04 11:12:55 [post_content] => SARONNO - "L'Amministrazione comunale di Saronno in memoria della tragedia delle Foibe onora le vittime e gli esuli con una messa in suffragio che si terrà lunedì 10 febbraio alle 18 in Santuario e a seguire la deposizione della corona al Monumento dei martiri e degli esuli". Lo comunica, in una nota, l'ente locale. Sabato 22 febbraio inoltre, a Villa Gianetti in via Roma alle 17 si terrà una conferenza dal titolo "Foibe ed esuli istriani, fiumani e dalmati dalle terre italiane orientali". "Ringraziamo - dicono dal Comune - l'Associazione fiumani italiani nel mondo e l'Associazione italiana paracadutisti d'Italia, sezione di Saronno, per la collaborazione". La presentazione ufficiale degli eventi si è svolta questa mattina in Municipio, presenti gli assessori municipali Maria Assunta Miglino, Gianangelo Tosi e Lucia Castelli. https://www.facebook.com/IlSaronno21047/videos/611164263013033/ Alla fine della Seconda guerra mondiale, mentre tutta l'Italia, grazie all'esercito Anglo-Americano, veniva liberata dall'occupazione nazista, a Trieste e nell'Istria (sino ad allora territorio italiano) si è vissuto l'inizio di una tragedia: la "liberazione" avvenne ad opera dell'esercito comunista jugoslavo agli ordini del maresciallo Tito. E 350 mila italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia dovettero scappare ed abbandonare la loro terra, le case, il lavoro, gli amici e gli affetti incalzati dalle bande armate jugoslave. Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento titini. La loro colpa era quella di essere italiani e di non voler cadere sotto un regime comunista. Trieste, dopo aver subito più di un mese di occupazione jugoslava, ancora oggi ricordati come i "quaranta giorni del terrore", visse per 9 anni sotto il controllo di un Governo militare alleato (americano ed inglese), in attesa che le diplomazie decidessero la sua sorte. Solo nell'ottobre del 1954 l'Italia prese il pieno controllo di Trieste, lasciando l'Istria all'amministrazione jugoslava. E solo nel 1975, con il Trattato di Osimo, l'Italia rinunciò definitivamente, e senza alcuna contropartita, ad ogni pretesa su parte dell'Istria, terra italiana sin da quando era provincia dell'Impero romano. Il 10 febbraio è il giorno che l'Italia dedica alla memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe e dell'Esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati. "La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale Giorno del Ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale". Con la legge 92 del 30 marzo 2004 la Repubblica Italiana ha istituito il Giorno del Ricordo di uno degli avvenimenti più dolorosi e ,ancora oggi, divisivi della storia italiana. Un capitolo buio che causò lutti, sofferenza e spargimento di sangue innocente, sul quale per anni è calato il silenzio. 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Sono le parole dell'assessore ai Servizi sociali Gianangelo Tosi sabato durante l'evento per i trent'anni del Sert saronnese. "Non dovrei essere io a raccontare della collaborazione tra Servizi Sociali e SerT perché ritenevo preferibile che lo facessero i due responsabili dei progetti in cui più si sviluppa il legame, cioè Laura Misocchia - responsabile del progetto RaDiCi - e Igor Zirilli - responsabile del progetto GAP 2.0 - ma che essendo entrambi trattenuti da impegni familiari li sostituisco prendendo spunto da una loro relazione". "La collaborazione con RaDiCi, risalente ai primi anni 2000 finalizzata alla creazione, per la prima volta in Provincia di Varese, di una rete tra Servizi Sociali, scuole e realtà operanti sul territorio, tra cui in particolare il SerT, dedicata all’ascolto e al supporto in termini di consiglio e orientamento degli studenti con disagi di vario tipo, in virtù della quale era stato istituito il Tavolo dei Servizi con la partecipazione, oltre a RaDiCi e SerT, della Neuropsichiatria infantile, del Consultorio di Consulenza per la Famiglia e dal Consultorio ASL, era stata organizzata all’Ipsia Parma la “Giornata dei Servizi” e sono stati promossi svariati incontri informativi e formativi per i docenti delle scuole superiori". "Vorrei ricordare la più recente collaborazione