Ex Sar Ser: “Si continui a lavorare alla Ciclometropolitana malgrado il vincolo”
SARONNO – “Stante la possibilità che la Sopraintendenza ponga un vincolo, auspichiamo che l’amministrazione prosegua comunque nell’elaborazione del progetto definitivo del bando, e che si modifichi per quanto necessario l’elaborato Ciclo metropolitana saronnese per tenere in considerazione quanto emerso nel consiglio comunale aperto, giustificando eventuali ritardi nella redazione del progetto esecutivo con il fermo lavori imposto dalla Sopraintendenza. Auspichiamo che con le disponibilità finanziarie non utilizzate nei termini sinora previsti da progetto ministeriale per la ex Saronno-Seregno, si provveda a realizzare nella tratta Introini-Piave una pista ciclopedonale integrata in un parco lineare attrezzato, e altre strutture a supporto della mobilità sostenibile del saronnese”.
E’ la conclusione della lunga nota firma da alcune associazioni saronnesi in cui FiabSaronno Ciclocittà, Ambiente Saronno Onlus Circolo Legambiente, Circolo Culturale Saronnese il “Tramway”, Società Storica Saronnese, Gas Gruppo Acquisto Solidale Uboldo Saronno, Semplice Terra A.P.S., Saronno Il SANDALO bottega del commercio equo e solidale, Uomo e Territorio Pro Natura, L’Isola che non c’è, AGESCI Gruppo Scout Saronno 1, Acli Saronno e Acli Terra provinciale Varese.
Ecco gli altri punti
– Il Progetto-Idea presentato a nome di Fiab, Ambiente Saronno e delle altre associazioni saronnesi è stato criticato in quanto, a detta dell’amministrazione, non rispetterebbe la privacy dei residenti con le rampe di accesso alla massicciata e per il consumo di suolo.
Trattandosi di un’idea di massima e non di un progetto esecutivo non è stato dettagliato che la pendenza delle rampe e i piani di sosta sono a norma per disabili, che le rampe vanno poste ad opportuna distanza dalle case, ecc. Assurda la critica per quanto concerne il consumo di suolo in quanto CMS prevede di asfaltare 250 metri nuovi, senza considerare la problematica ambientale collegata alla movimentazione terra e suo smaltimento.
-Questo Progetto-Idea prevede che la pista ciclopedonale sia realizzata in calcestre o sterrato/erba ove ciò sia possibile, ad es. nel parco di via Reina. Questo sia a evitare consumo di suolo, che per assicurare l’apporto in falda delle acque meteoriche. L’amministrazione non ha invece preso in considerazione queste possibilità e ha previsto la “riqualificazione della struttura per 750 mt e l’uso di asfalto per un tratto nuovo di 250 mt.“ (ndt quello tra via don Monza e via Reina derivante dalle demolizione della massicciata).
– Mantenendo il percorso sulla massicciata si sale dolcemente da piano campagna ai circa 7,5 metri del ponte in ferro sul Lura e Milano-Saronno (pendenza circa 1%). Un percorso facilmente accessibile a disabili, bambini, anziani e ciclisti non allenati.
– La Green High Line creerebbe oltretutto un percorso urbano originale e suggestivo, unico per Saronno e la Lombardia. Un tracciato dove man mano che si sale cambia la prospettiva, la luce, il paesaggio; un tracciato non solo adatto a incentivare la mobilità sostenibile nei tragitti casa-scuola e casa-lavoro, ma anche molto attrattivo per il turismo locale e per gli stranieri che arrivano in Italia da Malpensa e Linate (un servizio di bike-sharing sarebbe un ottimo complemento).
– La rimozione della cesura urbana descritta nella Cms e richiamata dall’assessore Lonardoni durante il consiglio comunale aperto non è rappresentata dalla massicciata della ex Saronno-Seregno, pre-esistente alle edificazioni degli anni Cinquanta e successivi, e che può essere attraversata a piano campagna con i ponti delle vie Reina e Monza. La cesura urbana di Saronno è costituita dai binari presenti per un lunghissimo e largo tratto in Saronno prima e dopo la stazione Fnm e che dividono la città in due – centro da una parte e quartieri Matteotti e Santuario dall’altra – e con collegamenti stradali e pedonali resi possibile esclusivamente tramite sovrappassi e sottopassi.
– L’Idea-Progetto delle associazioni elimina quasi i rischi di incidenti stradali per pedoni e ciclisti con un sovra o sottopassaggio e un semaforo intelligente per gli attraversamenti di via Piave e via Emanuella. Nelle vie Monza e Reina non ci sono problemi transitando sopra i ponti.
