25 aprile, Antifascisti: “Siamo arrabbiati ma non ci scoraggiamo”
La nostra resistenza è ogni giorno, nelle strade, nelle case, nel posto di lavoro, nella scuola. Pur credendo fortemente nel valore della memoria, osserviamo e studiamo l’ingiustizia nello stato di cose presente e non solo sui libri di storia. Non ci servono fasce tricolori o giorni sacri da santificare. Lasciamo il macabro spettacolo della ricorrenza ai suoi attori designati, adoperandoci piuttosto per sovvertirlo“. E’ questa la chiosa del lungo comunicato inviato nella serata di domenica da “alcuni antifascisti presenti al corteo” che riassumono con una dettagliata cronaca quando avvenuto a Saronno durante le celebrazioni del 25 aprile.
Il primo aspetto su cui puntano il dito i giovani antifascisti è la militarizzazione della città: “Alle 10 in piazza Libertà ci sono giovani, anziani, famiglie, associazioni, comitati. Tutti attendono l’arrivo della parte istituzionale che aprirà il corteo del 25 aprile. Ma c’è qualcosa di insolito: è pieno di polizia. Alcuni hanno scudi, caschi e manganelli, altri indossano anche le protezioni “corazzate”, in stile reparto Celere. Diversi sono invece in borghese, con le ricetrasmittenti e le telecamere, seguono a pochi passi di distanza i gruppetti, le coppie, i singoli ragazzi e ragazze che si aggirano per la piazza. Li seguono, li filmano, parlottano fra di loro, prendono appunti sui taccuini. E poi guardano, guardano, seguono e guardano… Ci sono anche tre camionette della polizia (una delle quali, blindata e munita di idrante!).
Ma cosa deve succedere a Saronno, il 25 aprile 2014, da scomodare una tale presenza, organizzazione e spesa?”.
Ad essere notata è anche l’assenza dei leghisti:”All’arrivo delle “autorità” ci si accorge subito che quest’anno non sono presenti i politici della Lega -che gli ultimi anni di pressioni e contestazioni siano serviti a qualcosa?- e il corteo parte, banda musicale e gonfaloni in testa”.
I ragazzi spiegano poi la contestazione era stata pubblicizzata con manifesti e sui social network “tutti sanno che ci sarà una contestazione, perché è stata addirittura annunciata diverso tempo prima con volantinaggi e pubblicazione su internet” e le loro motivazioni dalla presenza di Forza nuova che “sta tentando di mettere radici su questo territorio” “con il Pd che ha le sue responsabilità” al taglio dell’acqua alla casa occupata, gli sgomberi, gli sfratti fino allo scontro con la polizia locale in Municipio. Tutti temi che vengono affrontati con striscioni e con “cori, slogan e canzoni”.
Fulcro della nota, è però il resoconto dei tafferugli in via Carlo Porta: “Giunti verso la fine del breve tragitto, la polizia si fa aggressiva e cerca di cacciare indietro, verso la coda, tutti i coloro che sono considerati “sospetti” di voler agire una contestazione, ovvero tutti coloro che appaiono dotati di una qualche intelligenza critica, spezzando il corteo in due: la parte “istituzionale” davanti e tutto il resto (il grosso del corteo) dietro. Così circa duecento “sospetti” cittadini di Saronno vengono costretti dai cordoni di energumeni col manganello in mano e addirittura da una camionetta messa di traverso sulla strada, a fermarsi nella piazza dove è previsto l’arrivo a fine corteo. Ma qualcuno non ci sta e resta fermo per dire la sua -per “rivendicare il proprio diritto costituzionale a seguire il corteo” scriverà Rifondazione Comunista nel suo comunicato- fra questi ci sono diversi appartenenti a collettivi
“A un certo punto – riprende la nota – un enorme striscione si srotola dal tetto di un palazzo «Ogni giorno repressione, sfratti, grandi opere, guerra ai poveri. Firmato, PD».
L’ultimo pensiero è per il partigiano Aurelio Legnani “vorrebbe fare da paciere ma, con tutto il rispetto, non aveva visto o capito un bel niente: accusa le persone picchiate di occupare il monumento ai caduti. Non si è accorto che l’unica “occupante” è una ragazza quasi svenuta, si tiene la testa colpita dai manganelli, aspetta seduta sul monumento di riprendere le forze per andare al pronto soccorso; qualcuno ha visto i fatti dalla finestra e le porta del ghiaccio, qualcun altro un po’ di acqua fresca”.
28042014