Socialisti: “Anche un referendum per avere nuove regole sulla partecipazione”
Ecco l’intervento inviato dalla segreteria
Che occorra maggiore partecipazione nel governo nazionale e degli enti locali è fuori discussione. La questione riguarda tutti, maggioranza e opposizione, e non solo pochi illuministi. Ma le forme con cui si può offrire ai cittadini un ruolo di cittadinanza attiva sono molteplici. Su questo bisogna aprire una discussione. Non basta che qualcuno decida ciò che è bene e ciò che è male per tutti.
Se l’obiettivo è quello di portare i cittadini al “governo effettivo dell’ente locale”, costruendo il consenso intorno a determinate scelte, bisogna definire la governance del nuovo sistema coinvolgendo tutti, dagli attori politici legittimati dal voto, alle associazioni del territorio.
Un’idea potrebbe essere quella di aprire la discussione nella commissione consiliare Statuto e Regolamenti e in un secondo momento sottoporre a referendum le proposte di ri/definizione della partecipazione. assegnando alla Commissione il compito di interagire con i cittadini per la riformulazione di uno statuto comunale che preveda una modulazione dell’attività pubblica con forme partecipate.
Più democrazia deve voler dire una corretta pianificazione del governo locale, la definizione di chiari obiettivi, rendendo perseguibili quelli proposti in campagna elettorale, e soprattutto assoggettandoli a valutazione durante la fase di governo. La complessità del governo della cosa pubblica non è liquidabile con qualche incontro di cittadini diligenti.
E tutti gli altri? Bisogna coinvolgerli nell’azione di governo. Farli appunto partecipare. Vale la pena di ricordare che sul sito del Comune di Saronno è possibile verificare, annualmente, lo stato di attuazione del programma di mandato. I cittadini possono valutare così il ciclo delle Performance, cioè quello che ogni anno il Comune realizza per i cittadini.
La partecipazione dei cittadini al governo della città, se non vuole essere demagogia, verbalismo inconcludente, si sostanzia quindi di trasparenza (una condizione che i cittadini di Saronno hanno a disposizione dall’anno passato) e di nuove forme di governo. È in tal modo che si realizzano autentiche politiche riformiste, il resto è populismo. Non ne abbiamo bisogno.