– E’ stato detto che stando in quota non ci sarebbe una larghezza sufficiente e ci sono rischi di caduta. La larghezza al colmo di 4,5 o 5 mt. é più che sufficiente per farci stare una pista ciclabile ed una pedonale separate, conformemente a quanto è previsto dal D.M. 30.11.1999, n. 557 – Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili.
I rischi di caduta dalla massicciata possono essere eliminati con apposite staccionate o siepi, così come fatto all’inizio della vicinissima ciclabile di Solaro Introni.
– Cms (CicloMetropolitanaSaronnese) non prevede, a integrazione della tratta urbana ex Saronno-Seregno, alcun collegamento ciclabile con il Comune di Ceriano Laghetto che era invece stato pensato in relazione al Protocollo di Intesa tra Comuni e Parchi dell’8 marzo 2015.
Le varie opere di sbancamento, rimozione e smaltimento, demolizione ponti e ampliamento sede stradale sono stimate con CMS in euro 944.760,47. Per la pista ciclopedonale e parco lineare é invece prevista una spesa di soli Eur 156.000 (120 al ml x1300 ml). Le opere di sbancamento e movimento terra assorbono pertanto un importo 6 volte maggiore di quello previsto per la realizzazione della ciclabile e parco lineare. Quasi un 1.000.000 per sbancare e 156.000 per costruire pista e parco.
– E’ stato dichiarato alla stampa da Sindaco, Assessore e Capogruppo Consiliare della Lega che a fianco della ciclopedonale, grazie allo sbancamento, l’amministrazione intendeva realizzare una strada e dei parcheggi. Prendiamo nota con piacere che l’Assessore Lonardoni nel consiglio comunale aperto ha escluso questa possibilità.
-Sono state paventate dall’amministrazione rilevanti problematiche di sicurezza e viabilità in via Don Monza e Doberdò, tanto che parla di “due snodi pericolosi, sia pedonali che ciclabili”. Le statistiche 2011/12/13/14/15/16 comprovano che non ci sono stati incidenti nei pressi dei ponti. Per il miglioramento di sicurezza stradale e viabilità delle vie don Monza e Doberdò servono rispettivamente un marciapiede e opere di rallentamento del traffico, e una ZTL con accesso limitato ai residenti del quartiere.
– Prima del CCA del 6 dicembre, non c’é stato alcun serio confronto e dibattito sul riuso della ex ferrovia Saronno-Seregno. Nessuna commissione opere pubbliche assemblea di quartiere o cittadina sono state promosse dall’ amministrazione. Tutti gli intervenuti in CCA hanno criticato la mancanza di informazione e totale assenza di partecipazione.
– L’amministrazione non ha fatto una Valutazione Ambientale Strategica (Vas), né ha chiesto conferma a Fnm che questa fosse stata fatta per acquisire i relativi documenti. Gli uffici hanno dato conferma che ciò non era necessario. Su di una massicciata ferroviaria possono esserci tracce di metalli pesanti, diserbanti, oli minerali, magari anche amianto, ecc.; queste verifiche vanno fatte in maniera preventiva anche con riferimento alle rilevanti modifiche ambientali e paesaggistiche che lo sbancamento avrebbe comportato.
-Il “rendering” prodotto dall’Amministrazione presenta una vista immaginifica della zona che evidenzia gli aspetti positivi e nasconde quelli negativi. Sono state eliminate alcune case e non sono evidenziati i muri di cinta di diverse altezze lungo la massicciata, alcuni dei quali ne hanno inglobato una parte, né le strutture industriali più incombenti.
– L’amministrazione ha dato il proprio assenso allo sbancamento in assenza di un progetto esecutivo.
– Il 6 novembre prima del fermo lavori imposto dalla Sopraintendenza non erano stati esposti i cartelli di cantiere prescritti dalla legge (appaltatore, importo lavori, Responsabile di Cantiere e Sicurezza, notifica ASL, ecc.)
– L’Idea-Progetto esposta nel bando Cms non prevede soluzioni di breve o medio periodo per raggiungere la stazione Fnm, poiché la pista ciclopedonale si interrompe in via Filippo Reina. Ciò non risponde alle esigenze proprie dei percorsi con trasporto intermodale casa-scuola e casa-lavoro. Il progetto deve prevedere che si arrivi sino in stazione.
– In CMS sono previsti ben 4 attraversamenti stradali a raso in meno di due Km. – Via Emanuella, Via Piave, Via Don Monza, Via F.Reina – che non possono garantire né la sicurezza, né la continuità del percorso per pedoni e ciclisti.
Serve un concorso di idee tra professionisti del settore per la progettazione e realizzazione della green way, con il supporto degli uffici tecnici del comune.
18122017