Le “ultime” della politica saronnese. Riflessione di Indelicato
SARONNO – Le “ultime” della politica saronnese, il consigliere comunale Alfonso Indelicato invita i concittadini ad una riflessione. Pubblichiamo integralmente il suo scritto.
Recenti e meno recenti fatti della vita politica ed economica saronnese sono saliti agli onori delle cronache locali, con riflessi sul dibattito consiliare e presso la pubblica opinione. Senza riferimenti specifici, che in questo momento non ci interessano, desideriamo proporre ai cittadini una riflessione e un’ipotesi di lavoro. In politica tra l’onestà e la disonestà non c’è una linea sottile di demarcazione che si può fermamente rispettare o superare d’un balzo. C’è piuttosto un territorio, uno spazio, una assai vasta zona: naturalmente, grigia. Il male e il bene, l’onesto e il disonesto, il corretto e il corrotto, non vi si ritrovano allo stato puro, ma tra loro “mescolati e confusi” come scriveva Sant’Agostino nella sua teologia della storia.
Chi vive in quella dimensione non è solito commettere dei veri e propri reati, piuttosto azioni “poco eleganti”, magari “inopportune”, tutt’al più “opache”. Per esempio favorisce un soggetto che non ha titoli né competenze, gratifica un familiare perché è tale, cerca (e trova) una corsia preferenziale, trama accordi segreti che si svelano tutto a un tratto come conigli usciti dal cilindro del prestigiatore, è protagonista di operazioni in cui politica e affari sono in relazione di reciproca conseguenza. Insomma non necessariamente si rende responsabile dei reati tipici della “professione” politica, ma è corresponsabile del deterioramento della vita pubblica e contribuisce a quella “nausea della politica” che scoraggia la partecipazione e anzi produce l’odio indiscriminato dei manettari da bar, quelli che “sono tutti dei ladri”.
L’ipotesi di lavoro è che gli elettori saronnesi i quali si accingono ad andare alle urne scelgano tra quei candidati che per la professione che fanno, per le persone che frequentano e che non frequentano, per chiara fama, sono lontani dalla zona grigia di cui abbiamo parlato. Perché la correttezza non deve essere uno slogan urlato nelle piazze e neppure è condizione sufficiente per essere buoni amministratori, ma è condizione necessaria per una vita sociale non avvelenata e per il buon governo della città.
Alfonso Indelicato
04102019
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Commenti
Le ronde sono un esempio illuminato di buon governo?
Oioioioioi qui son dolori, qualcuno si dovrà dimettere.
“Perché la correttezza non deve essere uno slogan urlato nelle piazze e neppure è condizione sufficiente per essere buoni amministratori…..”
….sta dicendo che a Saronno, attualmente, manca?
e lascia intuire che manca anche una delle altre C ?..la Competenza.
Come direbbe Benigni “io non ci credo” e poi stava facendo un discorso in astratto…
…….
in ogni caso non ci resta che sperare che alle prossime elezioni prevalga l’ulitima C (come Fortuna) e quindi trovare ottimi amministratori
Vale