dario lucanoSARONNO – Una condanna per l’incapacità dell’Amministrazione di trattenere un servizio importante come quello del giudice di pace, una critica all’opposizione che non si è opposta al malgoverno del centro sinistro e l’impegno a tornare a dare il proprio contributo per la città. Sono i contenuti della nota inviata dall’ex assessore Dario Lucano in merito alla chiusura del palazzo di giustizia con il trasferimento dell’ultimo presidio, il giudice di pace a Gallarate 

Ecco il testo integrale

Così noi cittadini di Saronno e del circondario dovremmo andare a Gallarate per le vertenze di competenza del giudice di pace? Le spese e il tempo necessari sarebbero tali da scoraggiare chiunque si sentisse, ad esempio, gravato da una multa ingiusta. Per qualunque sanzione di valore inferiore ai 2-300 euro converrà ingoiare il rospo e pagare altrimenti, tra il costo necessario per adire al giudice e le altre spese accessorie (perdita di ore di lavoro, costi di trasporto, ecc.), non ci sarà alcuna convenienza a resistere in giudizio. Ritengo che sia stato compiuto un atto contrario al bene dei cittadini, del quale non può essere ritenuto responsabile solo il sindaco, ma anche tutti i rappresentanti dell’amministrazione che non si sono opposti o che hanno assentito col loro silenzio. Con questo si chiude un altro dannoso capitolo di questa amministrazione e un ulteriore passo verso l’annichilimento progressivo del substrato civile saronnese. Invito il cittadino che sta leggendo queste righe, se non è a conoscenza delle competenze del giudice di pace, a consultare il link (http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_3_6_1.wp?tab=d) per rendersi conto del danno potenziale che gli è stato creato.

Chiudo con una considerazione: la colpa maggiore del degrado cittadino non è di questa amministrazione, ma di chi non si è opposto al suo malgoverno. Anch’io sono colpevole perché da diversi anni non mi sono interessato alla vita della città, interessandomi solo del mio orto, senza considerare che le malattie dell’orto del vicino avrebbero contaminato anche il mio. Oggi è il momento, per tutti noi di perdere un poco del nostro tempo per la nostra città, cioè per noi stessi. Solo così si potrà rimediare, anche se con fatica, ai danni che abbiamo subito in questi ultimi anni”.

01022015