Parcheggi blu in Santuario, Barin smaschera lo scaricabarile del Comune
La vicenda è nota: mercoledì mattina gli operai hanno trasformato una ventina di parcheggi in una zona particolarmente critica sul fronte della sosta da zona disco a zona a pagamento. Il Comune ha spiegato che il provvedimento era stato preso “dando seguito al piano parcheggi approvato nel corso degli anni”.
Uno scaricabarile che non è piaciuto all’ex assessore Barin che dati alla mano ha replicato prima con un commento su ilSaronno quindi con una dettagliata nota.
Riassumendo Barin chiarisce come “il piano parcheggi non sia mai stato approvato, era uno studio” (e quindi gli stalli diventati a pagamento non possono essere una sua applicazione) e come “nel piano davanti al Santuario era comunque prevista sosta a disco orario, nessun stallo a pagamento al di là della ferrovia, ad esclusione delle aree già predisposte per i pendolari”.
E conclude: “Se ci fossero dubbi posso fornire una copia del piano”.
Nella nota inviata nelle ultime ore l’assessore è più specifico: “Innanzitutto il piano parcheggi progettato dall’ufficio mobilità a partire dal 2013 non è mai stato definitivamente approvato dalla maggioranza politica di allora, in quanto mancante di alcuni elementi essenziali, ovvero: l’ulteriore confronto con gli stakeholder principali (es: cittadini, commercianti, aziende); la copertura delle spese necessarie per l’attivazione del piano (si stimavano circa 300.000€); i tempi di attivazione del piano sull’intera città, valutabile in almeno 6 mesi e per correttezza da completare entro la fine del mandato”.
E chiosa: “Ritengo quindi molto interessante l’idea dell’Amministrazione di prendere in considerazione lo studio sui parcheggi a suo tempo fatto, ma deve essere chiaro che questo deve essere fatto nel suo insieme perché possa apportare veri benefici alla città. Tanto meno possono essere trasformati stalli da disco orario a pagamento senza avere una visione complessiva dell’area”.
07042017