L’integrazione a tavola: cous cous, tajine e… parmigiana
SARONNO – Ogni giorno il centro culturale islamico che opera a Saronno è un punto di rifermento per i fedeli che si ritrovano per la preghiera ma anche per rompere il digiuno insieme nella palazzina di via Grieg utilizzata in via sperimentale per il primo anno dopo il tendone allestito per diversi anni alla periferia cittadina.
Dopo un momento di preghiera, guidato dall’imam Najib Al Bared, i fedeli si ritrovano all’esterno della struttura per mangiare tutti insieme quanto donato dalle famiglie. Ogni sera mangiano al centro un centinaio di persone, si arriva anche a 150 il sabato, senza che nessuno cucini. “Le famiglie – spiega Latif Chridi portavoce del centro – portano pentole e piatti con ogni genere di pietanza mettendola a disposizione della comunità”. Così si trovano vicini decine di pentole di cour cour marocchino, di riso pakistano, di tajine tunisino ma anche di piatti italiani dalla parmigiana al tiramisù. I volontari del centro che durante il giorno fanno i meccanici e gli operai diventano così camerieri porzionando i piatti credo autentici mix multietnici. “E’ anche divertente ed un modo per iniziate a conversare – continua Chridi – c’è chi aspetta il cous cous marocchino e chi si guarda in giro per vedere se ci sono le famiglie pakistane perchè preferisce il riso”.
Viene allestita una zona per le moglie e le famiglie, una per i più piccoli ed una riservata agli uomini. Sono invitati a partecipare tutti anche chi non partecipa al momento di preghiera: “Abbiamo invitato anche i membri di alcune associazione e rinnoveremo l’invito anche al sindaco Luciano Porro e al prevosto Armando Cattaneo” conclude Chridi.
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21072014