I tifosi Dal Pozzo non ci stanno: “Puniti solo per la nostra visione popolare del calcio”
Ecco, integralmente, il comunicato che hanno diffuso sul web.
Dopo qualche anno a seguito del Gs Dal Pozzo in un campionato amatoriale quest’anno abbiamo fondato la Frazione Calcistica Dal Pozzo, iscrivendoci in Terza categoria.
Per problemi logistici (banalmente il campo da calcio di Dal Pozzo è senza luci e spalti) in questo primo anno abbiamo trovato ospitalità nel campo di un paese vicino, Turate. La prima partita casalinga lo scorso 6 settembre è stata una festa che abbiamo prima sognato, poi atteso e infine vissuto a pieno. E in campo abbiamo pure vinto 3-1. Al di fuori dello stadio i tifosi venuti da fuori mentre si avviavano verso la stazione a prendere il treno sono stati fermati dai carabinieri del paese, accusati di aver fatto 4 scritte, quattro. I ragazzi vengono identificati e denunciati per imbrattamento. Fine.
Linciaggio mediatico e moralismi di ogni sorta.Come spesso capita non si parla del terzo tempo, non si parla dell’antirazzismo, non si parla del rifiuto di ogni sponsor, non si parla dell’aggregazione in una zona dormitorio, non si parla della passione genuina che spinge ogni domenica oltre 100 persone a seguire le sorti di una squadra di Terza Categoria. Alla seconda partita in casa, domenica scorsa, arrivati al campo scopriamo di avere visite: carabinieri con dotazione antisommossa presidiano il campo e svolgono servizio di ordine pubblico: perquisizioni di zaini e richiesta dei documenti per entrare allo stadio.
In sostanza si annoiano per 90 minuti, e per di più perdiamo in campo. Sugli spalti in ogni caso è una festa incredibile. Nei giorni successivi la seconda partita casalinga i giornali continuano il linciaggio parlando di pericolose birre bevute sugli spalti e annunciando 11 Daspo per le quattro scritte della partita precedente. I Daspo puntualmente arrivano.
L’evidente volontà è colpire una realtà tanto diversa del panorama calcistico, e se questa volta hanno potuto usare la scusa di quattro scritte, riuscendo così ad assicurarsi il favore dell’opinione pubblica, la prossima volta sarà una bottiglia di birra, e la volta dopo ancora sarà qualcosa di ancora più assurdo. Quello che ci fa immenso piacere è vedere come tutte le persone che ci conoscono e che hanno preso parte almeno una volta ad una nostra iniziativa abbiano da subito difeso a spada tratta il nostro gruppo e la nostra realtà, apprendendo con sgomento la notizia delle diffide e mostrandoci vicinanza. Un caloroso abbraccio a tutti i diffidati, con la speranza di riaverli quanto prima al nostro fianco in gradinata.
Masnada Ultra
(foto archivio)
23092015