Legambiente contro il falò: “Inquina come tutti i forni a legna in un mese”
“Considerando i diversi studi e considerando la forte incertezza nel giungere ad una stima realistica (variazione di qualità della legna, di temperatura e umidità della stessa), valutando che il falò è una combustione che si avvia all’aperto con legna fredda e umida siamo nelle condizioni più lontane possibili dalla combustione ideale – spiegano gli attivisti sulla propria pagina Facebook – Un falò di ridotte dimensioni (1 ton) immette quindi nell’aria 20 Kgpm10/ ton, pari all’emissione annua di 24 autovetture medie, che percorrono 15 mila chilometri o di 5 mesi di quattro automezzi pesanti che percorrono 35 mila chilometri l’anno”. Ma non solo: gli ambientalisti per dare un altro parametro e condannare l’iniziativa sottolineano come il falò inquini come “un mese di attività di tutte le pizzerie della città”
Del resto Ambiente Saronno ha più volte rimarcato la scarsa attenzione dell’Amministrazione comunale per il problema dell’inquinamento atmosferico stigmatizzando anche la mancata adesione all’ultimo protocollo regionale che impegna i comuni che vi aderiscono ad agire su diversi fronti proprio per cercare di ridurre l’impatto della vita cittadina sulla qualità dell’aria. Non a caso la protesta contro il falò di Sant’Antonio, che era stata realizzata anche in occasione del debutto lo scorso 17 gennaio 2016, è accompagnato dal lancio dell’hashtag “#cisiamorottiipolmoni”.
“Non vogliamo – la semplice risposta degli organizzatori dell’evento – in nessun modo polemizzare o alzare i toni. L’obiettivo della nostra manifestazione è quello di far vivere le tradizioni di una festa invernale contadina tra cui anche il falò. Non è certo questo evento a provocare l’inquinamento atmosferico di Saronno o a pregiudicare la qualità della città”.
11012017