Morti sospette: lo sconcerto, la rabbia e la speranza di Guido Rota Baldini
SARONNO – “L’ospedale di Saronno è stato un’eccellenza lombarda. I medici di Milano mandavano i pazienti ad operarsi a Saronno. Lavorarci era considerato, credo, una nota di prestigio”. Sono i ricordi di Guido Rota Baldini, figlio di Gildo Rota Baldini, primario chirurgo dell’ospedale di Saronno dal 1949 al 1976. In città tutti conoscono e ricordano il primario, a cui è dedicata anche la sede locale dell’Avis, che come sottolinea anche il figlio “prestò la sua opera professionale con dedizione totale e grande scienza”.
Effettivamente sotto la guida di Baldini il presidio di piazzale Borrella passò “da 170 ad 800 posti letto, divenne ospedale generale provinciale e sede Ussl riferimento per 15 comuni di tre diverse province, Milano, Como e Varese”.
Un’immagine di professionalità che rischia di essere spazzata via e dimenticata dagli ultimi fatti di cronaca. L’operazione “Angeli e demoni”, che ha portato all’arresto di Leonardo Cazzaniga per 4 morti sospette in pronto soccorso e quello della compagnia l’infermiera Laura Taroni con l’accusa di aver ucciso il marito con un sovradosaggio di farmaci, ha gettato più di un’ombra sull’ospedale soprattutto perchè nei giorni successivi si è parlato a lungo del presunto clima di omertà in cui si è svolta la vicenda.
“Non credo sia possibile immaginare il mio dolore – rimarca Guido Rota Baldini nella sua lettera aperta – la mia amarezza, il mio sconcerto e la mia ancora non dissipata incredulità nell’apprendere quale scempio sia stato perpetrato al Giuramento di Ippocrate da alcuni personaggi che non so come qualificare, perchè non ci sono vocaboli idonei. E quale pena immensa provo per le loro povere vittime”. Malgrado esprima anche una “rabbia terribile pensando ai silenzi colpevoli” l’erede del più noto primario saronnese chiede rispetto per il presidio ospedaliero di piazzale Borella: “So che ancor oggi ci sono reparti che funzionano molto bene e conosco ottimi medici che fanno splendidamente il loro lavoro. Per carità ricordiamolo prima di fare di ogni erba un fascio. Anche nella memoria di padre e di tutti i suoi colleghi e collaboratori e di tutti i medici e infermieri che hanno onorato la loro missione”.
26122016
Lascia un commento
Commenti
Vorrei ringraziare il Sig. Guido Rota x aver avuto un padre come il suo. Uomo di grande umanità e professionalità. È grazie a lui se sono ancora in vita. Ancora oggi, a distanza di alcuni decenni, mi ritrovo a pensare a lui con affetto e riconoscenza…
io in questi mesi, mio purtroppo, sono stato ricoverato in oncologia ,vecchia medicina poi in oncologia per chemio al 6 piano e devo dire che non avrei potuto essere trattato in modo migliore in tutti gli aspetti sia medici che umani da tutti e due i reparti anzi non potrei mai ringraziare a sufficienza per l aiuto sia morale che medico ricevuto da infermieri e medici e le Persone che ci lavorano GRAZIE