Intervista 23/24 Saronno, Airoldi: “Progetti contro degrado in centro: stop a sosta selvaggia, deiezioni canine e rifiuti domestici nei cestini”
Seconda puntata dell'intervista di fine anno al sindaco di Saronno si parla di degrado, comunicazione e commercio
SARONNO – Dopo i bilanci e i progetti dei sindaci del Saronnese, delle Groane e della Bassa comasca tocca al sindaco di Saronno Augusto Airoldi. Come annunciato per la città di Saronno abbiamo previsto un’intervista personalizzata con dieci domande. Avendo dato al primo cittadino la possibilità di rispondere senza limiti di spazio (come a tutti i sindaci del resto) ne è uscita una lunga intervista che per comodità di lettura abbiamo deciso di dividere in tre parti. Oggi vi proponiamo altre tre domande
QUI LA PRIMA PARTE DELL’INTERVISTA
QUI LA PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA
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5. Tra i temi caldi in città c’è quello del decoro urbano: tante le lamentele dei cittadini e qualche appunto dalla maggioranza sulla necessità di migliorare. Quali le soluzioni per migliorare la situazione?
Non c’è tema sul quale una Amministrazione non debba migliorare, sempre! Quindi benvenute le segnalazioni dei cittadini e, ovviamente, quelle della maggioranza. Il decoro urbano è un tema complesso che riguarda molteplici aspetti, non ultimo il senso di civiltà ed il comportamento di chi vive e fruisce della nostra città, e che, come tutti i processi, genera negli anni situazioni che richiedono tempo per essere risolte. Un esempio che scontenterà più d’uno, ma che non rinuncio a segnalare: le deiezioni canine. Il problema, come è facile comprendere, non sono gli animali, ma alcuni proprietari. Nel 2024 arriveranno interventi che sconsiglieranno vivamente di non portarsi l’occorrente per raccoglierle. Ma nel 2024 dedicheremo attenzione ad altri aspetti che oggi pesano sul decoro del centro storico, (e non solo) cito tre esempi: l’abitudine di parcheggiare un po’ dove capita e l’uso senza regole dei monopattini elettrici, l’utilizzo dei cestini per i rifiuti domestici. Del resto, sempre nel 2024, l’insieme dei progetti Arest, Piazza Libertà, Cortile palazzo Visconti e zone limitrofe, cambierà il volto di una parte significativa del centro storico, del suo decoro e della sua attrattività. Se tutti contribuiamo al rispetto delle regole, il decoro cresce, la città diventa più vivibile, attrattiva e sicura.
6. L’anno si è concluso con una delibera d’indirizzo sulla valorizzazione del commercio. E’ un tema su cui in questo mezzo mandato non sono mancate le critiche correlate alla divisiva questione eventi. La maggioranza parla delle iniziative di una Saronno sconfinata e attrattiva sia per quantità sia per qualità della proposta altri leggono la proposta come di nicchia. Come state affrontando questa sfida e cosa si sta facendo concretamente?
Ciò che stiamo facendo è sotto gli occhi di tutti: gli eventi crescono in termini numerici, migliorano in fatto di qualità rispettando le normative di sicurezza e trovano sempre maggiore gradimento da saronnesi e non solo; stiamo contemporaneamente riqualificando più parti della città per poter ospitare eventi diversi in totale sicurezza e la collaborazione con DUC a Ascom non è mai stata così ampia e soddisfacente. E dopotutto una notte bianca con molte migliaia di presenze e oltre 70 mila accessi ai social, è una nicchia che ritengo per ora accettabile. Ma non sono risultati che arrivano “per caso”: è la progressiva concretizzazione della Saronno attrattiva, dinamica, sconfinata, prevista dal programma elettorale. La valorizzazione del commercio merita, invece, una riflessione a parte. Siamo una città nella quale sono ormai attivi 35 negozi della grande distribuzione (supermercati) e attorno alla quale non si contano più i centri commerciali: come può il negozio di prossimità non riscontrare difficoltà? In questi anni abbiamo progressivamente messo a bilancio misure tariffarie per favorire l’apertura di nuovi esercizi; nel 2024 faremo ancora di più con una iniziativa che analizzerà in modo oggettivo i diversi aspetti del problema e proporrà delle possibili soluzioni: la presenteremo nelle prossime settimane.
