Cene truffa pagate clonando carte di credito: nei guai broker saronnese e due ristoratori
Le vittime erano ignari cittadini statunitensi portati a cena dal broker che finivano per essere truffati grazie alla compiacenza dei ristoratori e alle competenze di esperti nel reperire i dati delle carte da clonare utilizzando degli apparecchi specializzati per la riproduzione delle tessere magnetiche. I finanzieri, al termine di un’indagine durata più di un anno, hanno scoperto e ricostruito tutta l’attività della banda arrivando a denunciare sei persone e ad arrestarne una settima. Inoltre è stato disposto il sequestro di costose apparecchiature e migliaia di carte di credito pronte per essere clonate.
L’operazione è stata chiamata “Ultima Cena” perchè il raggiro iniziava quando i locali erano ormai semivuoti. Quando la maggior parte dei clienti era ormai andata a casa nel locale compiacente arrivava il broker con i sui esperti. L’esperto indiano, arrestato nel giugno scorso, si faceva consegnare i dispositivi usati per i pagamento con carta di credito e collegando un’apparecchiatura informatica e con le carte di credito precedentemente clonate effettuava il pagamento di una cena fittizia. I ristoratori trattenevano il 10 per cento dell’ammontare della transazione, in genere cifre molto alte pari a cene con diverse decine di coperti, e il resto della somma veniva versata in contanti al broker e alla sua equipe.
Il giro d’affari illecito accertato fino ad oggi è di circa 20 mila euro sottratti, ma la cifra è destinata a crescere all’esito degli ulteriori accertamenti richiesti alle Società estere gestori delle carte di credito clonate.
I finanzieri sono riusciti a scoprire il raggiro sgominando la banda, sequestrando i materiale e risalendo anche alle responsabilità dei ristoratori che hanno invano cercato di giustificarsi sostenendo che le transazioni erano avvenuto per regolari cene.
09032013