Ospedale di Saronno, Comitato rende noti i numeri: “Più di cento tra medici, infermieri e tecnici hanno lasciato dal 2020”
SARONNO – “Nel mese di settembre Regione Lombardia ha approvato il Poas (Piano Organizzativo Aziendale Strategico) presentato dall’Asst Valle Olona che prevede un interessante piano di rilancio anche per l’ospedale di Saronno”.
Dopo l’inaugurazione delal Casa di Comunità da parte dell’assessore Regionale Guido Bertolaso e il presidio davanti all’ospedale di Saronno sabato mattina i problemi della struttura sanitaria di piazzale Borella tornano sotto i riflettori con l’intervento del comitato per la salvaguardia dell’ospedale di Saronno
Ma la situazione attuale non lascia molto spazio all’ottimismo: sono attivi solo 150 posti letto (per una popolazione di 200.000 persone!), mancano 1.5 milioni di euro per la ristrutturazione del settimo e dell’ottavo piano (sinora negati dalla Regione) e non sono, pertanto, previste a breve le nuove sale operatorie.
Nulla è stato sinora fatto per la ristrutturazione del Padiglione Borella come previsto dal decreto Arcuri del 2020 per l’emergenza Covid con la separazione dei percorsi di Pronto soccorso e la realizzazione di degenze di terapia sub-intensiva. L’aumento dei costi, in particolare dell’impiantistica per la terapia sub-intensiva stessa, impedirà il completamento dell’opera che si limiterà a due soli piani dei quattro previsti.
Dal 2020 più di cento tra medici, infermieri e tecnici hanno lasciato l’Ospedale saronnese e sono stati sostituiti solo in minima parte; si aggravano così le difficoltà in molti reparti: a quelle note e croniche del pronto soccorso e della rianimazione si sono aggiunti la pediatria, la cardiologia, l’ortopedia. I concorsi per personale medico vengono banditi ma o vanno deserti o i vincitori rinunciano, vista la situazione di sofferenza degli ospedali di Saronno, Busto e Gallarate. Tutto ciò avviene perché l’azienda ospedaliera ha perso attrattività e i medici preferiscono realtà con prospettive più solide e positive.
Forse una sincera autocritica della dirigenza aziendale sarebbe opportuna e con essa un impegno vero che si traduca in risposte rapide e concrete. Al Governo della Regione chiediamo un ulteriore sforzo per portare a compimento un progetto di rilancio che torni a soddisfare in tempi brevissimi e in maniera esaustiva il bisogno di salute di tutti i cittadini del comprensorio saronnese. E la Casa della Comunità non sarà sufficiente!
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