La sua amministrazione è la prima ad aver fatto un tour nei quartieri: in campagna elettorale, il primo anno e anche il secondo. Eppure tra le accuse che arrivano dall’opposizione c’è quella di mancanza trasparenza a cui su alcune partite si sono aggiunte associazioni e cittadini con specifiche critiche o richieste (ad esempio il parco del Seminario o l’antenna al confine con Ceriano). Qual è il problema sul fronte della trasparenza? Come si sbriglia questo nodo?
Innanzitutto inviterei a non confondere pere con patate, è il miglior presupposto per mancare di trasparenza e fare cattiva informazione: andiamo quindi con ordine. Siamo stati eletti in piena pandemia da Covid-19. Subentravamo ad una Amministrazione barricata nel palazzo, chiusa in un silenzio tombale. Abbiamo invertito da subito la rotta inaugurando una nuova modalità di dialogo con i cittadini: ricorderete i video del sabato mattina e i primi collegamenti radiofonici con i quali, tutti i lunedì per quasi due anni, abbiamo informato sull’andamento della pandemia in città; con numerosi volontari abbiamo attivato “Saronno amica” per rispondere alla pressante richiesta dei saronnesi (e non solo) di conoscere come comportarsi con tamponi, mascherine, tempi di isolamento, vaccinazioni e quant’altro: arrivavano 200 telefonate a giorno.
Poi è nato il team che si occupa di comunicazione: decine e decine di conferenze stampa aperte alle domande dei giornalisti che lo desiderano (dal 2023 anche trasmesse in diretta); gli incontri periodici nei quartieri e puntuali nei luoghi con problematiche specifiche; abbiamo trasformato il Saronno7 in un vero settimanale di informazione per la città e abbiamo pure ripristinato la possibilità, soppressa dalla precedente Amministrazione, per tutti i gruppi presenti in Consiglio comunale, di scriverci.
Continueremo su questa linea di apertura e, laddove possibile, miglioreremo con gli aggiustamenti più opportuni. Che di fronte a una tale ricchezza di informazione, mai vista a Saronno, le opposizioni ci accusino di scarsa trasparenza, denuncia una mancanza di argomentazioni di merito, ma questo è un problema loro.
I due casi specifici citati nella domanda richiedono, però, specifiche considerazioni.
1. Caso “no antenna”: lo scorso 13 ottobre ho ricevuto in Comune diversi componenti del comitato “no antenna” accompagnati dal Sindaco e da un Assessore di Ceriano Laghetto. In quella occasione i tecnici ed i legali dei nostri uffici hanno illustrato come l’iter seguito si basasse sul rigoroso rispetto della normativa vigente. Come ho ricordato in una recente lettera al collega di Ceriano, Roberto Crippa, allo stato non sono emersi elementi che mettano in dubbio la legittimità di quanto fatto; dovessero emergere, se ne prenderà atto. Certo ci deve essere qualcosa di curioso in questo caso: esistono antenne simili installate in territorio di Ceriano Laghetto prossime al confine con Saronno senza che mai siano state messe in atto campagne informative verso i saronnesi, e delle quali l’informazione non si è mai occupata: chissà perché?
2. Caso parco ex-Seminario. Beh, qui il rischio principale è quello di annoiare ripetendo cose più volte dette, da ultimo anche tramite apposita conferenza stampa il 5 dicembre scorso (trasmessa in diretta e tutt’ora disponibile online sulla mia pagina FB) alla quale hanno preso parte il progettista nonché direttore lavori e l’agronomo responsabile del trattamento del verde: sono state date spiegazioni più che esaurienti. Approfitto, allora, per sottolineare un altro aspetto: la sensibilità ambientale, emersa per la prima volta prepotentemente in quella occasione in città, è un fatto molto positivo e che ci conforta. E qui vorrei essere chiaro: stiamo lavorando perché al termine del nostro mandato il numero di alberi presenti in città sia di gran lunga superiore a quello che abbiamo trovato, (e per la prima volta censito) nonostante i cambiamenti climatici ne abbaino già abbattuti o “uccisi” centinaia e le forti richieste che ne sono conseguite mettano in difficoltà i vivai di mezza Italia.
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