Europee, Mazzola: “Il centrodestra deve ripartire da unità e giovani come Comi”
Partendo dalla propria esperienza politica il saronnese traccia un bilancio a livello nazionale puntando poi l’attenzione sull’ottimo risultato di Lara Comi, sugli effetti della candidatura di Marazzi e Ricco per Scelta europea e non ultimo sulle ricadute nella polizia saronnese dei risultati di questa consultazione elettorale.
Ecco il testo integrale
Quest’ultima tornata elettorale conferma nuovamente un’idea di politica dei cittadini distante dalle logiche di molti politici. Gli italiani si dimostrano politicamente sempre più affini al modello anglosassone, cioè guardano per prima cosa alla persona, al candidato leader e secondariamente, molto secondariamente, alle ideologie di partito e inoltre si focalizzano sui principali partiti e trascurano i piccoli.
In questo senso deve andare a passo spedito la riforma maggioritaria pensata da Renzi e Berlusconi, perché gli elettori chiedono di poter votare direttamente il presidente del consiglio e avere pochi partiti che garantiscano stabilità.
A livello nazionale il vincitore assoluto è Matteo Renzi, che ha rottamato in primo luogo il PD di provenienza PCI e lo sta trasformando in DC. Non nego su questo la mia soddisfazione e posso dirlo in quanto ho sostenuto Renzi in tempi non sospetti, quando la vecchia guardia lo boicottò, dopotutto è l’esponente politico che più mi somiglia, seppure io non sia così machiavellico… Da oggi tutti si diranno renziani, ma questo potrà essere un problema, poiché se le promesse del governo e le alte aspettative che ha generato non saranno soddisfatte entro fine anno, questo consenso si rivolterà contro lo stesso premier.
Per quanto riguarda le preferenze personali mi sembra che siano premiati i candidati più sensibili al territorio anziché quelli sostenuti dalle segreterie di partito. Lo vediamo in particolare in Forza Italia con Fitto che supera Toti ma, soprattutto, devo fare un encomio particolare a Lara Comi che con questa riconferma assume un ruolo politico molto diverso rispetto a quello che ebbe nelle scorse elezioni e, secondo me, va nella direzione che FI deve seguire per recuperare consnesi. Mi spiego meglio: nel 2009 l’on. Comi era fortemente sostenuta dal partito e da Berlusconi stesso e, inoltre, correva in una terzina di preferenze molto forte (Berlusconi-Mauro-Comi). Oggi la parlamentare saronnese ha camminato sulle proprie gambe, da sola ed ha ottenuto un brillantissimo risultato. Seconda nella circoscrizione, dopo Toti e prima delle donne del centrodestra in tutta Italia. Questo fatto, però, non è detto che sia del tutto positivo se permanessero le vecchie logiche di Forza Italia, secondo cui chi brilla di luce propria viene messo nell’angolo e, in questo senso, ci sono illustri esempi, anche a livello locale, di eccellenze sacrificate a causa del proprio talento. Speriamo che la nuova FI dia spazio a chi trova consenso nella base.
MoVimento 5 stelle: quando la rabbia supera la ragione, anche un successo diventa sconfitta. Se Grillo non avesse posto la competizione elettorale in ambito di sfida al governo, oggi sarebbe il secondo grande partito nazionale, con un peso molto influente. Il fatto però di non aver battuto Renzi è stato per loro fatale.
Molto bene anche la Lega Nord, che nonostante le tristi note vicende del recente passato, ha tenuto soldidamente a livello nazionale e in ambito locale supera risultati a due cifre.
NCD-UDC: purtroppo al dato storico del partito di Casini, il valore aggiunto mi pare marginale. Dal mio punto di vista mi sentirei di proporre un paio di miglioramenti. Nuova leadership e, personalmente, vedrei bene ad esempio il ministro Lupi e, inoltre, se vuol continuare ad essere un partito di centrodestra, non può restare a lungo sotto l’ombra del grande PD di Renzi, poiché finirà col soffocarli.
Grande opportunità saronnese per Scelta Europea/Scelta Civica, che in città ottiene un risultato quasi del doppio rispetto a quello registrato a livello nazionale, grazie ai due candidati Marazzi e Ricco. A questo punto il “regista”, Gianfranco Librandi potrebbe giustamente diventare segretario nazionale e risollevare le sorti non solo del partito ma essere catalizzatore di un nuovo assetto del centrodestra.
Riflessi del voto su Saronno. Il centrosinistra ha due grandi chance di essere riconfermato il prossimo anno alla guida della città. La prima sta nel riconfermare il sindaco Porro e beneficiare dell’effetto Renzi. Se però il sindaco uscente non dovesse esser ricandidato, allora credo che la seconda chance consista in un rinnovamento del Pd su base locale come a livello nazionale e darsi una nuova radicale svolta in senso renziano. So che ci sono molti brillanti giovani pronti a prendere in mano le redini, devono però trovare lo stesso coraggio che ha avuto Renzi.
Centrodestra. Deve ripartire dall’assetto che aveva conferito il mio coordinamento, ma in più reperire nuove, giovani risorse. So che è molto difficile, sia perché ci sono ancora molte tensioni fra le varie anime che una tempo erano unite nel mio coordinamento, sia perché i giovani attratti dalla politica, specialmente nel centrodestra, oggi sono veramente pochi. O qualcuno tenta di ricomporre le fila, o il destino è già segnato.
Io preferisco rimanere al di fuori e al di sopra di tutti i partiti, preferendo continuare ad occuparmi a tempo pieno di alta finanza che, a quanto pare, sembra gradire il risultato delle elezioni europee.