Presidio dei ferrovieri: “Vogliamo lavorare per vivere, non vivere per lavorare”
SARONNO – Lavoratori in piazza contro l’aumento del carico di lavoro che porta a “turni invivibili e a ferie cancellate all’ultimo minuto”. E’ la protesta realizzata lunedì mattina in piazza Cadorna a Milano da macchinisti, capitreno, manovratori e addetti alla biglietteria di Trenord. Alle 10,30 i dipendenti armati di cartelli con slogan come “dieci ore sui treni dobbiamo stare e tu alle 16.21 vai a timbrare”, “Senza pause refezione non arrivi alla pensione”, “lavorare per vivere non vivere per lavorare” hanno dato vita ad una protesta che si è conclusa qualche ora più tardi con un incontro con i vertici della società.
I dipendenti parlano di una “situazione sempre più critica a causa di una diminuzione dei turni di lavoro (da 50 a 40) mantenendo invariato il numero di macchinisti, 1,5 a turno, con un conseguente aumento di lavoro. Oggetto delle rivendicazioni anche la mezz’ora di pausa che spetta solo in certe fasce orarie o il quarto d’ora di pausa tra un treno e l’altro. Una situazione che si ripercuote anche nella scelta del personale di non fare straordinari che può portare a sospensioni dei convogli.
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11052016
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Commenti
Per completare correttamente l’articolo di Il Saronno è essenziale conoscere il tabellino mensile degli orari di lavoro di un macchinista e di un capotreno. Orario giornaliero, intervallo, pausa, giorni di riposo, ecc. Se non si conoscono i dati corretti non è possibile condividere la protesta dei lavoratori e sapere se la società ferroviaria, con qualche giochetto, disattende il contratto di lavoro di questa specifica categoria.
Ringraziate i vostri sindacati ai quali pagate le tessere! Loro con i permessi sindacali e i distaccamenti a fare la pacchia…e poi firmano gli accordi a vostro sfavore! Dimissioni sindacali! Almeno non gli regalate i soldi per andare il pensione con 300000euro!
Massimo rispetto per tutti i lavoratori, ma si ricordino che molti farebbero carte false per essere a loro posto. Di certo da sempre i saronnesi cercano di entrare alle ferrovie nord per i privilegi che si hanno rispetto ad altri impieghi.Mi raccontano che si entra solo con raccomandazione politica. Negli anni 60/70 / i le assunzioni venivano spartite tra i vari partiti del goverrno e dell’opposizione, ora di due (CL e Lega), così affermano i ben informati.
Ferie cancellate all’ultimo minuto è da sempre ( non solo in aziende private) un dovere se si ha un minimo di responsabilità e senso del dovere.
I costi del biglietto sono molto bassi rispetto a quelli europei, ma il servizio è, in certi orari, inqualificabile e l’incidenza del costo del personale è elevato. Via manager politici, si assuma professionisti che adeguando all’talia le scelte fatte in Europa permettano ai cittadini lombardi di avere il servizio che si meritano.
posso capire,quello che dici e ti giustifico,ma non sai cosa vuol dire 10 o 11 ore di lavoro su un treno,senza mangiare e senza sicurezza di un eventuale malore,poi parli di lombardi,quindi hai già chiuso