Referendum frontalieri, Comi: “Un capolavoro di irresponsabilità. Ue e Italia intervengano”
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Inizia così la forte presa di posizione di Lara Comi eurodeputato al Parlamento Europeo di Forza Italia e vicepresidente del Partito Popolare Europeo in merito al referendum “Prima i Nostri”, promosso in Canton Ticino dalla destra nazionalista Udc, che ha infatti ottenuto il 58% di sì. Il testo chiede una modifica della Costituzione svizzera sul mercato del lavoro, perché “venga privilegiato, a pari qualifiche professionali, chi vive sul territorio”. Il controprogetto è stato invece respinto dal 57,4% dei ticinesi. Il voto ha però un significato solo “politico”: la materia è infatti di competenza statale.
“Ho per questo già scritto oggi al Commissario Marianne Thyssen, responsabile per l’occupazione, affari sociali, competenze e mobilità dei lavoratori dell’Unione Europea per incontrarla chiedendo di poter avviare urgentemente la sospensione di tutti gli accordi ad oggi in essere tra Svizzera ed Europa. Ricordiamo a chi ha voluto perseguire solo la propaganda e non la realtà che l’Europa è il principale partner commerciale dell’economia svizzera: un impiego su tre dipende dagli scambi con l’Unione Europea, con la libertà per le imprese svizzere – grazie alla libera circolazione – di reclutare in Europa la manodopera specializzata che non riescono a trovare in casa, peraltro in tutti i settori per loro strategici: sanità, industria, turismo, servizi e tecnologie”.
Conclude con un appello all’esecutivo italiano: “Al Governo chiediamo infine l’immediata definizione di aree tax free nelle zone di confine con la Svizzera: occorre favorire il rientro e la nascita di nuove aziende che potranno così assumere italiani”.
(foto archivio)
26092016