Profughi, Colombo: “Perchè ci sono voluti 439 giorni per scoprire le irregolarità alla Regusella?”
Inizia così l’intervento, in merito alle ordinanza emesse dal sindaco Lorenzo Guzzetti, di Alessandro Colombo capogruppo di “Per Uboldo”.
“Mi chiedo come mai dopo 439 giorni (i profughi sono arrivati a Uboldo il 25 Giugno 2015!) il Comune effettui un sopralluogo alla struttura per scoprire che c’è qualcosa che non va.
Eppure lo scorso 15 gennaio – 8 mesi fa – la nostra lista Per Uboldo ha presentato una interrogazione nella quale si chiedeva di relazionare sulla situazione dei profughi ospitati ad Uboldo chiedendo, tra l’altro, se fosse tutto a posto a livello di permessi da parte del Comune. In data 29 giugno 2016 in consiglio comunale la risposta del Sindaco fu che tutto ciò non era di competenza del Comune.
Di più, in una lettera datata 3 febbraio 2016, al sottoscritto, sempre in tema di profughi, il sindaco scrisse testuali parole: “In consiglio comunale gli abbiamo risposto (rivolto a me) che è tutto sotto controllo e che il sindaco e gli assessori sono costantemente informati di ciò che accade sia dall’azienda che gestisce il centro alla Regusella sia dalla Prefettura. La questione profughi (che non esiste, tra l’altro…) è controllata e pianificata direttamente dal Ministero dell’Interno e dalle Prefetture”.
Teniamo presente che le nostre domande non erano una pura presa di posizione contro i profughi, bensì erano domande dettate dal fatto che il sottoscritto era stato l’unico ad aver visitato il centro che ospita i profughi.
Potrei dire “Anche questa volta avevamo ragione”. Oppure “Noi l’avevamo detto”.
Invece no. Questa non è una vicenda sulla quale prendersi dei meriti. E’ solamente una triste dimostrazione di come ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la vicenda accoglienza dei profughi in Italia sia gestita in maniera pessima.
A Uboldo dal 25 giugno 2015 sono ospitati in località Cascina Regusella un centinaio di profughi (il numero varia visto i continui arrivi). I profughi sono gestiti da una cooperativa che ha preso in affitto una struttura sita appunto al numero 1 di via Regusella.
Bene, ora, dopo 439 giorni (tanto è il tempo passato da quando i profughi o richiedenti asilo sono sbarcati ad Uboldo) apprendiamo che in data 7 settembre 2016 una delegazione del Comune di Uboldo ha eseguito un sopralluogo nella struttura dove sono ospitati i profughi e “sorprendentemente” e ha scoperto che sono state realizzate opere senza alcuna autorizzazione da parte del Comune. In particolare le opere realizzate in assenza di permesso di costruire sono il posizionamento di n. 16 moduli prefabbricati, completi di impianti tecnologici, ad uso dormitorio, ufficio, servizi igienici; la trasformazione edilizia di stalle in ambienti pluriuso attrezzati con cucina collettiva, con permanenza di persone e la trasformazione della casa colonica (due alloggi per salariati addetti all’agricoltura e ufficio di pertinenza aziendale) in dormitorio.
A fronte di ciò ha emanato una ordinanza (la n. 5 del 09-09-2016) con la quale ordina di demolire le opere realizzate in assenza di titolo abitativo e il ripristino dello stato originario dei luoghi entro e non oltre 90 (novanta) giorni dalla notifica della presente ordinanza.
Dunque, questo è il risultato di quello che – a detta del Sindaco – non era un problema, anzi era una questione che a Uboldo non esisteva…
Non vogliamo prenderci dei meriti peraltro su una vicenda triste che coinvolge esseri umani.
Mi chiedo perché – come purtroppo troppo spesso accade – anche questa volta invece di venire ascoltati siamo stati messi a tacere con risposte evasive. E anche in malo modo.
Forse è difficile capire che la nostra opposizione cerca di essere costruttiva e propositiva. Spesso cerchiamo il dialogo, facciamo proposte a favore della comunità.
Non ci aspettiamo applausi, ma nemmeno insulti. Tanto poi, alla fine, la ragione e il buon senso trionfano sempre.
Un’ultima chiosa a proposito di profughi, visto che siamo in tema.
In televisione vediamo gli sbarchi di tantissime donne e bambini. Qualcuno ci sa spiegare dove vanno a finire, visto che almeno in provincia di Varese ci risulta che il 99% dei profughi ospitati sono persone adulte (ad Uboldo maschi tra i 18 e i 25 anni)?
Se vogliamo fare vera accoglienza i primi da accogliere non dovrebbero essere i più deboli, i più fragili, cioè donne e bambini?”
(foto archivio)
18092016