tra Servizi Sociali e SerT nel progetto di respiro distrettuale GAP 2.0, svolto a partire dal 2015, dapprima anche in collaborazione col Distretto di Busto Arsizio, ancora in attuazione e con previsione di proseguirlo anche l’anno prossimo quando verrà, tra l’altro, organizzata una manifestazione pubblica nel corso della quale verrà distribuito alla cittadinanza un opuscolo contente i risultati dell’attività di indagine, rilevazione, mappatura e sensibilizzazione del territorio in materia di dipendenze da ludopatie, svolta anche in collaborazione col CNR e che ha visto anche la rappresentazione di uno spettacolo teatrale sull'argomento di cui il dottor Reina è coautore e la trasmissione sulle principali reti televisive nazionali di 5 mini filmati finalizzati alla dissuasione dal gioco d’azzardo". E Tosi ha conclude guardando avanti: "Stiamo ipotizzando di imbastire un’attività di informazione e formazione nelle scuole sulla recrudescenza dell’uso di stupefacenti e sull’aumento dell’abuso di alcolici tra gli adolescenti". 02122019 [post_title] => Trent'anni di Sert, Tosi: "Comune in prima linea nella lotta alle ludopatie e nel sostegno ai giovani" [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => trentanni-di-sert-tosi-comune-in-prima-linea-nella-lotta-alle-ludopatie-e-nel-sostegno-ai-giovani [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-12-02 09:36:57 [post_modified_gmt] => 2019-12-02 08:36:57 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://ilsaronno.it/?p=182774 [menu_order] => 0 [post_type] => post [post_mime_type] => [comment_count] => 8 [filter] => raw ) [9] => WP_Post Object ( [ID] => 166087 [post_author] => 2 [post_date] => 2019-05-02 18:35:05 [post_date_gmt] => 2019-05-02 16:35:05 [post_content] => SARONNO - Una via o una piazza di Saronno da dedicare a Sergio Ramelli, l'esponente del Fronte della gioventù assassinato negli anni settanta: la proposta è stata rivolta al sindaco Alessandro Fagioli dall'assessore comunale ai Servizi sociali, Gianangelo Tosi, esponente di Fratelli d'Italia, e trova ora l'appoggio anche di Luciano Silighini Garagnani, già candidato sindaco e fondatore del movimento "L'Italia che verrà". "Sono lieto di sentire l’assessore Tosi finalmente proporre qualcosa di destra su cui impegnare la giunta leghista di Saronno. Sarebbe - dice Silighini - finalmente una azione chiara e lineare, sposando ciò che nel 2015 io dicevo in campagna elettorale: intitolare una via a Sergio Ramelli. Farlo proprio a Saronno avrà un significato chiaro. Una città, quella di Saronno, che la Giunta leghista non ha saputo strappare al potere degli anarchici del Telos, baluardo resistente in alcuni giovani prede di idee bizzarre. Dare ai giovani seri e puliti,che sono la maggioranza in città, un esempio e la conoscenza di questo ragazzo morto a 18 anni per mano assassina farebbe capire molto su quale sia la strada giusta da seguire". 02052019 [post_title] => Intitolare via o piazza a Ramelli? 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Così l'assessore ai Servizi Sociale Gianangelo Tosi spiega l’accordo territoriale tra le organizzazioni dei proprietari di casa (Ape e Uppi) ed i sindacati inquilini (Sunia, Sicet e Confial) maggiormente rappresentativi sul territorio. In sostanza sono state concordate le regole grazie alle quali sarà possibile stipulare contratti di locazione ad un canone agevolato a favore degli inquilini. Nello specifico le parti sociali hanno concordato livelli minimi e massimi per i canoni di locazione applicabili a seconda della superficie, dello stato di conservazione, della classe energetica e di altri parametri legati alla fruibilità dell’alloggio. Chiave del successo del protocollo la scelta di garantire delle agevolazioni fiscali ai proprietari. Nel dettaglio è prevista una cedolare secca, cioè applicazione di una tassazione fissa derivante dal reddito da locazione pari al 10% non cumulabile con gli altri redditi conseguiti, ad una riduzione dell’Imu all’aliquota del 3,37 per mille. Previste anche alcune “semplificazioni” burocratiche: la sottoscrizione di questo contratto, che dovrà avere la durata almeno quinquennale (tre anni più due) non prevede alcun aumento Istat del canone di locazione ed il relativo contratto non è sottoposto alla tassa di registrazione. Oltre che dalla città degli amaretti l’accordo è stato adottato anche da Caronno Pertusella ed è allo studio l'applicazione in altri comuni del distretto. 