Consiglio comunale aperto: un’occasione persa
SARONNO – Catturare l’attenzione e ancor di più la presenza dei saronnesi non è un’operazione semplice lo sappiamo bene noi giornalisti che frequentiamo gli eventi politici e sociali della città. Portare di sabato mattina un centinaio di persone in Sala Vanelli non è cosa facile. Certo si dirà mancavano i giovani (del resto scuole e obblighi familiari non sono così facili da dribblare) e c’erano tanti volti noti (quasi i soliti noti si potrebbe dire) ma comunque la sala era piena. Proprio come la sera della conferenza stampa del cda uscente quando, complice l’orario più favorevole, c’erano anche giovani e studenti. Comunque i cittadini c’erano mentre il dibattito e i progetti sul futuro del Pasta sono mancati completamente.
Dai lunghissimi interventi dell’Amministrazione comunale è emersa una volontà di spiegare e un po’ anche giustificare ogni scelta fatta negli ultimi mesi ma non era questo che volevano i saronnesi. Nessuno voleva sentire come mai il cda non si era dimesso ad ottobre o perchè il bilancio non era stato approvato. I saronnesi, sia quelli che voglio difendere la qualità dell’offerta del teatro sia quelli che vogliono soprattutto un contenimento dei costi, volevano sapere che cosa succederà nei prossimi giorni, settimane, mesi in teatro. Qual è il progetto del Comune fermo restando la rassicurazione del sindaco Alessandro Fagioli sulla “non volontà di chiudere”.
Qualche risposta è arrivata dal presidente Paolo Pasqui che ha parlato delle dimissioni del direttore artistico e degli intenti della fondazione in base alle indicazioni del Comune. Non sarebbe stato meglio partire da qui?
Il consiglio comunale ha lasciato molte domande aperte: questo è un momento cruciale per la nuova stagione, lo stop imposto dalle dimissioni del cda e del direttore artistico creeranno dei problemi? Il fatto di dover fare una stagione “che si regge da sola” creerà difficoltà? Saranno mantenuti tutti i tipi di abbonamento? E tutte le tipologie di spettacoli?
Queste erano le domande che si facevano gli abbonati prima di entrare al consiglio comunale aperto. Domande rimaste senza risposta malgrado un consiglio comunale di tre ore, di cui poco meno di due occupate da un monologo dell’Amministrazione.
Sara Giudici
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Commenti
bravo donato lo dica anche al ministero , che ha addirittura un fondo chiamato Fus fondo unico dello spettacolo. Pensi coi suoi soldi finanziono lo spettacolo. Orrore lo dica a salvini!!!
Si dice che il teatro è cultura, mentre è soprattutto spettacolo, non per nulle a inizio stagione la direzione presenta il cartellone degli spettacoli, perciò, salvo quegli eventi effettivamente culturali, il teatro non deve essere tenuto in piedi con soldi pubblici.
Donato
Scelta studiata a tavolino per far iniziare il dibattito alle 12:45 quando la gente ormai stufa ed affamata se ne è andata…la partecipazione ed il confronto con la gente spaventa? Se si rivotasse oggi potrebbero vincere tutti tranne questa coalizione, questa giunta e questo sindaco! Unico salvabile Davide Borghi…
Vergognosa risposta dell’amministrazione alla trappola tesa dalla sinistra con questa convocazione di CC aperto dove fra il pubblico mancavano i cittadini normali, ma c’erano solo sostenitori di forze politiche, vecchio CDA, vecchi assessori, vecchi abbonati che finora hanno goduto di prezzi popolari per una ventina di spettacoli all’anno. Il nuovo CDA è il soggetto a cui rivolgere domande per la futura tipologia di programmazione ed a qualcosa ha già risposto dicendo che incrementerà i concerti di musica, per il resto diamogli il tempo.
L’amministrazione mi è sempre sembrata lineare, pagherà le spese vive del teatro: stipendi dipendenti, manutenzioni e spese correnti, ma non ripianerà più le perdite di spettacoli fallimentari o costosissimi che non si ammortizzano coi biglietti. Pagherà solo i costi sociali dei biglietti a prezzi agevolati di scuole, studenti o progetti particolari. Quindi spettacoli più popolari che riempiano tutti i posti e qualche spettacolo di elite con prezzo alto o ripianato dai guadagni degli altri in attivo. A me piacerebbe vedere anche prezzi sia di biglietti che abbonamenti diversi per residenti a Saronno e forestieri che non partecipano, con le loro tasse, a sostenere la fondazione.
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bello!
e magari anche prezzi differenziati tra prime file e loggione.
Oggi è tutto allo stesso prezzo!
ottima analisi. grazie. io, cittadina non politica, avrei fatto un intervento volentieri… dopo 1 ora e 45 di notizie che avrebbero potuto essere sintetizzate in un’esposizione di massimo 30 minuti… me ne sono andata amareggiata. Ci credo che siano rimasti soltanto i politici! Avrei voluto anche sapere quali fossero veramente le direttive dell’Amministrazione. Per quello che sono riuscita a capire le direttive sono sostanzialmente tre: 1) spendere meno 2) promozione di serate “dilettanti” 3) promozione dei biglietti last-minute… con queste premesse, me ne guardo bene dal fare l’abbonamento l’anno prossimo (fare un abbonamento è anche andare sulla fiducia, accettando di vedere spettacoli che non si conoscono). Attenderò i last minute, sempre che l’offerta mantenga la stessa qualità degli ultimi anni. Ringrazio chi ha permesso in questi anni di accostarmi al teatro e di far apprezzare lo stesso a tanti giovani (il direttore della programmazione?). Spero che questa opportunità continui a Saronno, con la qualità e la serietà che ho visto negli ultimi 5 anni (prima non so).
