Barin: “Macchè abusi o illeciti: sono normali interventi viabilistici”
“Al di là di questo aspetto tengono anche ad entrare nel merito chiarendo alcuni punti. Partiamo da via Doberdò dove la scelta di ribassare il limite a 15 chilometri all’ora e posizionare due nuovi dossi è stata presa dopo aver incontrato i residenti che avevano realizzato una petizione. Da non dimenticare il fatto che prima di ogni modifica vengano fatti test ed analisi. Nello specifico la polizia locale ha effettuato un controllo un mercoledì ad inizio febbraio contando le auto di passaggio dalle 8 alle 9 e dalle 17 alle 18. Complessivamente sono transitati per l’arteria un’ottantina di veicoli all’ora: un auto ogni 45 secondi un valore nettamente più basso a quello della media cittadina. Questo anche perché non è l’unica via di accesso a via Filippo Reina ma c’è anche via Lucini. In sostanza gli automobilisti hanno a disposizione una lenta e stretta vietta, via Doberdò, oppure un’arteria decisamente più larga e comoda, via Lucini. E’ quindi chiaro che sceglieranno questa”.
Barin replica anche sulle critiche relative a via Varese: “Quella davanti alle poste non è una pista ciclabile ma un marciapiede ciclopedonale. Questo presuppone non solo che i pedoni abbiano sempre la precedenza ma anche che i ciclisti debbano rallentare in modo da evitare che si creino situazioni di pericolo. Non è solo una diversità di nome ma porta con sé contenuti sostanziali. Del resto oltre il 90% dei percorsi per biciclette presenti in città sono marciapiedi ciclopedonali e non ciclabili”.
Nessuna replica invece dal sindaco Luciano Porro che ha preferito un “no comment”.
10042015