Saronno frontaliera: “Anche noi sotto i 20 chilometri”. Cosa cambierebbe sulle tasse e per il Comune
Paleardi ha fatto i conti e sollecita l’intervento dell’Istituto geografico
SARONNO – “Anche Saronno è sotto i 20 chilometri dalla Svizzera ed è un comune frontaliero: l’Amministrazione civica si dia una sveglia ed avvii subito le pratiche per tale riconoscimento che porterà benefici non solo a chi lavora in territorio elvetico ma a tutta la collettività”: a parlare Alberto Paleardi, politico saronnese che in passato ha ricoperto diversi incarichi per il Comune.
Prendendo spunto dal riconoscimento ottenuto durante l’estate da molti paesi limitrofi, dalla Misinto de sindaco Matteo Piuri alla Lazzate del sindaco Andrea Monti passando dalla Cogliate del sindaco Andrea Basilico; Paleardi ha fatto compiere una misurazione per quanto concerne Saronno, “naturalmente non ha i crismi della ufficialità ma la distanza riscontrata è di 19 chilometri e 630 metri, siamo sotto di 270 rispetto ai 20 chilometri, che costituiscono la fascia entro la quale debbano trovarsi i comuni frontalieri. Insomma, a quanto pare lo siamo anche noi”.
Che fare adesso? il Comune dovrebbe chiedere un aggiornamento dei conteggi all’Istituto geografico militare di Firenze, che ne è competente, ed una volta avuta la “certificazione” potrà chiedere lo status di Comune frontaliero. I cittadini che lavorano in Svizzera e resiedono a Saronno potranno a que punto ottenere un consistente sconto sulla tassazione (e riavere quanto erroneamente pagato in passato) ma ci sono importanti benefici anche per il Comune, che otterrebbe una quota delle tasse pagate in Svizzera dai frontalieri. Non sono spiccioli considerando che la piccola Rovellasca incamera ogni anno circa 160 mila euro e Bregnano va oltre i 200 mila, restando in zona Saronno.
Nel periodo estivo i Comuni della vicina Brianza avevano chiesto il riconteggio, nell’ipotesi che le vecchie misurazioni non fossero molto precise.
28092023