Gerenzano, alla Parrocchiale concerto e racconti su “La Grande guerra”
GERENZANO – A cento anni dalla fine della Prima guerra mondiale, il Corpo musicale “Santa Cecilia” di Gerenzano propone una serata di musica e racconti per ripercorrere un momento importante e drammatico della storia. Dirigerà il maestro Franco Erenti, nella cornice della chiesa parrocchiale gerenzanese di San Pietro e Paolo di piazza De Gasperi, con ingresso libero. L’appuntamento è fissato venerdì sera, 9 novembre, a partire dalle 21. La prova generale si è tenuta ieri sera (foto), proprio all’interno della chiesa.
Il corpo musicale di Gerenzano si presenta così, con un link anche legato proprio al periodo della Grande guerra.
Bisogna risalire all’immediato dopoguerra (1918–1919), per avere alcune indicazioni di sicura fonte sulle origini del “Corpo Musicale” di Gerenzano, benché esistano documenti che comprovano l’esistenza di una banda già nel diciannovesimo secolo. Al termine della prima guerra mondiale a Gerenzano si formò una “Fanfara” meglio ricordata come: “Bandella dell’Oratorio” e proprio attorno ad essa si coagulò il primo nucleo di suonatori che intitolarono la banda a Santa Cecilia. Si sa, che in quegli anni, si era formato un secondo gruppo musicale d’ispirazione opposta, in concorrenza con il primo, tanto che i contrasti sfociarono in episodi addirittura d’intolleranza. Tuttavia, nei ricordi di chi ha raccontato, non vi furono fondamentali ed insanabili divergenze. Una nota di cronaca del tempo, infatti, data al 1920 il passaggio della gestione delle due bande riunite sotto il nome di Santa Cecilia dalla “Cooperativa la Proletaria” a quella Cattolica.
Nel periodo che va dal 1920 al 1932, la gestione del Consiglio della Cooperativa condusse il Corpo Musicale ad un discreto livello organizzativo che, sotto la guida del Maestro Francesco Napolitani, portarono avanti il loro discorso musicale piuttosto bene. Il loro successo si divulgò rapidamente tanto che, nel 1923, si meritarono la convocazione ad un Raduno Bandistico Lombardo, ove a quanto pare successe qualche cosa di insolito per quei tempi; che sta a dimostrare di quale pasta fossero fatti quei “ piccoli “ musicanti di paese. Durante la manifestazione, infatti, l’allora rappresentante dei fasci, chiese al maestro Napoletani, che a quei tempi dirigeva la fanfara, di suonare “Giovinezza”; gentilmente, ma fermamente, il maestro rifiutò, adducendo come pretesto il fatto che quel pezzo non era nel loro programma musicale. In quel periodo le pressioni politiche sfociarono nell’assunzione della presidenza del corpo musicale da parte del “Sig. Aceti”, funzionario di una industria tessile locale ed influente esponente della gerarchi politica dominante a quei tempi (1932); la presidenza Aceti coincise con la direzione del maestro Cechi, con il trasferimento della banda nella sede del dopolavoro e l’intestazione al nome di Giacomo Puccini. Nel 1936 fu eletto presidente Giovanni Porro che rimase in carica fino al ’42, per essere sostituito poi da Franchi Carlo.
Il periodo bellico fu caratterizzato da un’attività ridotta e travagliata. La rinnovata libertà del dopoguerra, condusse ad una scissione che, dal 1947 al 1950, vide l’attività del Corpo musicale “Puccini” diretto dal Maestro Vanzulli, impegnato, quasi esclusivamente, in manifestazioni prettamente liturgiche e della Fanfara Proletarie “Verdi” diretta dal maestro Piero Monza, in manifestazioni politiche e popolari. Si deve all’opera assidua ed appassionata di don Antonio Banfi la “rifondazione” del C. M. S. Cecilia con la riunificazione dei due gruppi e con la stesura di uno statuto che fosse la base solida di un’associazione moralmente finalizzata alla cultura musicale. Nel 1974, con il rafforzarsi del Consiglio e l’entrata a far parte dello stesso d’alcuni nomi nuovi, si avverte la necessità di costruire un qualcosa che migliori e diversifichi il Corpo musicale Santa Cecilia da tutti gli altri complessi bandistici del circondario. La si fa diventare una scuola musicale e si sceglie come maestro uno dei migliori della zona, il maestro Carmelo Battaglia, con l’assicurazione che avrebbe fatto da maestro a tutti quei gerenzanesi giovani e non più giovani, che avessero voluto avvicinarsi alla musica, tradizione che anche oggi è mantenuta con la più completa soddisfazione di tutti. Il 15 settembre 1974 fu inoltre inaugurata l’attuale sede. Non contenti di tutto questo, gli allora consiglieri, pensarono di rendere più vivo e gioioso il severo tempio della musica gerenzanese. Decisero di utilizzare qualcosa che rendesse tutto più genuino, migliorando così il folklore di Gerenzano: nacque quindi il gruppo delle majorettes che con le loro vesti scintillanti, coloratissime e soprattutto con il loro sorriso e la loro freschezza animano e colorano tutti gli spettacoli del corpo musicale. Nel 1998, però, il gruppo delle Majorettes subisce una spaccatura; infatti le ragazze più anziane decidono di formare un nuovo gruppo dedicato al twirling. Il consiglio direttivo, credendo fortemente nel loro apporto coreografico al lavoro musicale della banda, decise di impegnarsi nella ricostituzione del gruppo, avvalendosi del prezioso aiuto di Maria Pia Bonfà, attuale coordinatrice delle nostre ragazze. Gli sforzi non sono stati vani; infatti molti sono i riconoscimenti che il nostro gruppo majorettes può vantare, sia a livello locale sia a livello nazionale. Nel 1980 la direzione artistica è affidata al maestro Silvio Gussoni, che arricchisce il repertorio con brani di musica contemporanea, colonne sonore di film famosi oltre alle usuali marce e ai brani di musica classica. Dopo 32 anni passati alla direzione del corpo musicale, la direzione artistica è passata sotto la bacchetta del maestro Franco Erenti.
09112018