Sgombero, Rifondazione: “Inutile militarizzazione davanti ai bimbi”
E’ questa la forte presa di posizione di Rifondazione comunista in merito allo sgombero dell’ex macello avvenuta mercoledì mattina. Nella nota si stigmatizza anche “la sproporzione delle forze mese in campo, la militarizzazione di un intero pezzo di città e la scelta del giorno visto che molti bambini, per entrare all’asilo, hanno dovuto farsi largo fra i cordoni di polizia”.
Ecco il comunicato integrale
Qualche giorno fa abbiamo incontrato i ragazzi che vivevano nello stabile di via Don Monza, con l’idea di conoscere direttamente questa realtà; siamo rimasti colpiti dalle iniziative di carattere culturale che avevano ed avrebbero organizzato: al di là delle vicende legali e proprietarie, sicuramente un modo di fare respirare nuova vita a spazi dimenticati, dismessi e abbandonati.
Rifondazione comunista crede che lo sgombero della casa di via Don Monza riproponga drammaticamente il problema della mancanza di spazi liberi in città. La crisi poi colpisce soprattutto i ceto meno abbienti, quelli che subiscono la scure dei tagli allo stato sociale, ai servizi pubblici locali, e quindi esperienze di autogestione di spazi (comunque in stato di degrado e abbandono da anni) diventano spesso una risposta alla mancanza di politiche sociali delle istituzioni.
Lo sgombero non è quindi la risposta al problema, ma anzi lo amplifica perchè cancella con la forza uno spazio sociale all’interno della città; la questione legale si sarebbe potuta risolvere con un dialogo pubblico e trasparente partendo dalle esigenze delle persone, via maestra per risolvere i conflitti sociali.
Inoltre riteniamo insensata la sproporzione delle forze mese in campo, la militarizzazione di un intero pezzo di città e la scelta del giorno visto che molti bambini, per entrare all’asilo, hanno dovuto farsi largo fra i cordoni di polizia ed assistito sgomenti alla prova muscolare degna di ben altra causa.