Assenza Comune, Airoldi: “Serviva condividere un momento di significativo coi saronnesi”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente del consiglio comunale Augusto Airoldi in merito all’assenza dell’Amministrazione comunale alla posa della pietra d’inciampo dedicata a Pietro Bastanzetti.
C’erano mamme con i loro figli, insegnanti con i loro allievi, rappresentanti di associazioni e molti singoli cittadini saronnesi sabato mattina, stretti attorno alla famiglia Bastanzetti e all’artista Gunther Demnig, per la posa della pietra d’inciampo all’ingresso della casa dove abitò Pietro Bastanzetti, assassinato dalla follia nazista il 2 giugno 1944 nel campo di Gusen (Mauthausen). Un momento semplice, essenziale e per questo capace di dare risalto alla testimonianza di un saronnese che ha pagato con la vita la difesa dei valori di umanità e democrazia nei quali credeva.
Martedì 9 ottobre 2018 il saronnese don Virginio Colmegna è stato eletto “Cittadino europeo dell’anno” dal Parlamento europeo. L’elezione riconosce l’infaticabile opera di don Colmegna a favore degli ultimi, prima come direttore della Caritas Milanese e dal 2002 presidente della Casa della carità di Milano su designazione dell’allora cardinale Martini.
Cosa accomuna Pietro Bastanzetti e don Virginio Colmegna oltre alla saronnesità? L’assenza, l’estraneità dell’Amministrazione comunale alle loro vicende. Bastanzetti e don Colmegna sono due saronnesi di cui andare fieri. Due saronnesi che con la loro testimonianza dicono di una Saronno radicata nei valori democratici e che con il passare degli anni non cessa di essere solidale con i più bisognosi.
Ci sono momenti, la pietra d’inciampo a ricordo di Pietro Bastanzetti è uno di questi, ai quali gli eletti dai cittadini sono chiamati a partecipare non in base al colore politico o perché invitati, ma per condividere con i propri concittadini un momento significativo della storia della città, per non rinnegare il legame tra la città e i suoi rappresentanti.
Ci sono eventi, il riconoscimento europeo al saronnese don Colmegna è uno di questi, che una Amministrazione non può ignorare senza mettersi, immotivatamente, dalla parte del torto.
Cosa ci insegnano questi due fatti? Che c’è una Amministrazione locale autoreferente, in grado di organizzarsi i propri piccoli appuntamenti, ma incapace di intercettare le dinamiche della città, di interagire con cittadini e associazioni anche quando sono in gioco valori costituzionali del vivere civile come l’antifascismo, la democrazia e la solidarietà.
C’è una Saronno che merita di più dell’Amministrazione che si ritrova. E’ forse giunto il momento che ne prenda coscienza.
28012019