Gettone consiglieri: tutti d’accordo sulla solidarietà. Ma non sul come e sul quanto
LA MOZIONE
“Considerata la particolare e difficilissima situazione economica – ha spiegato Enzo Volontè che ha firmato la mozione con gli eletti nelle fila del Popolo delle Libertà – chiediamo al
GLI EMENDAMENTI
Prima dell’inizio della discussione la Lega Nord ha presentato una serie di emendamenti al testo della mozione. Innanzitutto chiedendo che i destinatari dei fondi provenienti dai gettoni di fossero solo “cittadini italiani residenti a Saronno da almeno vent’anni” e poi chiedendo che anche i membri della Giunta, i membri dei cda, il sindaco e il presidente del consiglio comunale rinunciassero ai propri emolumenti. La proposta leghista di concludeva chiedendo che il fondo così creato fosse rimpinguato anche dai premi dei dirigenti comunali.
I PROBLEMI FORMALI
LA CONTROPROPOSTA
Attualmente il gettone di presenza di un consigliere comunale è di 34,16 euro a seduta un compenso standard previsto dalla legge. L’idea proposta è stata quella di ridurlo ad un simbolico euro in modo che i fondi “risparmiati” potessero essere utilizzati per iniziative di solidarietà.
PDL RITIRA LA MOZIONE
“Non possiamo che essere contenti del dialogo e del confronto di questa sera – ha concluso il consigliere comunale Volontè – ritiriamo la mozione in modo da poter lavorare in commissione bilancio sulla proposta di una delibera da inserire nel bilancio previsionale“.
I DISTINGUO
Se pur tutti concordi sulla necessità di aiutare chi si trova in difficoltà sulla riduzione del gettone i consiglieri comunali hanno preso posizioni molto diverse.
“Sono contrario a rendere pubblica una scelta di solidarietà ma da quando sono consigliere uso il ricavato dei gettoni di presenza per finanziare un progetto che mi sta a cuore. Non vorrei rinunciare a questo gesto, al quale mi sono impegnato da tempo, per destinare gli stessi fondi a qualcosa di indefinito”
Valeria Valioni (Pd, vicesindaco e assessore ai servizi sociali)
Chiederei di evitare di creare un nuovo fondo ad hoc, abbiamo già un capito in bilancio che raccoglie le donazioni di aziende e cittadini che vengono poi utilizzati per sostegno alle famiglie e borse lavoro. Credo però che a prescindere sia necessaria una precisione: un bambino, è sempre un bambino e va aiutato a prescindere dal luogo da cui proviene così come un’anziano che, in caso di bisogno va sostenuto a prescindere da per quanti anni abbia abitato a Saronno.
Credo anche ai consiglieri comunali, così come agli assessori, debba spettare un giusto compenso. Se non ci fosse un minimo contributo, anche solo per le spese, la politica diventerebbe solo per i ricchi e non sarebbe giusto. Come Giunta abbiamo devoluto in solidarietà il 10% del compenso dandolo al fondo di solidarietà. E’ giusto aiutare ma in silenzio e ognuno per le proprie possibilità.
Anna Cinelli (Psi)
Concordo sulla necessità di dare un messaggio del resto i delegati in Sessa e Saronno Servizi indicati dal partito socialista hanno già rinunciato ai propri emolumenti.
Nicola Gilardoni (Pd)
La premessa non mi piace e non ci sto a seguire l’onda che monta. Non sono certo i 34 euro dei consiglieri comunali di Saronno a rappresentare un costo della politica. Se nella sostanza posso concordare non credo che sia giusto fare un’operazione d’immagine. Possiamo dare l’esempio nel nostro piccolo con la consapevolezza che sono ben altri i tagli che servono.
Il consigliere comunale dedica il proprio ma anche le proprie risorse, internet e il telefono, per svolgere il proprio compito. Il gettone è solo un piccolo contributo a questi costi se venisse eliminato dal tutto bisognerebbe mettere a disposizione uno spazio con telefoni e pc in modo che tutti possano continuare a fare il proprio dovere senza gravare sulle proprie finanze.
Francesca Ventura (Pd)
Cercheremo di dare il buon esempio studiando la nuova delibera ma deve essere chiaro che su questo fronte le battaglie più dure ed importanti devono essere giocate ad un livello decisamente più alto.