Gilli: “Il senso di comunità è la migliore ricetta contro le insicurezze
“Al timore di non sentirsi più sicuri dal punto di vista materiale, per il dilagare di fenomeni preoccupanti, come furti, scippi, violenze fisiche, spaccio di sostanze stupefacenti, deturpamento od occupazione abusiva degli immobili, si affianca la paura per il futuro, la preoccupazione per il domani, un senso di sfiducia generalizzata – spiega – Per vincere questo senso di insicurezza e di pericolo, in cui tutti sono coinvolti, c’è una sola ricetta: stare insieme, fare insieme, vivere insieme, per sconfiggere la paura e riaccendere la nostra città. Nelle strade piene di gente, nei luoghi gremiti di persone, non ci sono timori; il vuoto da noi lasciato, al contrario, è riempito da tante preoccupazioni. Riscopriamo pertanto il senso della comunità, la partecipazione attiva alla vita cittadina: è la migliore forma di controllo”.
Oltre a ciò, per favorire un clima in cui la sicurezza sia percepita come tale, è fondamentale il ruolo della Polizia locale, “che però deve essere sgravata da funzioni poco rilevanti (come le contravvenzioni per i divieti di sosta), per impiegarla in compiti di elevata specializzazione e di controllo, dotandola degli idonei strumenti”.
Altri obiettivi sono “il ripristino dei Nonni Amici per la vigilanza fuori dalle scuole e l’accompagnamento degli studenti attraverso il servizio Piedibus, l’impiego della Protezione civile e degli Ispettori Ambientali per la sorveglianza del decoro urbano e l’estensione dell’orario di servizio della Polizia locale mediante accordi con la Regione, la quale tra l’altro recentemente ha approvato una nuova legge che promuove il volontariato di associazioni da impiegare nella sicurezza urbana, dopo un’adeguata formazione. Interessante inoltre l’esperimento, in atto in alcuni Comuni, che prevede convenzioni con l’esercito per l’intervento delle pattuglie nei luoghi più sensibili e degradati”.
Altre azioni rilevanti sono “l’ampliamento dell’illuminazione, il controllo di fenomeni connessi alla presenza di immigrazione clandestina, oltre che del nomadismo e dello sfruttamento di donne e bambini per le attività di mendicità, e la sorveglianza sistematica delle aree dismesse”.
Tutte proposte concrete e attuabili, nella consapevolezza che “solo in una città in cui i cittadini si sentono sicuri e tutelati è possibile risalire la china e guardare con ottimismo alla ripresa dello sviluppo, tornando a essere coesi”.
08052015