L’Amministrazione ha stanziato per quest’anno un contributo di 210.000 Euro a fronte dei 260.000 Euro di contributo versato nel 2015. Come farà’ il Teatro a stare in piedi con 50.000 Euro in meno, tenuto conto del fatto che il bilancio 2015 si è’ chiuso con un utile di gestione di 3.000 € ? Quale piano industriale consentirà’ di ridurre i costi e/o aumentare i ricavi per almeno 50.000 € ? Questo, secondo me, avrebbe dovuto spiegare ieri l’Ammistrazione. Invece su questo punto cruciale non abbiamo sentito nulla; solo qualche affermazione generica e del tutto insufficiente. Le perplessita’ espresse da molti riguardo all’atteggiamento dell’Amministrazione sono più’ che giustificate.
Per spiegare il passato bastava una mezz’ora. Andava fatto e andava fatto bene. E’ stato fatto malissimo, una presentazione proiettata pessima e spiegazioni a voce (lette) anche peggio.
Ma la questione è che l’amministrazione non è stata capace di spiegare uno straccio di indirizzo, un’idea.
Il teatro cosi non va bene allora, non cambiando niente, chiediamo ad un commercialista di farlo andare bene.
Come? Con che mezzi? Facendo cosa?
Non si sa….
Dai lunghissimi interventi dell’Amministrazione comunale è emersa una volontà di sfiancare il pubblico ( infatti molti non hanno resistito ) se ne è andato…l’ha studiata bene la lega, formata da furrrrrbi e inutili come sempre, mi chedo se è stato lo staff a consigliare questa tecnica…
Orario assolutamente (o volutamente?) infelice.
è stata comunque l’ennesima espressione della arroganza del potere con premeditazione!!!!!!!!!!!!!!
Invece la “claque” della giunta la si legge qui, dietro la solita tenda di anonimato. Ha detto bene Sarà Giudici, si poteva essere molto più sintetici sul passato e far parlare i cittadini sul futuro…. Ma l’impostazione data al c.c. Non lo ha volutamente consentito… Davvero un’occasione sprecata
Innanzitutto complimenti per l’articolo, che ha centrato il problema: il futuro del Teatro Pasta. Speriamo in una “evoluzione” del pensiero della Lega, nel rispetto della tradizione culturale di Saronno.
Lega che è in evoluzione come ho potuto constatare vedendo il simbolo per le imminenti elezioni di Busto Arsizio. Ebbene dal simbolo sono sparite le parole ” Padania” e ” Lega Lombarda”. Ma vi è di più: a Roma è sparita anche la parola “Nord”, è rimasta solo “Lega”.
Speriamo che questo nuovo vento sia favorevole al nostro teatro.
I leghisti nostrani sono al corrente del cambiamento? Nel consiglio comunale di ieri ho sentito ancora echeggiare: Lega Nord Lega Lombarda per l’indipendenza della Padania!
Ottima analisi Sara, grazie
Sembra di parlare ad un muro. L’amministrazione da mesi va dicendo le stesse cose. Il vecchio cda ha respinto le direttive, quello nuovo è insediato da pochi giorni e magari non ha le risposte attese. Forse sono stati sbagliati i tempi di convocazione del consiglio comunale.
Il passaggio da SPA a Fondazione non aveva suscitato le stesse preoccupazioni negli abbonati? Strane coincidenze.
L’impressione è che si sia trattato di una battaglia politica contro la nuova amministrazione.
Ho partecipato come spettatore al consiglio, lunga noiosa ma secondo me utile spiegazione del passato, interventi dei cittadini non della società civile ma rappresentanti di partiti esclusi , ex cda e forse un solo non politico. Claque della sinistra che ha dato solo fastidio … Se questa è la società civile che ha a cuore il teatro ha fatto bene l’amministrazione ad organizzare un teatrino in risposta ad una pagliacciata
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parli bene di teatrino, quello tanto odiato dal berlusca, che i suoi discendenti hanno meso in piedi
Una chiara analisi ascoltando gli umori espressi dai cittadini presenti ad un lungo Consiglio Comunale aperto che ha lasciato l’amaro in bocca ai diversi saronnesi che hanno dimostrato di avere a cuore le sorti del teatro cittadino. Appassionati e frequentatori rimasti delusi dalla strategica gestione del problema da parte dell’Amministrazione civica. Una sequela cronologica divenuta noiosa e pesante per le complessità burocratiche esposte ma che, finemente, ha provocato lo sfinimento dei presenti, manifestato con l’abbandono dell’aula. E’ sicuramente un’occasione persa per gli “strateghi” della politica che ritengono appagante gestire un interesse culturale della Comunità saronnese come se fosse il proprio orticello, al quale basta dedicare pochissime attenzioni, nel rispetto delle regole, per sperare di mantenerlo sempre rigoglioso. Governare significa anche saper ascoltare. Da cittadino saronnese è prassi augurare buon lavoro al neo nominato Consiglio di Amministrazione sebbene la partenza del proprio mandato esecutivo sia in una evidente salita irta e piena di trabocchetti non solo economici ed organizzativi ma anche burocratici. Come è giusto che sia il rendiconto di quanto si realizzerà in questo percorso amministrativo verrà vagliato dai cittadini saronnesi alla fine.
vogliamo riassumere questa amministrazione? “Sotto il vestito niente”….meno male che anche chi li ha fiancheggiati se ne accorge!!!