“Ikea toglierà lavoro e porterà 5000 auto in più”: commercianti sul piede di guerra
SARONNO – “No all’Ikea, no a nuovi centri commerciali”: per la Confcommercio si è già di fronte alla “overdose”.
La Confcommercio di Legnano – con le associazioni commercianti di Saronno, Varese, Gallarate e Busto Arsizio – ha realizzato uno studio per valutare l’impatto sul commercio locale delle nuove strutture di vendita in arrivo e di quelle che potrebbero aprire in futuro, con riferimento in particolare alla nuova Ikea, il supermarket del mobile che sorgerà presto fra Rescaldina e Cerro Maggiore e dunque alle porte del Saronnese.
Riflettori puntati soprattutto su Ikea, struttura che avrà una superficie di 74 mila metri quadrati,“e che va ad inserirsi su un territorio già in forte sofferenza – viene rilevato nello studio – per la presenza di tredici centri commerciali sull’asse Rho-Gallarate che occupano una superficie di 255 mila metri quadri oltre ai 46 mila del centro commerciale di Rescaldina, a sole poche centinaia di metri dal luogo dove dovrebbe sorgere questa megastruttura”.
Se ne parlerà in una serie di incontri pubblici promossi da Confcommercio nella zona.
E’ proprio Ikea che preoccupa i commercianti locali:”Un impatto insostenibile per il territorio. Confcommercio prevede una crescita del traffico, in zona ci sarebbero cinquemila in più ogni sabato e quasi 3500 venerdì, con l’aggiunta dei mezzi pesanti diretti o provenienti dal centro commerciale”. E secondo Confcommercio non vi saranno neppure benefici sotto il profilo occupazionale, perchè i nuovi assunti da Ikea non compenseranno quelli rimasti disoccupati per la chiusura di altre attività.
(Foto d’archivio)
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Commenti
intanto nei cieli
Uno studio dei commercianti dimostra che l’IKEA porterà via posti di lavoro. Ma quanti commercianti di mobili ci sono in Corso Italia a Saronno? Uno che vende a carissimo prezzo mobili e oggettistica per il bagno. Il target commerciale di questo commerciante è rivolto a clienti ricchi. Mai sentito che una persona rifà il bagno chiamando l’IKEA. Non prendiamoci in giro: che concorrenza fa l’IKEA ai commercianti di Saronno? Il centro commerciale cittadino si svuoterà? Facciamo un confronto con Legnano, che è qui vicino e che tutti possono vedere. I negozi del centro di Legnano hanno chiuso, sebbene ci sia vicino l’Auchan di Rescaldina, il centro commerciale di Cerro Maggiore e il super esselunga. A Saronno il centro è vuoto per colpa dei commercianti. In un centro commerciale sono i commercianti che pagano per pulire e abbellire il centro commerciale. Avete mai sentito di commercianti che pagano per rimettere a posto una sola delle mattonelle del centro cittadino saronnese? I marmi sono rotti, le mattonelle sono divelte, ma chissenefrega. I clienti non riescono a arrivare in centro perchè non ci sono parcheggi, ma chissenefrega. Avete mai sentito l’associazione commercianti proporre di fare una colletta per costruire un autosilos per risolvere i problemi creati da loro? Mai. Non venite a protestare ora per colpe che sono solo vostre!
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Non mi interessa difendere i commercianti, che anzi hanno delle responsabilità, come è stato giustamente notato, ma non dimentichiamoci che Ikea non vuol dire solo mobili, ma un’intera galleria commerciale!
Stiamo poi sul punto, ossia i posti di lavoro: secondo lo studio, Ikea e la galleria commerciale annessa ne creeranno di nuovi, ma ne distruggeranno di più fecendo diminuire gli affari o facendo chiudere i negozi di vicinato. Quindi chi dice che con Ikea i posti di lavoro aumentarenno sbaglia o non ha capita lo studio.
GRAZIE IKEA!!! RESCALDINA LIBERA!!!
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Non dimenticare la figuraccia del sindaco di Rescaldina (Lega) e del suo concittadino Mirko Rosa (noto proprietario di compo-oro) sulla vicenda dell’omicidio della gioielliera di Saronno.
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una buona notizia, ci stiamo avvicinando!
Sogno un ikea al posto del parco del lura!!!
