Fi: “Più insicura e più povera Saronno si sta piegando su se stessa”
Abbiamo fatto tre domande, semplici e molto aperte,
1. bilancio dell’anno appena trascorso e degli ultimi 5 anni di Amministrazione ed opposizione
2. identikit del candidato sindaco ideale
3. le tre priorità della città di Saronno
a tutti i gruppi consiliare per fare un bilancio dell’anno appena passato e iniziare a guardare a quello che arriverà.
1) Sarebbe estremamente facile dare un lungo elenco di insoddisfazioni relativamente a cinque anni di amministrazione Porro, ma la situazione è sotto gli occhi di tutti e non ci pare il caso di elencare ciò che i cittadini quotidianamente vedono.
1. Non tocca a noi fare un bilancio dell’amministrazione di centrosinistra che ha guidato la città negli ultimi cinque anni, bensì ai concittadini!
I concittadini che durante il prossimo semestre saranno chiamati al voto amministrativo hanno sotto i loro occhi quanto è stato fatto dall’attuale amministrazione, nel 2010 quando fu eletto come sindaco Luciano Porro aveva promesso una città, a suo dire, diversa.
In effetti abbiamo una città profondamente cambiata: più insicura, più povera e che sta inesorabilmente ripiegandosi su se stessa, dove anche le politiche di sviluppo territoriale condiviso con i comuni limitrofi sono naufragate implacabilmente.
In questi anni abbiamo vissuto l’imposizione di limiti di velocità e di strategie viabilistiche alquanto opinabili, e soprattutto quasi mai accompagnate dalle opere necessarie per salvaguardare veramente le utenze più deboli.
Quante nuove piste ciclabili sono state realizzate negli ultimi quattro anni e mezzo e quanto è stato fatto per permettere ai pedoni una camminata sicura sui marciapiedi?
In questi anni abbiamo avuto la sensazione che la soglia di sicurezza percepita si sia notevolmente abbassata, e non stiamo parlando degli scippi e dei furti nelle abitazioni che purtroppo avvengono quotidianamente, ma di quanto viene vissuto da chi si trova a camminare per le vie del centro alle otto di sera.
Il commercio a Saronno sta vivendo il periodo più nero degli ultimi trent’anni, serve un’inversione di marcia, servono nuovi stimoli e il coraggio di affermare che alcune scelte fatte nel corso degli anni si sono rivelate sbagliate.
Quanti spazi commerciali nel centro storico di Saronno risultano vuoti?
Cambiando argomento potremmo parlare di quanto è stato fatto per recuperare le immense aree dismesse presenti sul territorio cittadino, potremmo dire che la situazione è la medesima di quattro anni fa e che purtroppo con i paletti inseriti attraverso il P.g.t. non vediamo un miglioramento futuro della situazione, se non cambiando immediatamente le regole.
Vogliamo che le aree dismesse si trasformino in un vanto per la città o rimangano un aberrante ricovero per senzatetto o un privilegiato luogo di spaccio?
Quest’amministrazione ha virato verso Milano e la sua provincia metropolitana, senza tener conto della particolare e complicata situazione del territorio in cui viviamo: un territorio attualmente diviso in quattro province, con tutti i connessi legati al polo scolastico, al trasporto, al giudice di pace e alla sanità.
L’attuale amministrazione, quella della partecipazione democratica, ha mai chiesto ai concittadini se era questa la loro volontà?
In questi anni abbiamo vissuto sgomberi e cortei che hanno danneggiato commercio, muri e vetrine dei negozi cittadini, e ai concittadini basta fare un giro per un quartiere qualsiasi per notare il degrado che cresce continuamente in città.
In questi anni quali sono le politiche attuate per aiutare i giovani?
Senza considerare che il regime di tassazione delle aliquote comunali in questi ultimi anni è sempre cresciuto, generando sconforto in chi fa impresa e lotta quotidianamente per il proprio lavoro.
30122014