Festa della Lombardia, Lazzate si riempie di bandiere con la rosa camuna
LAZZATE – Festa della Lombardia, mentre in diversi Comuni come Saronno non è stato organizzato nulla di ufficiale, Lazzate si è letteralmente riempita di bandiere verdi con la rosa camuna. Le aveva messe a disposizione dei cittadini l’Amministrazione comunale leghista.
“Siamo anche noi stupiti dall’insperato successo della nostra piccola e semplice iniziativa – dice il lazzatese Andrea Monti, capogruppo del Carroccio in Provincia – Quando si parla di libertà i cuori di tutta la gente si scaldano, avanti fino al referendum del 22 ottobre”. Prosegue Monti
A Lazzate noi della Lega, nel nostro piccolo, abbiamo pensato di organizzare una semplice iniziativa. Distribuire bandiere della Lombardia in omaggio, con la richiesta di esporle, almeno per un giorno, sui balconi e le finestre di Lazzate. Una cosa piccola, niente di particolarmente organizzato, non avevamo nemmeno manifesti o volantini da distribuire a supporto. Un gesto semplice, quasi spontaneo. Il risultato mi ha e ci ha sorpresi. Domenica la gente si avvicinava volentieri al banchetto, veniva con la voglia di prendersi la bandiera, correndo a casa per esporla salutando con la promessa:”Dopo ti mando la foto!” E così in poco tempo i cellulari hanno cominciato a suonare, le notifiche delle foto arrivavano una dietro l’altra. Giravi per le vie del paese e notavi comparire qua e la, qualche bandiera. Certo non siamo mica ai livelli degli amici catalani, certo le bandiere distribuite rappresentano una goccia nel mare, ma abbiamo capito qualcosa di importante. Abbiamo capito che la voglia di libertà è un sentimento radicato nel nostro cuore, abbiamo capito che l’orgoglio di essere lombardi viene prima di essere padani o peggio italiani. Abbiamo capito che se c’è da difendere la nostra terra, la nostra nazione lombarda, la nostra sopravvivenza, dietro di noi ci troviamo tanta gente che magari in altre battaglie non ci segue e non ci seguirà. Ma in questa sì, ci sono, perché è la battaglia di tutti, di noi lombardi.
È questo che ci dicevano le facce determinate, gli occhi carichi, le mani decise che si allungavano per afferrare il vessillo da portare a casa. Oggi e fino al 22 ottobre, giorno in cui i lombardi saranno chiamati a votare sì o no al referendum per l’autonomia della Lombardia, dobbiamo stare tutti insieme per votare “Sì” in massa, contro il centralismo romano che ci soffoca e vuole ucciderci. Avanti con la libertà.
31052017