Alzheimer: progetto a 360 gradi per sostenere malati e familiari
“L’idea – spiegano – di un servizio rivolto all’Alzheimer e al deterioramento cognitivo è nata per partecipare ad un bando promosso dai comuni di Saronno-Varese-Luino per l’imprenditorialità giovanile. Non avendo ottenuto i fondi, ma credendo nel nostro progetto, non ci siamo date per vinte e abbiamo deciso di proporlo al Polo Saronnese di Psicologia. Il Polo Saronnese di Psicologia è un network in cui operano diversi team di professionisti, ognuno specializzato in una particolare area psicopatologica, che collaborano con educatori, medici-psichiatri e neuro-psichiatri infantili.
All’interno di questa realtà abbiamo sviluppato un servizio di neuropsicologia rivolto alla presa in carico globale di pazienti con decadimento cognitivo e dei loro familiari che spesso si ritrovano soli ad affrontare le conseguenze della malattia. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento della sensibilità verso il decadimento cognitivo nell’anziano. Contemporaneamente si è verificato un incremento dei casi e, in particolare, degli esordi presenili (prima dei 65 anni). A fronte di ciò pensiamo che manchi sul territorio una presa in carico a 360° del paziente e del caregiver in tutte le fasi della malattia, evitando che vengano lasciati da soli dopo la diagnosi”.
Ma di cosa si occupa il servizio nel concreto? “Spesso chi soffre di difficoltà di memoria, linguaggio, attenzione o comprensione e chi nota questi cambiamenti in un familiare si trova da solo e non sa a chi rivolgersi. Noi vorremmo accogliere queste persone e supportarle attraverso: valutazione neuropsicologica del deterioramento cognitivo e del grado di invalidità, stesura del referto con inquadramento diagnostico,
proposta di un progetto di potenziamento delle abilità indebolite, sia con interventi in studio o domiciliari, sia con un orientamento all’uso dei servizi territoriali, supporto psicologico ai caregivers volto ad una maggiore consapevolezza delle caratteristiche della malattia e ad un’ottimale presa in carico del paziente in casa, creazione di una rete tra i servizi già presenti sul territorio attraverso incontri informativi e invio dei pazienti, proponendoci come punto di mediazione tra le strutture e le necessità del paziente.
E concludono: “La diagnosi precoce e una presa in carico a 360° permettono di rallentare il decorso della malattia e di dare attenzione ai casi di deterioramento cognitivo lieve che spesso non vengono presi in carico nell’immediato. Quello su cui puntiamo non è solo la nostra professionalità come psicologhe ma anche l’accoglienza dal punto di vista umano. La malattia può essere molto dura ma possiamo aiutarvi a trovare le risorse per affrontarla al meglio”.
23092016