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Non si è purtroppo chiesto, il solerte assessore, la ragione di tale assenza. Questa è infatti tanto semplice quanto disarmante: non lo sapevamo". Così Francesco Licata, numero uno del Pd saronnese, replica alla presa di posizione dell'assessore ai Servizi Sociali Gianangelo Tosi in merito all'assenza di Pd e M5s alla celebrazione delle foibe. "L'iniziativa non é stata infatti organizzata dall'Amministrazione, bensì da un'associazione d'arma. Non un manifesto, non una locandina per la città di Saronno e nessun invito pervenuto al consiglio comunale da parte dell'Amministrazione, come di solito invece dovrebbe accadere" sottolinea Licata. "Che dire? Duole non aver partecipato alle celebrazioni per una giornata così importante, la giornata del ricordo che, casomai l'assessore se ne fosse dimenticato, fu istituita da un governo di centro-sinistra al culmine di un processo, molto lungo e molto doloroso, nel quale ci si sforzó di trovare una verità comune rispetto ai fatti accaduti nei territori del confine orientale prima,durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale". Dunque se Tosi bacchetta l'opposizione Licata tira le orecchie all'Amministrazione e l'ultima stoccata la riserva al sindaco Alessandro Fagioli: "Alla luce di tutto ciò comunque un dubbio rimane. Come è stato possibile che Il patriota, dotato di una così potente vista, non si sia accorto che per l'ennesima volta il sindaco leghista non indossava la fascia tricolore?". 12022018 [post_title] => Licata "tira le orecchie" a Tosi: "Nessuna comunicazione. E la fascia tricolore?" 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Probabilmente se non ci trovassimo nel mezzo di un'agguerrita campagna elettorale l'assessore esponente di Fratelli d'Italia non avrebbe sottolineato presenze o assenze da questa o altre manifestazioni. Lo scorso 2 giugno (periodo assolutamente dispensato da qualunque propaganda elettorale) non ricordiamo ci sia stata alcuna rimostranza nei confronti dell'Amministrazione comunale da parte di Tosi, come i cittadini ben ricordano fu cancellata la festa della Repubblica, ma il M5S (presenti anche il Pd e varie associazioni) erano in piazza a manifestare a gran voce con i cittadini il loro dissenso e la loro posizione in merito alla scelta del sindaco assolutamente non condivisa. Ma se non bastasse possiamo anche aggiungere la mancata concessione, alle associazioni che ne avevano fatto richiesta, del gratuito patrocinio della giornata dedicata alla Memoria". "Parlare di anti fascismo si rischia di finire su terreno fertile per il M5S - prosegue il portavoce Vanzulli- in quanto la nostra dichiarata posizione in merito viene anche confermata dai fatti, e non solo da atteggiamenti o discorsi puramente propagandistici” [post_title] => Vanzulli: "Pasticci con la giornata della memoria e il 2 giugno, da che pulpito parla Tosi?" 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In particolare all'intervento dell'assessore Gianangelo Tosi replica il capogruppo Pd Francesco Licata che ha condiviso sulla propria pagina Facebook una sorta di lettera aperta all'esponente della Giunta che riportiamo integralmente. "No caro Assessore, la sua reazione nervosa proprio non ci sta. Siamo consiglieri comunali e poniamo questioni, esprimiamo preoccupazioni e non denigriamo proprio nessuno. Ci ha comunicato in consiglio comunale, rispondendo alla nostra interpellanza, che il campus estivo della Pizzigoni non era stato rinnovato perché calato "marginalmente' il numero di iscritti ma poi a conti fatti, dalle cifre che lei stesso ci ha dato sembra che siano addirittura aumentati. Abbiamo chiesto chiarimenti perché i cittadini si sono rivolti a noi preoccupati, a testimonianza del fatto che il sevizio era utile ed apprezzato, non perché vogliamo denigrare o disturbare. Se un'area intera dei servizi sociali, quella riservata ai minori, viene depotenziata se non del tutto eliminata noi chiediamo spiegazioni e protestiamo, perché a noi non sta bene. Non facciamo inutili o sterili polemiche, perché noi abbiamo a cuore la città e pensiamo che sia giusto, indispensabile, raccontare ai cittadini tutto ciò che non va proprio perché loro devono sapere e noi abbiamo il dovere di informarli. Perché noi, e moltissimi altri concittadini come noi, non pensiamo che questa città sia migliorata da quando Lei amministra con i compagni di viaggio della Lega, anzi pensiamo l'esatto contrario e su questo si esprimeranno prima o poi i cittadini, giudici ed arbitri della partita. 