Stazione dello spaccio, Cattaneo contro Gori e il Pd
CERIANO LAGHETTO – La visita del candidato governatore del censtrosinistra Giorgio Gori alla stazione ferroviaria Ceriano-Groane scatena la reazione del sindaco di Ceriano Laghetto Dante Cattaneo. Sono in particolare le dichiarazioni di Gori a infastidire il primo cittadino leghista.
“E’ un problema che va affrontato con un serio presidio territoriale e in collaborazione con le forze dell’ordine, la Prefettura e la Questura e non con spot elettorali che non portano a nulla. Solo con i controlli però non si risolve il problema, perché se c’è chi spaccia è perché qualcuno compra la droga, dunque bisogna intervenire con un serio programma di prevenzione, partendo dalle nuove generazioni”.
«Queste le dichiarazioni di Gori che probabilmente, complici i miseri 17 minuti di passerella trascorsi presso la Stazione Groane, senza nemmeno addentrarsi nel Parco delle Groane, forse per paura o forse per non volersi sporcare le scarpe, si è dimenticato che il suo partito è al Governo da cinque anni. Il fatto di essere ben scortato da Polizia, Carabinieri e Digos, più numerosi dei cittadini presenti, non l’ha poi aiutato a rendersi conto della situazione (a differenza del candidato presidente Fontana, “scortato” dai cittadini e dai volontari che si è sporcato le mani pulendo il bosco insozzato dagli spacciatori). Il problema è in primis di ordine pubblico, il quale, come Gori ben sa è una prerogativa dello Stato esercitata dal Governo attraverso le Prefetture. Negli ultimi cinque anni hanno governato loro: tra invasione, insicurezza e totale disinteresse e incapacità di garantire l’ordine pubblico, questo è il loro risultato sul territorio. Nel Parco delle Groane non c’è solo questa, ma vi sono oltre trenta piazza di spaccio, ma i sindaci del Pd fanno come gli struzzi, nascondono la testa sotto la sabbia per non urtare il loro Governo e lo stesso Ente Parco, tutti amministrati dal Partito Democratico».
Il sindaco poi ricorda la dotazione di sicurezza della stazione, chiesta ed ottenuta da FerrovieNord: «Tutti gli accessi alla fermata sono dotati di cancelli, che vengono aperti e chiusi dal servizio di vigilanza in corrispondenza degli orari di inizio e fine esercizio ferroviario. Le banchine di stazione sono dotate di colonna Help Point che consente di avere informazioni, chiedere soccorso e chiamare la Polizia. La stazione è controllata da 16 telecamere di sicurezza a circuito chiuso, remotizzate al Posto Centrale di Vigilanza Ferrovienord di Saronno, presenziato 24h. Le TVCC, analogiche e a colori, controllano le scale di accesso (1 per corpo scala), gli accessi pedonali alle banchine (1 per lato) e le banchine dell’impianto (12). Al fine di potenziare le capacità di controllo e di reazione in situazioni di pericolo negli spazi di stazione saranno implementati sistemi integrati per l’analisi ed elaborazione dei dati provenienti da telecamere e sviluppati algoritmi di Intelligenza Artificiale e Machine Learning per l’analisi in tempo reale delle immagini delle telecamere ai fini del riconoscimento di situazioni potenzialmente pericolose (individuazione di oggetti abbandonati e di compportamenti anomali, riconoscimento facciale compreso)».
Infine l’auspicio di Cattaneo: «Ora attendiamo che anche lo Stato scenda in campo per una bonifica reale di questa preziosa area naturale: potrà farlo dal 5 marzo quando il Pd sarà solo un nefasto ricordo e Matteo Salvini sarà premier».
20012018