Ponticelli, Barin vs Fagioli: “Comune s’aggrappa a vizi procedurali per non rispondere”
SARONNO – Ponticelli, vicenda davvero infinita che “riscalda” sia i privati cittadini che i politici. Dopo che il presidente del consiglio comunale, Raffaele Fagioli della Lega Nord, ha “bollato” come irricevibili le firme degli oltre 400 saronnesi che chiedevano un consiglio comunale sull’argomento (che si farà, perchè richiesto anche dai consiglieri di minoranza); giunge la replica dell’ex assessore comunale all’Ambiente ed ora esponente di Legambiente, Roberto Barin.
“In qualità di primo firmatario della raccolta firme relativa al futuro della ex ferrovia Saronno-Seregno vorrei rispondere alla nota del presidente del Consiglio Comunale di Saronno, Raffaele Fagioli, sottolineando che come ben descritto nel modulo di raccolta firme, più di 400 cittadini saronnesi hanno chiesto di avviare una dialogo con l’Amministrazione circa le migliori modalità di realizzazione di una green way, portando il loro contributo per la salvaguardia di alcuni aspetti ritenuti fondamentali: la sicurezza del nuovo tracciato, il nuovo parco, la viabilità del quartiere, la sostenibilità del progetto e la storicità del tracciato ferroviario” rileva Barin. Che prosegue:”I cittadini hanno inoltre chiesto all’Amministrazione la realizzazione di un vero progetto sia per la nuova pista ciclopedonale che per il parco lineare annesso, nel rispetto degli aspetti paesaggistici e architettonici esistenti. I cittadini hanno infine chiesto che tale progetto fosse studiato da professionisti del settore e che fosse condiviso con tutta la città. A fronte di quanto sopra, risulta evidente che se centinaia di cittadini saronnesi hanno ritenuto necessario impegnarsi nella raccolta firme “porta a porta” e nel passaparola, come forse non era mai avvenuto prima d’ora, è perché l’Amministrazione è stata finora molto carente sia di informazioni tecniche sia rispetto alla condivisione dell’intervento previsto, che ricordo interessa e coinvolge non un solo quartiere ma l’intera città”.
Per Barin “stupisce quindi che tali richieste siano state considerate irricevibili per presunte scorrettezze procedurali, a fronte di un messaggio assolutamente chiaro e ben motivato. E’ opportuno chiarire che, da un punto di vista tecnico e formale, la raccolta firme in oggetto è configurabile come “istanza popolare” o “petizione popolare” che, ai sensi degli articolo 45 e 46 del regolamento comunale, è a tutti gli effetti valida per chiedere che tale argomento venga rubricato all’ordine del giorno del primo consiglio comunale utile. Sottolineo infine che l’Amministrazione avrebbe potuto finalmente prendere atto della richiesta dei numerosi cittadini firmatari (compresi i 2000 della petizione online), delle dodici associazioni saronnesi che avevano avanzato analoga e inascoltata richiesta e dell’Ordine degli architetti d Varese, convocando autonomamente un consiglio comunale aperto per affrontare apertamente la questione, ma ha invece scelto di non rispondere alla forte domanda proveniente della città aggrappandosi a vizi procedurali”.
08112017