25 aprile, Bergamaschi: “Sono mancate le forze vive della città”
Inizia così il commento di Lucio Bergamaschi, coordinatore provinciale dei Popolari per l’Italia, sui fatti del 25 aprile.
“Lo faccio tutti gli anni – continua il saronnese – e posso testimoniare che non è la prima volta che la manifestazione viene disturbata da piccoli gruppi di provocatori nei confronti dei quali è scontata l’esecrazione così come la solidarietà non formale al Sindaco Porro pubblicamente minacciato e dileggiato.
Ciò che è accaduto l’altro ieri ha reso evidente un problema di partecipazione e di cultura democratica che non riguarda solo i 32 (li ho contati) esponenti antagonisti ma tutti noi, cittadini saronnesi militanti politici o no, di sinistra, di centro o di destra. Ho una certa esperienza di manifestazioni di piazza maturata negli anni ’70 quando ero studente e militante dei cattolici popolari. Posso dunque affermare con ragionevole certezza che una presenza di cittadini numericamente maggiore e soprattutto più determinata avrebbe facilmente isolato i disturbatori senza neppure l’intervento delle forze dell’ordine.
Sono stati rivolti elogi ad Aurelio Legnani per come ha condotto il dialogo con gli antagonisti. Concordo e mi associo così come mi complimento con il comandante Giuseppe Sala e il capitano Giuseppe Regina che sono stati tutto il tempo in prima fila in mezzo agli antagonisti cercando di calmarli. Ma gli altri dov’erano? La Giunta incompleta, disorientata e passiva, di consiglieri comunali ne ho visti quattro o cinque. Militanti del Pd pochini e timidi nel difendere il loro sindaco. Le opposizioni assenti. Esponenti dell’associazionismo – tranne gli amici delle Acli e ovviamente i sodalizi d’arma – nessuno. Mancava la città, le sue forze vive, la sua capacità di esprimere solidarietà, memoria storica, cultura della partecipazione. Basta un ponte lungo e una bella giornata per far squagliare la democrazia a Saronno? Dopo quattro anni di amministrazione di sinistra non è proprio un bel bilancio”.
27042014