Gilli: “Bene le telecamere, ma ci sarà un agente a guardare le immagini?”
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Inizia così Pierluigi Gilli, ex sindaco ed attuale capogruppo di Unione italiana il proprio contributo in merito al progetto di incrementare la videosorveglianza presenta la scorsa settimana dal primo cittadino Alessandro Fagioli.
Gilli parte con un’apprezzamento per l’attività dell’Amministrazione: “Portare a 88 da 46 il numero delle telecamere (non è un raddoppio, ma un considerevole aumento) è un importante investimento, come pure il ripristino del collegamento con la centrale operativa dei Carabinieri. Complimenti, dunque, all’Amministrazione per questo provvedimento di cui si sentiva la necessità”.
Non manca però qualche richiesta: “Forse per nostra durezza di cervice, non ci è però chiaro se, nel “pacchetto”, sia ricompreso un elemento che riteniamo essenziale: se, cioè, sarà approntato un servizio di monitoraggio e di sorveglianza delle telecamere presso il Comando della Polizia Locale.
Invero, per un utile collegamento con la centrale operativa dei carabinieri, occorre che ci sia un agente della polizia locale che, possibilmente durante le 24 ore, sia addetto a controllare in tempo reale le immagini che provengono dalle telecamere, pronto – in tal modo – a segnalare immediatamente fatti anomali o criminosi alle pattuglie in servizio della P.L. stessa e/o delle Forze dell’Ordine per un tempestivo intervento. Se così non è, la presenza delle telecamere avrebbe una debole funzione meramente dissuasiva, facilmente eludibile con un qualsiasi travisamento da parte dei malintenzionati.
Quel che conta, invece, ai fini dell’efficienza e dell’efficacia della sorveglianza della città, è l’urgente intervento in loco delle forze dell’ordine, per colpire in flagrante la commissione di reati. La semplice raccolta di immagini dopo il fatto criminoso può essere utile alle indagini, ma non alla repressione ed alla prevenzione del crimine.
È fondamentale, quindi, che questo aspetto sia dettagliatamente chiarito dall’Amministrazione, per non ingenerare fallaci aspettative e per non impiegare ingenti risorse in progetti destinati ab origine ad essere improduttivi”
06022016