Sono curioso di vedere cosa diranno i tanti commentatori di sinistra quando il loro sindaco lascerà aprire a Saronno centri commerciali nell’ex Isotta Fraschini e nella ex Cantoni. Lì il traffico sparirà magicamente, verranno esaltate le piste ciclabili che attraversaranno i quartieri, che metteranno in comunicazione quartiere e quartiere, addirittura parcheggi alla stazione (per il centro commerciale) ed il mega parco delle aree dismesse (che se va bene sarà largo quanto la rotonda di Rescaldina che porta allo Auchan… se non si sono scordati di prevedere dei parcheggi per il cimitero…), i posti di lavoro aumenteranno, la nuova COOP sarà ecologicamente sostenibile con un mega-parco sul tetto come quella di Varese… per un futuro glorioso nella nuova comune sovietista saronnese. Per favore…
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guarda che questa era l’idea della giunta gilli
Sono d’accordo su un overdose di Centri commerciali nella nostra zona ma Ikea non è certo il problema, anzi dara’ la possibilita’ di creare nuovi posti di lavoro sia direttamente che attraverso l’indotto….Molti mobili ikea sono prodotti dai mobilifici locali e anche molti prodotti quali casalinghi, accessori per la casa etc sono made in Italy…Vogliamo parlare invece dei mega multisala di Cerro e Tradate che hanno al loro interno enormi aree commerciali tristemente chiuse ?! La formula centro commerciale-Multicinema non ha funzionato, ed ha portato solo ad un enorme consumo di territorio.
Ha detto bene Morena Bosaia che, involontariamente. ha parlato di “Aria dismessa”. Lapsus geniale.
Commercianti sul piede di guerra? Ma se avete lucrato sui cittadini prima e dopo l’Euro, negli anni buoni avevate margini spaventosi su cio’ che smerciavate. C’erano negozi che vendevano merce made in china a prezzi esorbitanti, mettendo in difficoltà chi quella merce la produceva sul territorio. Ed ora vi indignate perchè si apre un discount come l’IKEA e vi trema la coda. Si chiama concorrenza Signori, IKEA è un vostro competitor Low Cost, sta a voi offrire qualcosa di meglio alla clientela, è la famosa legge della Domanda e dell’Offerta. I nostri imprenditori sono anni che lottano contro il made in china, il governo non li ha mai aiutati in questa lotta impari,anzi c’era qualcuno che ci raccontava che la china era un’opurtunità, ma molti di loro si sono ingegnati ed hanno annientato questo spauracchio con gli occhi a mandorla.
Per i commercianti Saronnesi, che sono i piu’ fortunati in quanto hanno uno scalo ferroviario che collega ben 3 Province, iniziate a pensare di cambiare i Vs rappresentanti di categoria, hanno fatto il loro tempo, non hanno più idee su come rilanciare il nostro Centro Commerciale a cielo aperto, e per il 2015 pensateci su due volte prima di votare, questa amministrazione non ha fatto nulla per voi e tantomeno per i cittadini.
Cordiali Saluti
L’IKEA EMETTE SCONTRINI NON FISCALI…è AMPIAMENTE DIMOSTRATO CHE LA GRANDE DISTRIBUZIONE UCCIDE LE ECONOMIE LOCALI DOVE SI INSERISCE. NEL BREVE PERIODO Cè RISPARMIO PER IL CITTADINO, NEL LUNGO PERIODO NO. INOLTRE I POSTI DI LAVORO CHE CREA SONO A BASSO REDDITO. INCREMENTA IL VOLUME DI TRAFFICO. FA’ DIMINUIRE GLI INCASSI DELLE PICCOLE REALTA’ CHE VENDONO ARREDAMENTO E OGGETTISTICA…POI X CARITà ANCHE IO ACQUSTO ALL’IKEA, MA SAREBBE ORA DI SVEGLIARSI!!!
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Sedevi comprare un porta saponette dove vai ora?….se escludi gli attuali centri commerciali dove vai ? in centro in un mobilificio o un negozi di casalinghi dove ti rifilano un porta saponette di plastica a 50€ euro magari senza scontrino ma te lo spacciano di gran marca….oppure oggi prendi la tua macchinetta e vai a Corsico, dove vai a congestionare la viabilita’ intorno a Milano, crei inquinamento e consumi benzina…Certo nel paese dei 5000 campanili è normale pensare solo al nostro orticello, ma non pensiamo che chi adesso va Corsico da dopodomani rimarrebbe in zona; magari migliorando la situazione nell’interland Milanese?….Non sono per il consumo di territorio, anche io penso sia meglio incentivare l’uso di aree dismesse ma i grandi Gruppi seri, ed Ikea mi sembra uno di questi, insieme ad Esselunga, quando creano un nuovo centro commerciale in accordo con i comuni migliorano anche le infrastrutture viabilistiche nella zona a tutto vantaggio di tutti…Voglio portare come esempio l’Esselunga di Legnano, dove è stata riqualificata un area, migliorata la viabilità cittadina e non mi sembra che i commericanti di Legnano siano sul piede di guerra…
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Il porta saponette lo puoi comprare on line!!!…cmq rileggi e cogli il senso di quello che dico….
