Campilongo replica a Castelli: “Non è vero che il Pgt prevede supermercati con parcheggi a raso”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota di Giuseppe Campilongo dell’assessore all’Urbanistica della Giunta del sindaco Luciano Porro che replica a Lucia Castelli delegata al medesimo settore nella Giunta Alessandro Fagioli.
Castelli afferma che “appare assai bizzarro che l’attuale maggioranza (che ha approvato il Pgt nel 2013) demonizzi continuamente i piani urbanistici adottati dall’amministrazione Fagioli: essi non fanno altro che uniformarsi al Pgt vigente, anche per quanto riguarda la previsione della funzione commerciale che, anzi, frequentemente risulta ridotta rispetto a quanto previsto dallo strumento urbanistico… i tanto disprezzati supermercati sono stati previsti a chiare lettere nelle schede del PGT del 2013.”
Negli ambiti di trasformazione di cui si discute, che regolano il riuso delle aree dismesse presenti sul territorio comunale, il PGT non prevede espressamente la funzione commerciale ma distingue le destinazioni d’uso ammesse in quota per la residenza e quota per il non residenziale, al fine integrare la residenza con un insieme di funzioni che possano renderla più vivibile e sicura.
Queste funzioni possono essere di servizio alla residenza (parrucchieri, calzolai, edicole, bar, ecc.) o di produzione di beni e servizi compatibili con la residenza.
La quota di non residenziale deve quindi soddisfare la previsione del mix funzionale ovvero devono essere previste più tipologie di funzioni e non solo attività commerciali.
La destinazione d’uso a commercio, che viene invece prevista dai piani adottati dalla Lega, assorbe anche gli spazi destinati ad altre funzioni e quindi viene prevista in quantità superiori a quanto si sarebbe potuto realizzare se si fosse rispettato il mix funzionale.
Pertanto non è vero che il Pgt prevede supermercati ad un solo piano con parcheggi a raso, ma un insieme di funzioni compatibili con la residenza, tra cui il commercio deve essere solo una parte.
Inoltre questi piani attuativi adottati in variante al Pgt non si avvalgono solo della possibilità di modificare e derogare al mix funzionale, come afferma Castelli, ma anche di ridurre le superfici drenanti e le superfici da cedere al comune per verde e servizi.
E’ stato così compromesso l’obiettivo del Pgt di recuperare nuove aree verdi, di garantire una migliore ricarica della falda, di ridurre il rischio idrogeologico, di mantenere la biodiversità e di ridurre la CO2 riduzione necessaria per contenere i cambiamenti del clima.
Anche in questo modo si riserva ai supermercati una superficie maggiore di quella che il Pgt destina alla edificabilità. Nell’Atu ex Parma per realizzare il supermercato e relativi parcheggi viene previsto il sacrificio di aree verdi pubbliche esterne all’ambito, già esistenti e alberate.
Tutto questo per quanto riguarda la sostenibilità ambientale del piano. Ma la riduzione degli spazi di cessione ha inciso anche sulla possibilità di realizzare servizi pubblici e, dove erano già previsti (vedi spazio per i giovani da realizzare nell’area ex Cantoni), la Lega ha deciso di eliminarli.
Castelli affema inoltre che “per l’amministrazione in carica sarebbe meglio prendere atto delle grandi superfici restituite alla città completamente bonificate che permettono di moltiplicare gli spazi verdi da dedicare alla socialità.”
Premesso che le bonifiche sono obbligatorie per legge e che senza bonifica non è possibile utlizzare le aree inquinate, nei piani approvati in variante al Pgt in cui sono previste attività commerciali su un piano e parcheggi a raso, di verde se ne vede ben poco.
Infine non si condivide la volontà di assecondare comunque gli interessi delle proprietà, derogando al compito che istiuzionalmente compete al comune di garantire un utilizzo del territorio sostenibile e a beneficio di tutti.