“Dopo l’attentato a New York, controlli anche a Saronno”: lo chiede Silighini al sindaco
SARONNO – “La mia New York ferita nel giorno in cui tutta la città scende in strada per la parata di Halloween, luoghi dove anche io passeggiai spensierato proprio due anni fa in maschera lasciando i pensieri a casa. La mia NY ferita da un musulmano che al grido di “Allah è grande” ha mirato uno scuola bus per colpire l’innocenza; un musulmano che ha colpito dei ciclisti che si svagavano. Viveva negli Stati Uniti regolarmente”. A parlare Luciano Silighini Garagnani del movimento “L’Italia che verrà”, dopo l’attentato che ha scosso la “Grande mela”, lasciandosi alle spalle otto morti.
Si intervenga senza indugio per arginare il proselitismo islamico integralista. Ed in ambito locale torno a chiedere al sindaco Alessandro Fagioli di non sentirsi amministratore di un paesino di contadini di montagna stile Heidi ma di comprendere che Saronno è parte della grande periferia nord di Milano e che vanno fatti i controlli nei luoghi ove è opportuni vengano eseguiti. C’è un centro islamico che de facto è una moschea. Esiste autorizzazione come luogo di culto? Il sindaco immediatamente si adoperi affinché venga ripristinato l’ordine e la legge all’interno dei confini cittadini e si controlli che a Saronno non nascano fuochi pericolosi. Io sono vicino ai tanti amici e collaboratori americani e mi stringo fiducioso al presidente Donald Trump unico faro, insieme a Putin, in questo periodo grigio che sta vivendo il mondo occidentale.
02112017