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mi chiedo come si possa comparare l’ikea con un centro commerciale. sarei d’accordo se volesse aprire un carrefour, vista la presenza dell’auchan a 2 km, ma l’ikea è una realtà completamente diversa.
a livello di traffico sono d’accordo, ma non facciamo di tutta l’erba un fascio. le assunzioni sarebbero positive e non toglierebbero occupazione ad alcuna struttura esistente.
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Il complesso IKEA avrà al suo interno anche altre attività (ristorazione, ludoteca ecc.)
forse sbaglio…… mi risulta…. che quando andiamo a pranzo o cena in una trattoria,ristorante, pizzeria, venga applicata, sulla ricevuta fiscale, IVA 22% come mai… al ristorante IKEA L’ IVA e al 10%
questa non e concorrenza sleale – chi a permesso questo, quale politico ……… a favorito Ikea
un amico
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L’IVA per beni di prima necessità (cibo) al ristorante, TUTTI I RISTORANTI, è di 10%. Se ti fanno pagare il 22% al ristorante sono denunciali.
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Per i beni di prima necessità l’IVA è al 4%
Somministrazione 10%
Tutti gli altri beni 22%
Se non sai le cose… SALLE-
Beni di PRIMA NECESSITA’ è da considerare il cibo in generale, se viene venduto al ristorante è 10% quindi ho detto bene, “L’IVA per beni di prima necessità (cibo) al ristorante”. Se non sai leggere lecqui. :-)!!!
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Beni e servizi con Iva al 4% (nessun aumento previsto): Latte, burro, formaggi e latticini; Ortofrutta; Farina, riso, pasta, pane, crackers e prodotti da forno; Olio; Giornali quotidiani e periodici (esclusa pornografia); Case di abitazione non di lusso incluse assegnazioni di cooperative; Apparecchi ortopedici, protesi dentarie, occhiali da vista; Prestazioni socio-sanitarie ed educative (scuole, asili, ricoveri in istituti di cura, esenti invece le prestazioni mediche); Servizi di mensa collettiva in scuole, ospedali, caserme e distributori automatici di cibi e bevande nei luoghi pubblici; Gas (per i primi 480 mc/anno di consumo).
Beni e servizi con Iva al 10% (nessun aumento previsto): Carne, pesce (escluso il salmone e lo storione); Yogurth, latte a lunga conservazione; Uova; Miele; Tè; Spezie; Margarina; Cacao, cioccolato, corn flake; Conserve vegetali (confetture, sottaceti e sottoli, frutta candita e sciroppata); Birra; Fornitura di acqua potabile domestica; Tabacchi non lavorati; Elettricità; Medicinali umani e veterinari; Somministrazione di alimenti e bevande (bar, ristoranti); Prestazione di servizi nelle strutture ricettive (alberghi ecc.); Teatri, concerti, circo ecc.; Canone Rai;
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Vedo che si parla di Ikea, ma forse i cittadini di Saronno e dintorni dovrebbero inziare a occuparsi anche della trasformazione in commerciale di 13 mila metri quadrati della ex Lazzaroni, dove il sindaco Guzzetti vuole insediare una Grande Struttura di Vendita. In questo caso la trasformazione non è ancora avvenuta, si può ancora tentare di opporsi.
boicottare la realizzazione dell’Ikea è assurdo. I commercianti prima di lamentarsi si facciano un esame di coscenza e così vedranno perchè perdono molti clienti
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…concordo con te Giovanni, i commercianti hanno speculato quando c’è stato il cambio della moneta…se prima un oggetto costava 10.000 lire, al cambio di moneta l’hanno convertito a 10 euro….il chè non è la stessa cosa ma il doppio.
Come dici tu, si facessero un esame di coscenza del perchè…soldi non ce ne sono più…
Basta vedere quando passi davanti ad un barbiere…sempre vuoti; mentre quelli cinesi sono sempre pieni…nessuno si spiega il perchè?
Noi italiani siamo i soliti VOLPONI…come dice il detto: ” chi troppo vuole nulla stringe”…quindi ora che ne paghino le conseguenze senza piangere perchè le tasche le hanno già piene.
Se prevedono che altre attività chiuderanno stanno praticamente dicendo che i mobili di IKEA sono più competitivi. Ma quindi sono contrari alla concorrenza?