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Non certo per denigrare o strumentalizzare politicamente quanto esposto, come de tto dall’assessore Tosi, ma unicamente per far conoscere alla cittadinanza quali siano le priorità dell’attuale Giunta ovvero quali siano i settori o i servizi ove ci sia maggiore disattenzione. Nessuno di noi vuole parlare male o mettere in dubbio l’impegno profuso dal personale del settore, a cui va tutta la nostra riconoscenza. Il nostro obiettivo è quello di sottolineare la distanza tra le scelte politiche compiute dall’Amministrazione e la realtà dei bisogni emergenti a livello sociale e di prevenzione". Inizia così la replica del consigliere comunale del Pd Nicola Gilardoni all'intervento di Gianangelo Tosi sul tema dei Servizi sociali al centro di un vivace confronto anche in consiglio comunale. "Nessuna “teatrale messa in scena”, come dichiarato dall’assessore Tosi è andata in onda nell’ultimo consiglio comunale ma, lo ribadiamo ora con forza, solo la denuncia che dalla relazione sull’attività svolta dai Servizi Sociali, dopo i primi sei mesi di gestione 2017, era scomparsa un’intera area, quella relativa agli interventi integrativi e sostitutivi familiari per l’area minori, che invece era presente nella stessa relazione collegata al bilancio di previsione. Il mio intervento era teso a capire se si fosse avviata una fase di smantellamento dell’area minori e se fossero state valutate le conseguenze di questo stato di abbandono per il futuro dei minori presi in carico, che necessitano di un percorso di assistenza lungo e difficile. 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Reazione scomposta che continua nella replica a mezzo stampa dove parla di tutt’altre cose rispetto a quanto emerso in consiglio comunale (anche in questo caso addossando le colpe a terzi, ovvero alla Regione Lombardia, colpevole di aver ridotto i finanziamenti) fino ad arrivare a paventare l’affidamento di strani incarichi per l’esecuzione di uno studio sul funzionamento dei servizi comunali, lamentandone l’onerosità, per poi vantarsi di agire ora, senza spendere soldi pubblici e di praticare iniziative di riorganizzazione interna degli uffici a livello sperimentale. Ci chiediamo se l’assessore comprenda che la sua bella sperimentazione a “costo zero” (tutta da verificare) è fatta sulla pelle dei minori, che non sono delle pratiche ma esseri umani, fragilissimi, dove ogni minimo cambiamento può compromettere un percorso di recupero e di prevenzione di maggiori devianze. Per la cronaca e per dare una corretta informazione ai cittadini l’incarico dato alla società esterna (D.G.C. 239 del 13.12.2012) era legato allo ridefinizione della dotazione organica ottimale di tutto il personale del Comune, ha avuto un costo di euro 14.050 e scaturiva dalla necessità di avviare una riorganizzazione della struttura, in previsione dell’uscita imminente del Dpcm che doveva determinare i parametri di virtuosità degli Enti Locali, atto indispensabile per qualsiasi politica futura di gestione delle risorse umane.Oltremodo legato a sollecitazioni legislative riguardanti: la riduzione del fabbisogno di personale per tutte le Amministrazioni pubbliche, il blocco del turn over, la necessità di garantire i servizi a risorse umane decrescenti perché non sostituibili. 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SARONNO - "Quando una coalizione non nasce “pro”, a favore, dalla condivisione di un programma o di ideali ma nasce “contro”, contro una persona, contro un movimento, contro un’idea o un’ideologia, non può che finire male, così come sta finendo male qui a Saronno".

