Cittadinanza onoraria ai figli di stranieri, Lega:”E’ un’iniziativa ideologica priva di valore legale”
“L’iniziativa ideologica e priva di qualsiasi valore legale del Consigliere Roncari si è meritatamente trasformata in uno scontro tra estremisti fine a se stesso – esordiscono i leghisti di Caronno e Bariola – in questo quadro i figli degli immigrati, che hanno già tutti i diritti garantiti e in molti casi la precedenza sui cittadini ordinari, diventano solo l’oggetto di una propaganda politica di sinistra da cui dovrebbero ricavarci solo una cittadinanza giocattolo”.
Secondo il Carroccio si tratterebbe di un’iniziativa che non ha nulla a che vedere con i compiti dell’Amministrazione comunale: “Un tema come questo, che esula totalmente dai loro compiti amministrativi, meriterebbe un ampio confronto nell’opinione pubblica: se davvero avessero voluto affrontare il tema dello ius soli, maldestramente nascosto da questa subdola manovra, avrebbero indetto un referendum cittadino, per conoscere l’opinione di tutti i caronnesi in merito a questa specie di “ius residentiae” che approveranno invece con l’alzata automatica delle magiche 11 manine in consiglio comunale”
I consiglieri leghisti sollevano anche dei dubbi procedurali: “L’aggravante di questa manovra risiede nel fatto che non esiste un regolamento di riferimento che normi con criteri generali e con una procedura ben definita il conferimento della fantomatica cittadinanza onoraria. Per adottare un atto amministrativo sensato e di valore l’amministrazione avrebbe dovuto prima approvare un regolamento che definisca che cos’è la cittadinanza onoraria di Caronno Pertusella, chi può ottenerla e la procedura per conferirla. In assenza di questo regolamento è ovvio che, come sta infatti succedendo, chiunque della maggioranza si sveglia al mattino e decide a chi, come e perchè conferire la cittadinanza onoraria. Inoltre è un provvedimento razzista basato solo sul fatto che i destinatari siano immigrati. Ciò esclude anche per i soggetti coinvolti la possibilità di essere premiati per reali meriti e non per il loro semplice status di stranieri. Infatti neppure l’aggettivo “onoraria” è bastato a suggerire una minima e sensata indicazione di base agli amministratori: un’onoreficienza si dà a chi ha dei meriti verso la comunità, non a chi assolve semplicemente i suoi doveri di residente”.