“Torneremo. Prenderemo un altro Telos”
SARONNO – “Torneremo. Prenderemo un altro TeLOS e continueremo a farlo finché avremo voglia di rischiare libertà, strada per strada, tetto per tetto”
E’ l’epilogo del volantino distribuito dagli anarchici saronnesi durante il presidio post sgombero di giovedì sera che si è concluso con gli scontri, l’arresto di due attivisti e l’identificazione di una trentina di giovani.
“Questa storia – spiegano i ragazzi – inizia con una villetta vuota da almeno 15 anni e dopo cinque giorni intensi, chissà per quanto ancora rimarrà desolata e grigia, quasi a voler cancellare le idee che l’hanno attraversata. L’avrete visto anche voi affacciandovi alle finestre o passeggiando per queste vie: alle 8.30 le strade brulicavano di poliziotti in borghese, polizia e carabinieri. Uno scenario d’assedio in cui non mancano né pompieri che accettano di guadagnarsi il pane buttando fuori di casa la gente né l’ordine impartito al proprietario di un bar di chiudere immediatamente il locale”.
I ragazzi “scorrono veloci sulla cronaca dello sgombero” ponendo l’accento sulla condivisione con chi vive il quartiere: “Il quartiere che si è dimostrato aperto a conoscere e scoprire chi siamo, cosa facciamo e perché lo facciamo. Forse qualcuno in questi giorni ci ha ascoltato, ha capito che non si tratta soltanto di entrare in uno stabile abbandonato, sistemarlo, barricarlo, colorarne i muri e appendere qualche striscione sui balconi: quel che tentiamo di fare è sperimentare un modo altro di vivere. Vogliamo creare un spazio in cui abbattere ogni autorità, dove ogni decisione è condivisa da tutti e tutte, a prescindere da genere, etnia, orientamento sessuale”.
Spiegano poi le motivazioni della sgombero: “Questo è il perché siamo stati sgomberati: non soltanto perché la legalità deve essere ripristinata e la proprietà privata difesa, ma perché spaventa il fatto che ci si possa organizzare in questi termini, mettendo in discussione ogni aspetto di questa società che opprime, sfrutta e devasta”
Non manca un attacco alle forze dell’ordine: “Cogliamo l’occasione per dire che siamo stufi della polizia: ogni giorno le strade di tutte le città sono infestate da uomini e donne in divisa che, con la scusa della sicurezza, controllano ognuno di noi. Non abbiamo bisogno della polizia, delle nostre vite decidiamo noi”
26052018