L’unico problema che porta un centro commerciale del genere è solo il traffico, per i posti di lavoro ha detto bene il primo commento. A parte questo, lo sapete i parcheggi IKEA, ovunque si trovino, hanno i posti con le colonnine dedicate per la ricarica delle auto elettriche, che hanno aree dedicate ai bambini, menù vegetariani, ecc ecc. Quello che dà fastidio di questo approccio è l’attenzione che mettono verso il cliente che si sente a suo agio e non un ospite non gradito, come purtroppo spesso capita negli esercizi tradizionali. Poi ovvio che chi acquista i mobili qui è di un target che non va a toccare il mobilificio classico, se invece fosse vero il contrario, bè sarebbero i nostri brianzoli a dover rivedere qualcosa.
siamo tutti dispiaciuti quando le persone perdono il posto di lavoro che significa povertà, rinunce e grandi disagi e poi? Poi pensiamo che l’apertura di un nuovo centro che porterà comunque lavoro per moltid i quelli che l’hanno perso, sia una cosa da…combattere! Certo anzichè centri di servizi sarebbero meglio centri di produzione ma via, guardiamoci in faccia e chi ha la pancia piena, parli di meno e pensi a chi la deve riempire o arrivare a fine mese! Quanda demagogia in queste prese di posizione!
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No Grazia, mi sa che non ha capito: secondo lo studio Ikea non porta posti di lavoro che sostituiscono quelli persi in questi anni, ma ne distrugge altri, poiché i nuovi posti di lavoro che crea sono meno di quelli che verranno persi per la chiusura dei negozi di vicinato dei paesi vicini (dovuta all’insediamento di Ikea e della connessa galleria commerciale). Per non parlare dello svuotamento dei centri storici, di cui tutti si lamentano, ma poi avvallano scelte che aggravano la situazione.
Giusto, pro e contro… l’idea dell’aria dismessa mi sembra buona, non capisco come non sia venuta a chi di dovere! Mi pare una idea da prendere in seria considerazione, magari con degli sgravi fiscali, dato che comunque lo smantellamento del preesistente avrebbe un costo importante. Forse la questione delle aree dismesse non viene presa in considerazione per il fatto che siano troppo vicine al centro urbano e collasserebbero la viabilità cittadina, ma io parlo da disinformata, anzi vorrei sottolineare, prima che mi saltino in testa decine di persone, che la bacheca serve anche a far girare le idee con il confronto, non solo a polemizzare.
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Le aree dismesse costano, sia perché già edificabili, sia perché spesso è necessario appunto ripristinare l’area e laddove ci sono strutture particolari, ovvio che i costi s’impennano. Non tutte le aree dismesse ovviamente sono idonee, quelle più urbane, normalmente vengono trasformate in condomini e abitazioni. Sicuramente se ci fossero sgravi fiscali o altri tipi di agevolazioni concordate con il territorio, si potrebbe evitare lo scempio a cui ormai abbiamo assistito nelle nostre zone. Purtroppo presumo che oggi convenga comprare un terreno agricolo o meglio ancora pseudo-boschivo, pagandolo poco, e poi trasformarlo con la collaborazione delle amministrazioni, attirate dai preziosi oneri. Deve comunque prevalere il buon senso e l’equilibrio, il nostro territorio ha dato e sta dando molto, quindi la scelta dell’area va ponderata con molta attenzione.
Andare avanti e indietro tra Saronno e IKEA Corsico non produce invece nessun inquinamento. Le automobili spariscono magicamente. Quando vado ad IKEA Corsico, non mi sembra che IKEA abbia diminuito il numero di occupati nella zona, dato che intorno al megastore sono sorti altri negozi, e addirittura concorrenti come Ricci Casa, che ha appena aperto… Il target dei mobili IKEA è diverso dai mobili fini presenti sul mercato dei mobilieri del saronnese e del legnanese. A quanto mi diceva un amico piccolo mobiliere, lui ha aumentato il suo giro di affari da quando ha aperto IKEA, poiche’ dopo aver comperato un mobile IKEA molti clienti si rivolgono a lui per adattamenti. Pubblicate uno studio su questo.
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Ikea Corsico esiste già quindi non ha senso fare un confronto. Come sostenevo in un altro commento, ovviamente ci sono pro e contro, va però detto che la zona in oggetto già soffre di un traffico notevole e di un inquinamento notevole, quindi se proprio si vuole far realizzare un Ikea, almeno li si obblighi a utilizzare un’area dismessa e non a cementificare un’altra porzione di verde.
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E’ iniziata da qualche tempo la gara a chi apre il centro commerciale più grosso e in più posti. Ormai ne siamo invasi.
In mezzo a questa gara ci sono i cittadini e la politica regionale e nazionale che assistono allo spettacolo.
Alcuni cittadini assuefatti, pensano: “bene.. così posso fare shopping pò di più”
La politica invece dice: “e noi cosa ci possiamo fare? governiamo “solo” la Regione e lo Stato eh!”
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