Lara Comi contro la contraffazione
SARONNO – “La battaglia contro la contraffazione è sacrosanta e va rafforzata. Il danno che essa procura alle imprese, all’occupazione, all’economia sana e in particolare al made in Italy, è enorme. Basti dire che il fatturato in Italia della contraffazione è stimato in quasi 9 miliardi l’anno. A livello europeo la strada imboccata per contrastare questo fenomeno è la tracciabilità a trecentosessanta gradi, dal tessile all’alimentare. Ogni strumento per combatterlo è utile. Ma sono certa che la chiave sia l’educazione del cittadino. Bisogna sensibilizzare il consumatore a dire no al “falso’ che è tra l’altro un reato punito dal codice penale. Nella scelta del prodotto l’acquirente deve essere responsabilizzato alla cultura della legalità. Senza questa svolta culturale tutto diventa più difficile. Naturalmente il cittadino deve essere aiutato a capire quali siano i prodotti legali e sicuri, distinguendoli da quelli non certificati. Ecco perché è importante la tracciabilità”.
Lo afferma il coordinatore provinciale del Pdl di Varese ed europarlamentare, la saronnese Lara Comi, che ieri ha partecipato all’Assemblea generale di Uniascom, a Varese, nella giornata nazionale di mobilitazione contro la contraffazione.
“Dire no al “falso”? – aggiunge Comi – significa poi dire no alle mafie. Sappiamo infatti che i guadagni di questa economia parallela finiscono alla criminalità organizzata che fattura annualmente in Italia 150 miliardi di euro. E che con questo sistema illegale distrugge aziende sane e migliaia di posti di lavoro”.
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Acquistare farmaci sul web oltre ad essere pericoloso per la salute è un reato, almeno nel nostro paese. In libreria c’è una guida sul tema. “Farmaci contraffatti, il fenomeno e le attività di contrasto” è ricco di consigli importanti su come riconoscere e perché prestare attenzione ai farmaci venduti online.
Contraffazione.C’è anche un progetto teatrale che cerca di seminare cultura della legalità partendo dal fenomeno della contraffazione come problema sociale prima ancora che economico:
Chi non si è fermato, anche per risparmiare, ad una bancarella per comprare vestiti, scarpe, borse praticamente uguali a quelle di marca, ma che di marca non sono?
Il 20% dei guadagni dei clan della camorra arriva dalla contraffazione, e non solo degli accessori d’abbigliamento.
E quando anche compriamo qualcosa dal “vu cumprà” che ci fa pena, ci s’interroga: “Chi ci guadagna davvero? Il poveretto che vive per strada, o quello che lo tiene alla catena?”.
Dove finiscono realmente i soldi degli accendini, delle rose, degli ombrelli che compriamo dagli ambulanti quando piove?
La risposta è semplice: alle associazioni criminali, per lo più quelle mafiose.
La repressione della contraffazione c’è, ma non può bastare. È una guerra che i commercianti onesti hanno combattuto da soli, ed è una guerra che invece chiede lo sforzo quotidiano di tutti.
Questa guerra la vinceremo aumentando le multe a chi compra. La vinceremo quando smetteremo di comprare roba di nessun valore, e la vinceremo quando compreremo non solo ciò che è bello, ma anche ciò che è giusto”.
Il mercato dei medicinali contraffatti rappresenta un rischio reale per la salute pubblica. I contraffattori operano al di fuori della legge e non hanno alcun riguardo per la sicurezza dei pazienti. Si infiltrano nella catena di fornitura dei medicinali legittimi e utilizzano siti Web non autorizzati di farmacie per nascondere i farmaci falsi tra quelli legali.
I medicinali contraffatti possono essere prodotti in ambienti non sorvegliati e quindi possono contenere composti pericolosi
La lotta alla contraffazione non deve avere quartiere , soprattutto quella inerente i farmaci di marca e i farmaci generici, medicinali salvavita.Un medicinale contraffatto può contenere le medesime sostanze di quello originale o sostanze/dosaggi diversi, può non contenere alcun principio attivo o addirittura può essere composto da ingredienti contaminati e pericolosi. Le diverse tipologie hanno tuttavia un comune denominatore nella scarsa qualità in quanto la produzione, anche laddove realizzata con ingredienti non tossici, non avviene secondo le norme di buona fabbricazione .
Perfettamente d’accordo
Ogni impresa commerciale perde moltissimo di fatturato l’anno a causa di abusivismo e illegalità. Due prodotti contraffatti su tre provengono dalla Cina che è la centrale mondiale della falsificazione.
Una piaga quella della contraffazione e della vendita illegale che non accenna a diminuire, anzi,è in continua crescita, come in crescita è il numero degli imprenditori che vedono nella contraffazione la terza causa, dopo la pressione fiscale e le lungaggini burocratiche, della crisi della propria attivita.