Inizia così l'analisi dell'ex assessore Gianangelo Tosi (FdI) in merito alla delicata situazione politica che sta vivendo la maggioranza dopo il ritiro delle deleghe dell'assessore Novella Ciceroni.

"Perché in questa situazione non c’è una coalizione ma, come più volte già ho detto, un’accozzaglia di persone accomunate solo dal livore nei confronti di qualcuno o qualcosa. E così è stato qui. Basti ricordare che la campagna elettorale di un anno e mezzo fa, quella per il primo turno, è stata caratterizzata da reciproche accuse di inadeguatezza ed incapacità in un tutti contro tutti senza esclusione di colpi delle formazioni che si proponevano come alternative alla maggioranza uscente. Poi, miracolosamente, quando quella maggioranza ma soprattutto quel mostro del Sindaco uscente, è risultato il più votato del primo turno, ecco che, magicamente, gli altri competitori si sono ritrovati perfettamente d’accordo: è bastata la promessa di qualche posizione di rilievo nella rinnovanda amministrazione ed ecco che il collante è diventato la guerra comune a Alessandro Fagioli.

Verrebbe da dire, sorridendo, una specie di Berlusconi “de noartri”. Che ne dici, Ale? Se non fosse per l’età potresti proporti per il Colle! Ecco com’è nata l’accozzaglia e come ha operato fino ad ora: senza una visione comune, senza la condivisione di un’idea di città, soddisfatta dall’ ebbrezza di aver battuto il nemico.

E chi se ne importa di ciò di cui la città ha bisogno, di ciò che la cittadinanza si aspetta, della sicurezza, dell’aiuto alle fasce deboli, della Ciocchina e della Rodari.

Mi chiedevo, all’epoca del ballottaggio, e mi chiedo tuttora: gli elettori di Obiettivo Saronno e, soprattutto, quelli di Gilli (sì perché chi ha votato Gilli non ha votato un movimento civico, ha votato proprio lui) come hanno digerito l’accozzaglia? Sono contenti che il loro voto sia stato messo a disposizione dei cattocomunisti perché ne facessero ciò che credevano? Che poi: “catto” direi di no; sono rappresentate anche altre identità religiose in questa amministrazione. Ma nemmeno “comunisti”, che se lo fossero sarebbero certamente più coerenti e, probabilmente, meritevoli di miglior credito ed attenzione. E ora come affronterà i prossimi 3 anni e mezzo di governo della città il Signor Sindaco, con la risicatissima maggioranza su cui ora, forse, può contare? Come affronterà i numerosi e gravi problemi della città? È sicuro di avere il sostegno di chi ha votato i suoi improvvisati sodali? Non farebbe meglio, come per altro già suggerito, a gettare la spugna e tornare a confrontarsi con il gradimento dei cittadini? La strada da fare è davvero ancora tanta

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