Commissione indigesta sulla nuova vendita online dei buoni pasto scolastici
In sostanza è stata creata una pagina web personalizzata a cui i genitori potranno accedere con un codice identificativo che sarà utilizzato dallo studente per tutta la durata degli studi nelle scuole cittadine. Online sarà possibile trovare i dati anagrafici, verificare le particolari esigenze di dieta del bimbo, la fascia di reddito e il costo del buono pasto.
Con questo metodo i tagliandi sono diventati personali e non cedibili (una mamma non può usare quelli di un figlio per l’altro ad esempio) e posso essere acquistati a blocchetti di 20.
Ad oggi i buoni possono essere acquistati alla segreteria dell’istituzione comunale Zerbi in via Roma con commissione 50 centesimi con pagamento bancomat e 1,50 euro per carta di credito, al teatro Pasta con commissione 50 centesimi, in Municipio con commissione pari al 1%, in piscina con commissioni 50 centesimi, alla cartoleria Argentina con commissione 50 centesimi e online (procedendo alla stampa in proprio) con una commissione del 2,30%.
La possibilità di acquistare i buoni pasto online ha conquistato molti genitori ma non è piaciuta la commissione chiesta per questa possibilità decisamente più alta di tutti gli altri metodi d’acquisto: “Stampiamo a nostre spese e abbiamo anche il costo fisso più alto? – si chiede una mamma – che senso ha migliorare un servizio e se poi si scarica il costo, anzi probabilmente qualcosa di più sulle famiglie? Inoltre mentre prima c’era una modalità di pagamento in cui non si pagava la commissione ora è sempre necessario pagarla anche se li si acquista direttamente in Municipio o se li si stampa da soli a casa propria”. Ad essere criticato anche la scelta di rendere nominali i buoni che renderebbe la “gestione del servizio mensa per chi ha due figli più complessa”.
Perplessità e critiche sono arrivate anche attraverso la pagina Facebook “Sei di Saronno se” dove sul tema c’è stato un acceso confronto.
A tutte le critiche risponde l’assessore alla partita Cecilia Cavaterra:
“Relativamente alle modalità di acquisto dei nuovi buoni pasti informo che è stata soppressa la quota una tantum d’iscrizione alla mensa di € 18 e che la commissione di 0,50 era già presente per l’acquisto nei punti vendita ad eccezione della banca. Purtroppo le banche di appoggio non hanno concesso di effettuare gratuitamente il servizio di tesoreria ma a scadenza debita ci impegneremo per effettuare una trattativa con altri istituti di credito nel tentativo di spuntare condizioni migliori per le famiglie. E’ stata inoltre aggiunta una nuova modalità di acquisto on line per venire incontro alle richieste genitori. Infine la non cedibilità dei buoni mensa nominativi così come la consegna del relativo tagliando permette un controllo immediato e puntuale dei mancati pagamenti e impedisce lo scambio di buoni tra utenti di diverse fasce, fenomeno di cui purtroppo siamo venuti a conoscenza. Si segnala inoltre che è stata data puntuale e immediata risposta a tutte le richieste di chiarimento al riguardo che sono pervenute in forma scritta ai nostri uffici”
(foto d’archivio: una scuola elementare cittadina)
01032015