Dante in Villa Gianetti: “A Saronno non solo salamelle”
SARONNO – “Chi ha detto che la città degli amaretti è refrattaria alla cultura? Venerdì sera in villa Gianetti la presenza di pubblico è stata tale da stupire gli stessi organizzatori dell’incontro “Riveder le stelle” naturalmente dedicato a Dante”.
Inizia così il resoconto realizzato dagli organizzatori dell’appuntamento organizzato dall’Associazione Accademia Diciannove e dalla sezione saronnese dell’Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante.
“Persone mature e molti giovani e giovanissimi, insegnanti, appassionati e semplici curiosi del Padre della lingua si sono letteralmente assiepati nella sala del Camino e hanno ascoltato con silenziosa partecipazione i due relatori. Tra loro il presidente del consiglio comunale Raffaele Fagioli, l’assessore allo Sport e all’Ambiente Gianpietro Guaglianone e l’assessore alla Cultura Lucia Castelli. Moderava il giovane Stefano Caronni con gentile autorevolezza.
L’obbiettivo dichiarato era quello di verificare la possibile attualità dell’opera e della personalità di Dante. Un’attualità certo difficile, perché la concezione dantesca è agli antipodi del debolissimo pensiero postmoderno, e sfida noi contemporanei da tempo smarriti in una selva oscura dove le certezze esistenziali, se ci sono, sono assai ben nascoste.
Maria Laura Mazzini, che nella circostanza ha ricevuto il saluto affettuoso di molti suoi ex alunni, ha interpretato la Commedia dantesca come un percorso unitario di crescita. Un percorso da intraprendere con il coraggio di chi guarda dentro se stesso senza il “velame” (direbbe il Poeta) della menzogna auto-assolutoria.
Indelicato ha dal canto suo evidenziato analogie e differenze tra la visione dantesca della sfera etico-politica e quella contemporanea, sottolineando l’attitudine di Dante all’impegno politico, non disgiunto, però, dalla capacità di riconoscere meriti e qualità umane dei suoi avversari.
La manifestazione era organizzata dai giovani dell’associazione Accademia Diciannove con la collaborazione dell’Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante. Due associazioni unite da qualche tempo in un solido matrimonio fecondo di iniziative culturali. Un matrimonio costruito sulle reciproche affinità e che sicuramente si rivelerà indissolubile, proprio come lo vorrebbe Dante.
P.s. Beninteso sia ad Accademia Diciannove che ad Aespi le salamelle non dispiacciono affatto, e recentissimi studi avanzano la fondata ipotesi che lo stesso Dante ne fosse ghiotto.
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Commenti
COMUNICATO UFFICIALE
Se un’iniziativa non è pridotto dall’ufficio centrale delle segreterie popolari:
1) La sala non può essere piena
2) Se è piena è gente interna
3) Se ci dovesse essere gente interessata esterna non doveva essere li.
Esprimiamo la solida unione con l’Istituzione Clericale.
Tutto il Potere ai Soviet!
🙂 🙂 🙂 🙂
Il pensiero unico, l’europa unita, la globalizzazione, la distruzione della famiglia…magari fosse il problema dei soviet,quelli soffrivano veramente la fame, invece ora che qui si sta bene (si stava fino a 15-20 anni fa), questi radical shick ci vogliono costringere a pensarla perforza come loro.Signor Piccione
questo si che è un pensiero che va molto in profonditàGentile Signor Colombo,
Siamo in un mondo dove si è perso il valore della solidarietà, dello stare insieme, la cultura è distrutta e i giovani hanno dei falsi idoli creati dai media, non è più il mondo del lavoro ma della finanza e delle banche. La vedo spesso commentare e seguire con attenzione la politica locale. Escluse le ideologie ormai passate di destra e sinistra bisognerebbe capire chi in questo momento sta minando al benessere dei popoli, cercando di convergere in valori comuni contro chi li vuole distruggere. Cordialmente.
Ma nella vita non avente niente di meglio da fare che denigrare via tastiera le iniziative altrui in nome di vostre idee politiche di cui non frega niente a nessuno, che per di più nulla hanno a che vedere con iniziative culturali?
Se sapete fare di meglio e pensate di riempire sale congressi allora datevi da fare, ma evitate di sparlar di chi le idee le prova a porre in essere, al posto che ingobbirsi la spina dorsale davanti al computer scrivendo discorsi senza una logica definita.
Che brutta bestia, l’invidia.
Sala gremita? Quale? non quella in fotografia di certo.
Salamelle e festa del purcell sempre.
“Excusatio non petita, accusatio manifesta”.
Chiedo, solo, come mai i politici di maggioranza erano tutti lì e invece non hanno fatto uno sforzo di andare ad ascoltare cosa aveva da dire Don Colmegna.
Poi per quanto riguarda le “salamelle” si protrà riprendere il discorso dopo l’applicazione del nuovo regolamento, che prevede la modifica dei criteri di individuazione del rimborso spese per sedi associative.
A me sembra, Sig. Colombo, che le dia fastidio una serata su Dante perché non di sinistra.
Magari mi sbaglio, ma trovo che sia ridicolo lamentarsi che esponenti del mondo politico saronnese abbiano scelto di andare a sentire una conferenza culturale. O forse non le sta bene perché i relatori e organizzatori DEVONO essere inquadrati nelle file dell’egemonia cultrale di sovietica memoria, altrimenti non va bene?!?
Credo che la sua polemica sia più di frustrazione politica, e nella serata in questione la trovo fuoriluogo.signor Oliva
chi conduceva la serata di certo non la pensa come me, ma quando si parla di Dante e se ne ha le competenze non è mica indispensabile essere antifascista.
Poi che gli esponenti della maggioranza fossero li, lo hanno scelto per evitare il confronto ed è meglio così.
Gentile Sig. Colombo,
quello che si voleva dire nel comunicato è che la dimensione della cultura popolare (convivialità, bancarelle, spettacoli in strada, musica pop) e quella definita culturale nel senso comune del termine e senza alcuna iattanza, possono benissimo andare d’accordo, perché soddisfano entrambe delle legittime esigenze umane.
Quanto alla Sua ulteriore osservazione, sinceramente non comprendo perché i politici di maggioranza avrebbero dovuto necessariamente preferire una manifestazione con Don Colmegna a una dedicata al nostro maggior poeta. La saluto.Perchè se si fa di “lavoro il politico” ci sono anche degli obblighi, magari serve anche la capacità di ascolto andando dove si troveranno persone che non la pensano come la pensi tu.
Ma non importa e Lei lo capisce benissimo ma fa finta di niente, meglio essere il primo a Saronno che il secondo a Milano.
…vorrei proprio sapere quanti erano saronnesi o non erano i precettati da queste due associazioni.I politici locali di maggioranza erano tutti lì per non fare imbufalire il professore, non certo per imparare
Caro Anonimo,Lei mi fa molto più importante di quel che sono se pensa che qualcuno venga a un convegno solo per “non farmi imbufalire” o anche solo per farmi piacere. Della mia associazione erano presenti, oltre me, sei persone venute da Milano. Dell’Accademia non so, ma vi erano molti che non conoscevo neppure di vista. Alcuni erano studenti e insegnanti; questi ultimi graditissimi tanto più che l’iniziativa aveva carattere divulgativo quindi non poteva considerarsi un seminario di aggiornamento.