“Cento mila euro per il raid anarchico di Natale. Li chiediamo al Ministero”
SARONNO – L’idea è stata del sindaco Alessandro Fagioli: chiedere al Ministero il rimborso di quanto speso per i danni del raid vandalico degli anarchici realizzato nella notte della vigilia di Natale. A rendere ancora più clamorosa la scelta dell’Amministrazione il fatto che il primo cittadino abbia voluto inserire la cifra nel bilancio con una variazione ad hoc malgrado la richiesta non sia stata ancora accolta. Non a caso il punto è stato al centro di un vivace dibattito nell’ultima seduta di consiglio comunale.
Tutto è iniziato la scorsa vigilia di Natale quando nottetempo vennero realizzate decine di scritte su muri e vetrine del centro storico. Venne presa di mera persino la maxi aiuola di corso Italia e il portone della chiesa di San Francesco. L’Amministrazione, il sindaco era assente ma è stato sostituito dalla vice Pier Angela Vanzulli realizzarono diversi incontri con i commercianti e i danneggiati e venne lanciata l’idea di dare un aiuto economico a chi aveva subito dei danni.
“Abbiamo verificato i costi per il Comune e per i privati – ha spiegato in consiglio comunale il vicesindaco Pier Angela Vanzulli – Abbiamo messo 100 mila euro a bilancio, come rimborso senza impegnarlo, chiedendoli poi al Ministero. E’ una cifra che comprende costi della polizia locale e costi interventi di pulizia realizzati da chi ha subito i danni”.
Diverse le critiche arrivate dall’opposizione per la scelta di inserire la cifra in bilancio prima che sia stata effettivamente destinata a Saronno. Nicola Gilardoni, consigliere del Pd, ha chiesto perchè il ministero “dovrebbe risarcire i danni di qualcosa che il Comune non ha saputo prevedere” e Franco Casali di Tu@Saronno che ha rimarcato: “Metterli in bilancio come se fossero già stati erogati è quanto meno prematuro”. La mancanza di concretezza dell’operazione “che non si sa se andrà in porto” è stata rimarcata anche dall’indipendente Francesco Banfi e dal delegato di M5s Davide Vanzulli.
“Il problema degli imbrattamenti – ha concluso Vanzulli – c’è da anni e noi tentiamo di fare qualcosa per la comunità. Non è fumo negli occhi è qualcosa di concreto e soprattutto è più di quello che fanno degli altri prima di noi”.
02072018